Dopo la brutta prestazione di Montegranaro doveva cambiare qualcosa in casa Sidigas Avellino e la risposta è stata puntuale e risonante: l’arrivo di Jaka Lakovic, play storico del Panathinaikos prima e del Barcelona poi, regala finalmente a questa squadra un play di ruolo che detti i ritmi del gioco. Il lavoro di coach Pancotto non è servito fin da subito a smuovere una squadra che ha fame di punti, giacchè si trova con l’acqua alla gola e dovrà ottimizzare le gare casalinghe, visto che gli scontri diretti saranno insidiosi e quasi tutti lontano dal paladelmauro. Arriva adesso manco a farlo di proposito, la capoilista Varese, una squadra che definire schiacciasassi sarebbe riduttivo, allenata dal coach che ad Avellino ha fatto grandi cose con roster forse anche minori rispetto a quello attualle: Frank Vitucci. Sempre senza Ere, con il recupero di Banks e la solidità di Dunston, nonchè la grande carica di Achille Polonara, il miglior italiano del campionato a mani basse, Varese sta facendo grandi cose, quest’anno guidata anche c’è da dirlo, da un Mike Green che può lottare quasi alla pari con Travis Diener per il ruolo di miglior play del campionato. Forse questa la più grossa differenza tra le due squadre, Avellino ha aspettato la seconda giornata di ritorno per scegliere un play di ruolo come sua guida, affidandosi per troppo tempo alla sregolatezza di Shakur che è stato quasi sacrificato in un ruolo non suo, mentre Varese si è costruita pezzo dopo pezzo, con una sua identità e, nonostante anche qualche infortunio, ha saputo sopperire col lavoro del gruppo. Le parole di Pancotto che presentano questa gara non lasciano troppo spazio alle illusioni: “Affrontiamo la prima in classifica, che ha perso solo 2 partite fino ad ora. Ciò vuol dire bravura da parte di chi l’ha preparata, oltre a forza e fiducia. Ci troveremo di fronte una squadra che è brava, soprattutto, a trovare tutti i tiri in mezzo al campo, sia sui 28 metri, che a difesa schierata, senza dare punti di riferimento. La loro forza deve essere, per noi, un motivo per crescere. Abbiamo la necessità e la volontà di concentrarsi sugli obiettivi e non sui problemi. C’è grossa voglia di fare, e di fare bene: abbiamo fatto un altro cambiamento per dare maggiore energia alla squadra e adesso dobbiamo svilupparla. L’arrivo di Lakovic ha questo senso: ringrazio la società per lo sforzo di darci un giocatore che ci porta cultura e mentalità negli allenamenti e a cui voglio dare la squadra in mano, nonostante ci voglia tempo. Non mi illudo che due allenamenti cambiano quanto fatto in sei mesi, ma abbiamo voglia di allenarci con credibilità.” C’è un dato statistico, però, che può mettere paura alla truppa lombarda. Avellino in situazioni di estrema difficoltà, vuoi per mancanza di giocatori, vuoi perchè considerata battuta prima della palla a due, ha sempre dato qualcosa in più in quelle partite, togliendosi due bellissime soddisfazioni contro Milano prima e Bologna poi. Quindi di sicuro per Vitucci e i suoi l’impegno non sarà da prendere sottogamba. Bello il confronto tra due allenatori che hanno dato tanto alla Scandone, nel recente passato e che hanno dimostrato in Irpinia le loro grandi doti non solo cestistiche, ma anche umane, arrivando entrambi in situazioni non certo facili. Avellino ha per questa giornata un’autentica missione impossibile, ma guardando la giornata e specie gli scontri diretti (tipo Cremona-Caserta o ancor di più Pesaro-Biella) che interessano la salvezza, un’incredibile vittoria potrebbe valere doppio e far respirare la Sidigas. Varese ovviamente cercherà di ripetere la prestazione ordinata e da autentica schiacciasassi di settimana scorsa contro Brindisi, cercando di archiviare la pratica col minor dispendio possibile.
Si gioca al : paladelmauro di Avellino, domenica 27 Gennaio ore 18,15
Note: precedenti 14-9 (8-3 ad Avellino)
Arbitri: Taurino, Vicino, Ramilli
Domenico Landolfo