Pesaro – Finisce come da pronostico, con i terribili frombolieri della formazione di Sacchetti che alla lunga fiaccano la resistenza di una Scavolini Banca Marche orgogliosa ma oggettivamente inferiore in quanto a talento e nella quale la prevista assenza di Amoroso ha comunque influito.
Nonostante a coach Ticchi non manchino le ali e lo stesso Amoroso non avesse fino ad ora brillato, la sua assenza si è rivelata comunque importante in una partita in cui anche la Scavolini Banca Marche, come tante altre squadre prima di lei, ha finito per pagare dazio contro i frnetici ritmi avversari.
La squadra di casa infatti ha provato a vincerla con le stesse armi degli isolani, ovvero accettando di buon grado il run and gun avversario ma, dopo due quarti e mezzo in cui ha venduto cara la pelle, ha dovuto soccombere contro una formazione troppo più solida mentalmente, evidentemente più abituata a questo tourbillon di tiri, e capace di macinare avversari anche più temibili con la sua velocità.
A tutto ciò si aggiunga una leggera predominanza a rimbalzo ed una prestazione monumentale di Thornton, capace di 32 punti con percentuali da urlo ma anche di una prestazione da all-around con 8 recuperi e tanta sostanza come nei suoi anni d’oro, contro cui Pesaro non ha mai trovato l’antidoto.
Così, mentre da un lato nel secondo tempo si spegneva un Barbour he nei primi due quarti aveva rivaleggiato con lo stesso Thornton, dall’altro lato si svegliavano finalmente quelle vecchie volpi dei cugini Diener; erano proprio loro infatti a firmare il break con il quale gli ospiti hanno ottenuto nel terzo quarto quel vantaggio decisivo che poi il Banco di Sardegna è riuscito a portare più o meno tranquillamente fino alla fine
Come detto la Scavolini Banca Marche non ha Amoroso, tenuto in punizione dopo l’ammutinamento di metà settimana ed il suo posto in quintetto base viene preso da Flamini, visto che i precedenti incontri con Mack a partire di rincorsa avevano dato frutti più che buoni; il Banco di Sardegna parte con il consueto starting five, nel quale si mette subito in buona luce Easley.
Nel primo quarto i pesaresi accettano di buon grado il confronto aperto con l’avversario e così il pubblico si diverte ad assistere ad un esercizio balistico di pregevole fattura; tra i padroni di casa è Barbour il trascinatore il quale, con 13 punti in dieci minuti e 19 punti a fine secondo quarto, per un tempo fa dimenticare la classe del suo predecessore White.
Negli ospiti è la coppia Thornton ed Easley ad apparire implacabile rispettivamente con 13 e 10 punti a testa e così, tra una tripla di Barbour da una parte ed una pronta risposta di Thornton dall’altra, il primo quarto vola via tra cesti facili e continue transizioni che fissano alla prima sirena un punteggio stellare di 27-28, grazie a percentuali al tiro complessive che per entrambe le formazioni si assestano attorno al 70 %; emblematica della leggerezza con cui è stata giocata la frazione è la statistica che vede 4 falli complessivi commessi dalle due squadre.
Le cose cambiano in parte con l’avvio del secondo quarto. La Scavolini Banca Marche subisce alquanto a rimbalzo difensivo e così gli ospiti allungano sul 31-36 grazie ad alcuni canestri di Pinton.
Nel prosieguo però le polveri degli ospiti nel tiro dalla lunga (ricercato forse un po’ troppo), si bagnano contro la zona avversaria, mentre dall’altro lato una tripla di Mack sblocca la situazione; così con un parziale di 10-0 a metà del tempo, firmato dal già citato Mack oltre che da Barbour e Cavaliero, Pesaro avanza fino al 41-36, vantaggio che riuscirà a difendere fino al 48-44 dell’intervallo lungo.
Come già detto, però, nel terzo quarto i padroni di casa cedono progressivamente contro la maggiore forza mentale degli avversari; solo Cavaliero continua a guerreggiare indomito contro i sardi, mentre Barbour manifesta una certa stanchezza e scompare improvvisamente dalla partita e Traini subisce un grave infortunio al ginocchio che accorcia ulteriormente le rotazioni della Scavolini Banca Marche.
A quel punto, dopo un primo tempo in sordina, i cugini Diener capisco che è l’ora di azzannare l’avversario e, colpendo sia da fuori che dalla media distanza, propiziano un break di 11-4 con il quale portano la loro squadra sul +12 (55-67) a tre minuti dalla fine.
Il quarto si chiude ancora con un vantaggio esterno vicino alla doppia cifra (62-71) e nell’ultima frazione, nonostante i tentativi encomiabili di Cavaliero e Mack, sicuramente i più positivi nella seconda parte del match, Sassari riesce sempre a conservare un vantaggio più o meno rassicurante; quando due triple dei già citati Mack e Cavaliero riportano i pesaresi un paio di volte a -4 a metà frazione, sono tre triple consecutive di un fenomenale Thornton e mettere la parola fine, nonostante manchino ancora 5 minuti.
La tremenda serie di canestri dell’ex Siena ha infatti il merito di annichilire mentalmente gli avversari e per la banda di Sacchetti è quasi un gioco da ragazzi non correre più pericoli fino alla fine, conservando così l’imbattibilità in questa stagione e dun primo posto tanto sorprendente quanto meritato.
La Scavolini Banca Marche non riesce a ripetere la bella vittoria ottenuta contro Venezia ma esce dal campo consapevole di una prestazione comunque encomiabile contro un avversario più forte ma il brutto infortunio a Traini (oltre alla querelle Amoroso che appare ancora lontana dal risolversi) ha gettato qualche ombra minacciosa sull’immediato futuro.
Scavolini Banca Marche Pesaro – Banco di Sardegna Sassari 90-100
Parziali (27-28; 21-16; 14-27; 28;29)
Progressione 27-28; 48-44; 62-71
Tabellini
http://195.56.77.210/game/65534.html
Mvp: il break decisivo nel terzo quarto è firmato da Travis e Drake Diener, ma sarebbe una somma ingiustizia non assegnare il platonico premio di mvp di questa partita a Bootsy Thornton, che ha tormentato per tutti i 40 minuti la difesa avversaria ed ha sciorinato nel complesso una dimostrazione di supremazia a tutto tondo, come dimostrano anche gli 8 recuperi ed una valutazione complessiva pari a 40
Wvp: con l’assenza di Amoroso sarebbe servita una seppur minima pericolosità offensiva da parte del suo naturale sostituto Flamini ma quest’ultimo non è mai riuscito a trovare il giusto ritmo in attacco ed anche quando ha trovato qualche spazio, ha spadellato senza pietà
Spogliatoi
Ticchi: il mio primo pensiero va a Traini, che ha avuto un infortunio importante di cui ancora non sappiamo l’entità; un ringraziamento anche a sacchetti per la sua sportività quando, subito dopo la fine della partita, è venuto nel nostro spogliatoio per sincerarsi delle condizioni di Andrea. Loro hanno giocato come sempre con grandissima fiducia e con 5 giocatori sempre pronti ad essere pericolosi offensivamente; noi invece abbiamo permesse che la partita andasse sempre ai ritmi congeniali a Sassari, quando invece il nostro piano partita era quello di cercare di abbassare i ritmi quando fossimo andati in difficoltà…..cosa che non è accaduta. Inoltre ci siamo complicati la vita con i troppi rimbalzi offensivi concessi e con le troppe palle perse; l zona ci aveva dato discreti risultati ma stavamo concedendo loro troppi rimbalzi offensivi. Dopo il loro break abbiamo provato a recuperare ma a quel punto è emerso tutto il loro talento e l’esperienza di giocatori come i Diener e Thornton.
Sacchetti: le nostre principali difficoltà sono arrivate verso la fine del secondo quarto: contro la loro zona adeguata abbiamo sbagliato molti tiri aperti tra cui tane triple e loro hanno preso un certo vantaggio. Il momento decisivo per noi invece è stato nel terzo quarto quando abbiamo trovato con continuità tanti canestri e da lì siamo riusciti a portarla a casa. Non è stato facile perché la Scavolini Banca Marche è una squadra che ha un grande spirito che aveva già messo in mostra a Siena ed ha confermato oggi contro di noi con un grande primo tempo. Noi siamo andati un po’ a strattoni, ma con questa vittoria, la seconda consecutiva in trasferta, abbiamo denotato una buona crescita mentale.
Giulio Pasolini