CASERTA – Nella gara natalizia Venezia conferma le sue vittorie a Dicembre contro la Juve espugnando dopo un supplementare il palamaggiò. E’ un match che per tratti non si lascia davvero guardare fatto di errori e di palle perse. La Juve gioca al gatto col topo e dopo 15 minuti si ritrova con un vantaggio anche di 12 punti, ma l’averlo dilapidato costa non poco alla distanza. In un match in cui i quintetti atipici l’hanno fatta da padrone alla fine la gara viene decisa e non poco dai tanti fischi arbitrali, forse troppo fiscali per una gara corretta, che vede tre tecnici sanzionati e tanti piccoli falli che regalano tanti liberi agli ospiti (saranno 29 a fine serata) che alla fine si rivelano decisivi, la Juve spreca la palla che le avrebbe consegnato il vantaggio al termine dei regolamentari e non viene immediatamente punita da Zoroski. Sul +2 ospite poi un fallo con annesso tecnico di Gentile a due minuti dalla fine dell’extra time consegna la vittoria ai lagunari che con 6 ragazzi in doppia cifra espugnano il Palamaggiò 77-83.
La notizia è che la Juve ha Jonusas in campo, mentre Mazzon deve fare a meno di Clark e dopo poco più di 2 minuti anche a Magro che esce dalla gara con 3 falli a carico senza più rientare.Inizio contratto, non si segna da ambo le parti per un pezzo, poi Diawara, tra i peggiori dei suoi, firma un jump che spezza la parità, ma sul fronte opposto è Jonusas a lanciare un parziale di 11-0 che viene impregnato degli errori di marca Reyer e dell’energia dell’attacco bianconero che punisce anche dall’arco con Jelovac. Dopo il timeout obbligatorio è Sczewczyk a far destare i suoi con la prima tripla di serata, ma qui inizia il Deji Akindele Show, con i suoi post bassi e i suoi tentacoli bravi a segnare canestri impossibili in vernice. Anche l’esperienza di Marconato e la grande foga agonistica di Rosselli e Sczewcyk possono poco contro il nigeriano. L’ingresso sul parquet di Zoroski e un abbassamento del quintetto producono frutti per gli ospiti col play ex Teramo che subisce una caterva di falli andando in continuità dalla lunetta e segnando a ripetizione. Alla prima sirena è 20-14.
La Juve pigia sull’acceleratore mentre Venezia non segna mai se non qualche volta dalla lunetta. Mavreides si presenta al suo nuovo pubblico con un recupero e canestro, ma sarà l’unica cosa positiva della sua serata. la Juve macina punti su punti col post basso di Akindele e con il canestro di Michelori tocca il 29-17 su cui probabilmente la gara degli uomini di Sacripanti finisce in brillantezza. Mazzon nel timeout catechizza i suoi che da quel momento alterneranno solo difese a zona, molto ben fatta la 3-2 ma anche una box and one nel finale con tanto disturbo del play portatore di palla. Sotto di 12 punti con un tecnico alla panchina sprecato (0/2 dalla lunetta di Mordente) la reyer costruscie la sua rimonta con Sczewczyk che colpisce da tre, Rosselli che inizia a vincere la battaglia in vernice e Zoroski e Diawara bravi a colpire dalla media e lunga distanza. Akindele da questo momento in poi scompare dal campo e non segnerà più in canestro fino alla sirena finale. Marconato e ancora Diawara, stavolta con la tripla sulla sirena, scrivono un 37-36 sul tabellone al 20′ che grida vendetta.
Il terzo periodo si apre con il 3^ e 4^ fallo (tecnico per proteste) di Diawara che nonostante tutto resta in campo. Maresca mette i due liberi ma subito Sczewczyk impatta con la tripla dal parcheggio. la gara si mantiene in equilibrio, con le squadre che si alternano nel mettere il naso avanti da una parte e dall’altra. Jonusas che ha catturato qualsiasi rimbalzo finisca vicino al ferro inizia a produrre punti pesanti in attacco con le sue bombe in sequenza, ma esce dal cilindro Alvin Young che con due giochi da tre punti (nessuno dei due convertito) regala i suoi il vantaggio al 30′ sul 52-55.
Nonostante ci siano i binari incanalati del basso punteggio e della gara tirata Caserta stasera non gioca bene ed è facile accorgersene perchè nonostante Venezia esaurisca il bonus dopo 3′ i ragazzi di Sacripanti tireranno davvero una miseria di liberi nell’ultima ripresa. Young continua a crivellare con le sue zingarate ondeggianti in area, ma poi arriva “l’uomo dell’ultimo quarto”, Stefano Gentile che inizia a prendersi le solite responsabilità. Tripla a bersaglio e parità, ma arriva diretta la risposta con egual moneta di Bulleri. Jonusas ancora dall’arco pareggia a quota 58, ci pensa Mordente a dare il sorpasso che sembra spingere l’inerzia a favore dei padroini di casa che intanto si caricano di falli. Sacripanti va con un quinetto con tre piccoli, Jonusas da 4 e Akindele (poi sostituito da Jelovac vista la serie innumerevole di palla perse del nigeriano) in posizione di pivot. Venezia risponde col 4 esiterni purissimi e un centro tiratore come Sczewckyz. Mentre la Juve inanella palle perse a ripetizione, giocando sempre troppo statica contro la zona, Venezia non ha fluidità in attacco e segna solo dalla lunetta, con i liberi di Rosselli e Sczewczyk firma anche il sorpasso. Si continua con uno spasmodico punto a punto, Jelovac segna dopo un’eternità dall’ultima volta. Zoroski dalla lunetta sorpassa ma Gentile piazza una bomba delle sue per il 69-67 a 50 secondi. E’ il cuore di Bulleri a fargli segnare il jump che vale il pareggio e con 28″ secondi da giocare la palla è della Juve, senza timeout. Gentile palleggia, palleggia e ancora palleggia, nessuno si muove, non ci sono blocchi nè tagli, a circa 10 secondi dal termine, dopo averne sprecati tanti con il nulla cosmico, il play si butta dentro andando a deragliare contro Sczewczyk, gli arbitri non fischiano nulla (e al massimo c’era sfondamento) e con 5″ Venezia ha la palla per vincerla e Mazzon prova a costruire lo schema nel timeout. Viene ben liberato dalla lunga Zoroski che sbaglia un comodo tiro, è overtime.
L’extra time si apre con un Bulleri scatenato che piazza 4 punti in fila, ma Gentile e Jonusas con due triple ignoranti pareggiano ancora e immediatamente. Young risponde col suo talento, poi su un’entrata di Rosselli Jelovac commette un fallo veniale ma che ci sta nell’ottica dei fischi di serata, Gentile non lo manda giù e platealmente dice qualche parolina all’arbitro e arriva la grande T per lui. Rosselli ne mette 4 in fila per il 75-81, Jelovac prova a reagire e fissa il -4. Sczewczyk commette il suo quinto fallo in attacco (fischio forse non troppo reale) e la Juve ha la palla per riaprirla. Jonusas che fino a quel momento aveva 4/4 dalla lunga distanza sbaglia questa tripla e do fatto la gara si chiude. Finisce 77-83 con Mazzon e i suoi che tornano a casa con un bellissimo successo, meritato per quanto si è visto in campo, ma arrivato in maniera sicuramente poco ortodossa in mezzo a tanti, forse troppi fichi arbitrali.
JUVE CASERTA – UMANA REYER VENEZIA 77-83 ot
Parziali: 20-14; 17-22; 15-19; 17-14; 8-14
Progressione: 20-14; 37-36; 52-55; 69-69; 77-83
Mvp: Direi senza dubbio Sczewcyk, ma anche Bulleri e Young sono usciti alla distanza. Per la Juve Jonusas
Wvp: Mavraides e Micehlori di sicuro poco incisivo, ma tutto il secondo tempo della Juve è stato pessimo
Domenico Landolfo