In questi sette anni ho scritto tanti articoli, alcuni di gioia, altri di delusione, alcuni anche di una rabbia che faceva fatica a far sgorgare le parole dalla tastiera.
Lasciare le redini di quella che è stata la tua creatura meglio riuscita è sempre difficile, a volte struggente come la conversione dell’Innominato di Manzioniana memoria, ma ad un certo punto arriva quel momento dove il cambiamento e lo svincolo, anche da grandi valori affettivi, è necessario.
Questo è il mio momento e, d’ora in poi, All-Around camminerà con le sue gambe seguendo una strada diversa dalla mia, sotto le sapienti mani e idee di Fabrizio e Andrea.
La webzine che ho coltivato sin dal primo seme, ovvero un sito totalmente prodotto da un ignorante programmatore qual ero e sono, che negli anni è diventato un portale di pallacanestro in grado di unire diversi destini all’interno della redazione. Persone di grande competenza e bravura si sono alternate nelle pagine di All-Around.net, molte sono ancora presenti, altre scrivono per testate giornalistiche, fanno addetti stampa o stanno facendo strada nel giornalismo cestistico e non. Parlare e rivedere amici che hanno un bel ricordo di questo sito e che spendono volentieri del tempo con te dicendoti: “E’ merito tuo che mi hai fatto iniziare e dato spazio per primo” riempie d’orgoglio non solo come talent scout, ma proprio come consapevolezza di aver creato qualcosa di bello e riuscito.
All-Around mi ha permesso di passare dall’essere un semplice tifoso di basket a giornalista rampante con la possibilità di fare la vita di un insider a tutti i più importanti avvenimenti cestistici degli ultimi anni. Finali scudetto, Final eight di coppa Italia, Nba Europe Live e anche finali NBA, mancano solo quelle di eurolega, ma per quelle ci penseremo, perché quelle appena citate sono un novero di tutto rispetto. E’ stato un dare e avere tra me e All-Around e probabilmente, come la leggenda vuole, in una coppia la crisi del settimo anno è qualcosa di veramente simile a una maledizione.
E’ una sensazione veramente dura sentire di avere dato tutto a questo progetto, che è addirittura culminato in un libro (All-around:dodici storie, una passione) con gli sforzi di tante persone, e non essere in grado di rigenerarsi dopo che per sette anni hai fatto da traino e factotum su ogni aspetto.
Nell’ultimo anno forse proprio l’incapacità di rigenerarsi e ricaricarsi ha fermato il processo di crescita continua che questo sito ha fatto negli anni, riempiendomi d’orgoglio come un papà con il proprio figlio. Poi arriva il momento che il figlio se ne va di casa e i percorsi si separano. Questo è il momento e d’ora in poi Simone non sarà più legato inscindibilmente al nome All-Around e viceversa, o perlomeno lo sarà da un altro punto di vista.
Spesso nello sport decidi di fare una trade costosa a livello affettivo e tecnico per poter essere più forte nel futuro, voglio vedere questa mia scelta di lasciare la mia piccola creatura, proprio per far si che entrambi diventino più forti in futuro e possano avere brillanti strade diverse e uguali.
Questo è il mio ultimo articolo da caporedattore della webzine www.all-around.net nata il 27-07-2005 senza mai un attimo di pausa. E’ stato senza dubbio il più duro ed emozionale di tutti, ma vorrei chiudere ringraziando tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni anche solo con un articolo o una news. Chi ha apprezzato il nostro lavoro all’interno delle società e di tutte le organizzazioni italiane ed europee, mostrandoci un trattamento meritocratico per quello che abbiamo prodotto e non per chi siamo. Un ringraziamento particolare va a Stefano Fabbri, perché in questi anni è stato il mio più grande aiuto come webmaster in un rapporto di estrema e disinteressata disponibilità. E’ stata semplicemente la persona fondamentale per far si che tutto ciò nascesse e progredisse giorno per giorno, permettendomi di conoscere e apprezzare una persona di grandissima caratura morale e competenza tecnica.
Faccio il miglior in bocca al lupo a Fabrizio e Andrea, miei collaboratori fino a ieri, e condottieri d’ora in poi, per tutte le fortune e gioie che solo scrivere e condividere una passione possono dare. Si accorgeranno che la gioia è veramente figlia della fatica.
Grazie ad Alessandro, Carlo, Stefano P, Paolo, Mirko e Giulio per essere stati presenti sin dal principio e non aver mai mollato, anche nei momenti duri.
Grazie a Chiara che ha permesso che tutto passasse dalla potenza all’atto.
Grazie anche a Fabio Zingone che ci ha lasciato per sempre e ancora non ce ne siamo capacitati.
Grazie a tutti coloro che hanno letto, apprezzato, condiviso, contestato e diffuso il nostro lavoro.
Voglio chiudere con un unico pensiero che mi ha pervaso in questo periodo. Non accontentatevi di aprire un blog per sentirvi in diritto/dovere di dire la vostra sulla trade di Howard o sul mercato della vostra squadra. Non utilizzate il blog come sfogo occasionale dei vostri istinti repressi. Se avete passione per il basket e volete scrivere, mettetevi in gioco costantemente prendendovi un impegno per raccontare quello che voi pensate e ritenete giusto su un determinato argomento. Metteteci la faccia e rischiate qualcosa provando a scrivere per chi vi leggerà (ovviamente più possibili) e non solo per voi, sarà l’inizio di un’esperienza nuova e gratificante. Ve lo dice chi quest’esperienza l’ha vissuta fino all’ultima stilla.
Appassionatevi, scrivete e amate quello che fate per voi stessi e per chi lo condivide con voi.
Simone Mazzola