Il campionato è finito, nulla di nuovo. A Teramo i tifosi avrebbero preferito non ricordare un altro anno di polemiche, di piagnistei, di questue più o meno volute. Certo è che una salvezza meritata non si è potuta festeggiare degnamente a causa degli ultimi sviluppi economici che hanno colpito la provincia di Teramo.
Chiariamo immediatamente un punto: il problema non è la solidità della Nuova Teramo Basket Srl, il problema è il main sponsor che sta vivendo un momento particolare della sua storia più che cinquantenaria. Eh sì, perché ad essere commissariata dalla Banca d’Italia è stata la Banca Tercas, intesa come banca, e potete capire tutti i risvolti negativi che si possono verificare soprattutto quando la sponsorizzazione recita 1,2 mln di euro per l’anno passato. Senza considerare poi un briciolo di elasticità che si impone in determinati casi. Non bisogna però dimenticare che Achille Polonara (scadenza 2015) sia un assegno circolare per la BancaTercas e che meno dei 500k pagati da Milano per Gentile e per Melli non può essere chiesto.
Detto questo e scagionato il buon Lino Pellecchia da eventuali insinuazioni, torniamo a parlare di basket e andiamo a cercare il bello nel brutto di quest’anno: intanto io ho sempre affermato che il gioco di Teramo era bello e piacevole, che le sue partite non erano mai noiose e che solo in alcuni casi abbiamo lasciato voglia e talento a casa (basti pensare alla partita di andata con Sassari). Per il resto quando si è capito che Teramo in cabina di regia aveva un pilota di Formula 1 e non di pullman, i risultati sono migliorati di parecchio tanto che una volta superati gli ottanta punti segnati Teramo non ha perso quasi mai. E con la corsa è venuto fuori il talento di due grandi giocatori che io aspettavo al varco (in senso ottimo naturalmente): Achille Polonara e Bruno Cerella. E se il primo è stato nominato miglior under 22 del campionato ponendosi allo stesso livello degli osannati Melli, Gentile ecc. ecc., l’altro non ha fatto altro che confermare la progressiva crescita di un ragazzo che nel campo mette tutto e qualcosa anche di più pur nelle partite inutili (Milano docet).
Forse l’infortunio di Bruno viene a fagiolo in quanto Teramo lo avrebbe sicuramente riconfermato e le altre società adesso si metteranno in lista di attesa per vedere se Cerella tornerà quello dell’anno passato. Beh, conoscendolo, tornerà anche più forte. Una parola per il condottiero di tutte le battaglie di quest’anno va spesa: bravo coach, ma non serve che glielo diciamo noi, glielo ha detto di persona Pianigiani convocandolo in nazionale. E un plauso va a Brandon Brown, a Valerio Amoroso, a Robert Fultz e a quel Dee Brown che ci ha messo un po’ a prendere confidenza, ma una volta presa è diventato inarrestabile. Peccato per qualche palla persa di troppo, ma va bene così. E non dobbiamo dimenticare Antonello Ricci che ha saputo dare un brillante contributo ed ha sempre risposto presente quando è stato chiamato in causa. Potrà rimanere o potrà andare a giocare in prestito.
Se tutto fosse in ordine e se i tempi verranno rispettati, sarebbe ora di cominciare a ricostruire la squadra. Ho un sogno! Di fare il gm e di farla io la squadra per l’anno prossimo. E allora in queste poche righe lasciatemi sognare con i piedi per terra però: riconferme del nucleo Dee e Brandon Brown (che non ha avuto un cambio per tutto l’anno), riconferma di Valerio Amoroso e Robert Fultz, cessione con prestito obbligato di Achille Polonara a cui farebbe bene un altro anno in biancorosso e conferma, naturalmente di Bruno Cerella e Coach Ramagli. Borisov? Troppo altalenante e discontinuo e troppo incerto nel ruolo di 3. Meglio da 4 ma ci sarebbe abbondanza. Il ritorno di Riccardo Marzoli a dare fiato alla guardia titolare (che ne direste di un Dwight Hardy?) e il secondo lungo americano preso da Jesi ovvero quel Jeffrey Brooks che potrebbe diventare il sostituto ideale di Brandon Brown.
Certo rimane un rimpianto in questa stagione, anzi direi che ne sono due: il non avere avuto una guardia USA titolare, costringendo coach Ramagli a cucinare solo con gli ingredienti a disposizione e il non aver visto questa squadra giocare con Trey Johnson. Speriamo però che il futuro sia roseo e i teramani hanno capito di quanto ci sia bisogno di tutti per conservare la serie A a tutti i costi, visto che le eccellenze le dobbiamo garantire e dobbiamo fare di tutto perfar conoscere la nostra meravigliosa terra tra il Gran Sasso e il Mare Adriatico.
Mirko Pierpaolo Papirii