TREVISO – Di sicuro non è stata una partita adatta agli esteti del bel gioco. Percentuali al tiro disastrose, difese colabrodo e soluzioni offensive affidate unicamente all’intuito dei singoli. Insomma, ciò che è andato in scena a Treviso è tutto tranne il grande basket. In questa partita da dimenticare la spunta la Reyer che affidandosi all’esperienza dei suoi grandi “vecchi” approfitta dell’incapacità di chiudere la partita dei ragazzi di coach Menetti.
Nei primi due quarti si assiste ad una gara dominata dalla tensione con Reggio Emilia troppo impaurita dal nome degli avversari e Venezia che non riesce ad amalgamare tutte le proprie stelle. Solo l’intervento di Alvin Young (10 punti) rompe uno stato di stallo davvero noioso, riaccendendo il pubblico e portando i suoi alla pausa lunga avanti di tre lunghezze. Al rientro dalla pausa lunga Reggio Emilia sembra essersi sbarazzata del timore reverenziale e grazie a Cinciarini (15 punti e 16 di valutazione), mette la testa avanti. La Reyer sembra sfaldarsi con Diawara che non
riesce ad incidere, Zoroski che sembra un pesce fuor d’acqua, Fantoni che dimostra di essere un corpo estraneo e il solo Williams (8 punti, 11 rimbalzi e 13 di valutazione) che tenta di tenere a galla Venezia. Antonutti e compagni prendono fiducia, ma Mazzon decide di giocarsi la carta Bulleri. Il Bullo dopo un’inizio opaco, si scrolla di dosso tutta la tensione e mette ordine al gioco dell’Umana che finalmente ritrova la via per restare in gara. La carica agonistica di Bulleri spegne le velleità della Trenkwalder e consente
alla Reyer di chiudere in vantaggio anche il terzo quarto. L’ultima frazione vede Reggio Emilia giocare meglio dei padroni di casa, ma i ragazzi di Menetti non trovano la via per chiudere la partita Le troppe opportunità sbagliate dagli ospiti consentono a Venezia di restare in linea di galleggiamento, fino a quando Williams a 3 minuti dalla sirena decide di protestare con gli arbitri. Al centro Bulgaro viene fischiato un fallo tecnico che rischia di compromettere l’esito della gara, consegnando
così i primi due punti in campionato alla Trenkwalder. La situazione si fa critica e Mazzon decide di giocarsi nuovamente la carta Bulleri. Il play italiano non delude mettendo pressione in difesa a Cinciarini, il migliore dei suoi, e rendendosi utile in fase offensiva. L’ex-Benetton mette in crisi gli avversari, annullando il vantaggio proveniente dall’insensato gesto di Williams. Gli ultimi istanti sono tutti dominati dall’esperienza del duo Bulleri-Marconato che grazie alla loro tenacia consentono alla Reyer di ottenere i primi due punti in classifica.
La Reyer si può godere i due punti, ma non può certo dormire tranquilla. Infatti, la squadra vista in campo è apparsa totalmente slegata, senza alcuna idea di gerarchia e senza motivazioni. In campo si sono alternati nove giocatori fortissimi, ma che non hanno idea di come si giochi di squadra. Le attenuanti per Mazzon ci sono tutte, due innesti in due settimane non sono pochi, ma di certo avrà molto da lavorare per creare un’identità a questa squadra. Se si pensa che mancavano due pezzi da novanta come Bowers e Szewczyk, il dubbio sulla compatibilità di tutti questi campioni è ben più che motivato. Mazzon dovrà lavorare davvero molto per non far accadere quello che si è visto a Roma negli ultimi anni, dove una serie di buonissimi giocatori non è stata nemmeno in grado di centrare i playoff.
Oltre i due punti, per la Reyer, non c’è nulla da salvare in questa prima gara casalinga. Questo discorso rende impietoso anche il giudizio su Reggio Emilia che non è riuscita nella non proibitiva impresa di battere una squadra spaesata e senza identità.
Umana Reyer Venezia – Trenkwalder Reggio Emilia 60-58
Parziali: 17-16; 15-13; 15-16; 13-13
Progressione: 17-16; 32-29; 47-44; 60-58
tabellini: http://195.56.77.208/game/?id=65511
MVP: Bulleri, alla prima da giocatore della Reyer guida i compagni nel momento più difficile.
WVP: Williams, con il suo fallo tecnico rischiava di far perdere la partita. Un giocatore come lui non può fare questi errori.
Sala stampa
Menetti: Posso solo dire: peccato. Abbiamo giocato con il cuore e con grande attenzione, meritavamo di vincere. Nonostante il risultato, abbiamo fatto un passo in avanti, giocare punto a punto una partita fuori casa contro una squadra così forte è segno di maturità. Queste due prime gare mi fanno guardare al futuro con molta fiducia, perché i ragazzi hanno mostrato grande personalità. A Roma cercheremo di ottenere i primi due punti, che meritavamo di ottenere oggi.
Mazzon: Di sicuro non è stata una bella partita, dovevamo riscattare la sconfitta di martedì e per questo sono contento della vittoria. Rimane che dobbiamo lavorare tanto per conoscerci, siamo distanti anni luce da quello che dobbiamo essere. Oggi i nostri giocatori esperi sono stati determinanti. Bulleri si è inserito con estrema umiltà e ha dato una grande mano. Young è stato il nostro fattore in più.
Francesco Codato