FORLI’ – Ancora 40 minuti e poi, finalmente, calerà il sipario su una stagione straziante e logorante per tutti, tifosi, giocatori e dirigenti. Il verdetto è praticamente già scritto: retrocessione. Esiste solo una possibilità che porta alla salvezza, ovvero la sconfitta di Sant’Antimo a Faenza contro una già salva e “scarica” Imola, e la contemporanea vittoria della Marcopolo, in casa (?), contro una festante Reggio Emilia. Già, quella Reggio Emilia che domenica scorsa ha celebrato la promozione in Serie A, frutto di programmazione e cultura del settore giovanile, mentre Forlì sprofondava al PalaFermi, perdendo faccia e dignità su un campo sul quale i biancorossi avrebbero invece dovuto scavare solchi sul parquet e staccare il canestro a morsi.
La frattura con le due anime della tifoseria romagnola sembra ormai insanabile e ampiamente manifestata, ciascuna col proprio stile. Dall’assordante silenzio e gli eloquenti striscioni del Basket Club Marini nell’ultimo turno casalingo, quello della ormai inutile vittoria su Verona, alla più violenta e, a tratti, censurabile, degli Ultras forlivesi.
I motivi per cui pensiamo sia difficile, anzi impossibile, che si verifichi l’incrocio di cui sopra, sono presto detti. Innanzi tutto non si vede come, secondo il classico costume italico, se Reggio “regali”, inconsciamente sia chiaro, il match a Forlì, non lo debba fare allo stesso modo anche Imola con Sant’Antimo. Il tema delle motivazioni romagnole, ampiamente naufragato a Pistoia, non lo stiamo nemmeno a trattare, acnhe perchè l’atmosfera che attende il Palafiera renderà abbastanza deprimente giocarvici. Se a questo aggiungiamo anche le sorprendenti ed arrendevoli dichiarazioni rilasciate da Vucinic in sala stampa in Toscana, parlando di partita ben giocata (!?) contro una squadra molto più forte, appare già evidente quanto potrà essere difficile che Forlì batta anche solo la linea verde dei neocampioni di LegaDue.
Dovesse poi verificarsi la congiunzione astrale che decreti l’ingiusta salvezza della FulgorLibertas, è facile prevedere che la voglia di festeggiare sarà praticamente pari a zero.
Sul piano tecnico Huff giocherà la partita del suo commiato nonostante il forte mal di schiena che ne ha condizionato il rendimento domenica scorsa. Per il resto il quintetto base, già obbligato da diversi turni a questa parte, non subirà modifiche. Mentre sul lato reggiano è facile prevedere ampie rotazioni, a concedere la dovuta passerella anche a chi meno ha giocato in questa avvincente stagione, complici anche gli infortuni occorsi a Robinson e Chiacig nella non facile vittoria di domenica scorsa contro l’Andrea Costa. Se per l’americano si parla di trauma cranico e lacerazione al mento, per il centrone italiano la questione è più seria, trattandosi di distrazione muscolare al bicipite femorale della coscia destra.
I precedenti in LegaDue hanno visto le due compagini spartirsi la posta in palio, vincendo i rispettivi incontri casalinghi lo scorso anno. In questa stagione, all’andata, la Trenkwalder si impose con fermezza e decisione, con Forlì che schierava, alla sua prima e terzultima apparizione in maglia Marcopolo, Wanamaker, che si distinse per un memorabile passaggio all’arbitro, smarcatissimo per un comodo tiro da tre punti.
Ex di turno è Matteo Frassineti. Due stagioni orsono non le mandava a dire a Lamma e Cittadini, nel derby-promozione contro la Fortitudo, quella vera. Domenica scorsa, in maglia Reggiana Pallacanestro ha alzato al cielo, da capitano, la coppa del campionato di LegaDue.
Si gioca sabato 5 maggio alle 21:00, al PalaFiera di via punta di ferro.
Massimo Framboas