SIENA- 2009-2010-2011-2012, quattro edizioni di coppa Italia, tre locations diverse, Bologna, Avellino, Torino, sempre la stessa squadra ad alzare la coppa e cioè la Montepaschi Mens Sana Siena. Nei suoi anni di cannibalizzazione di qualsiasi trofeo sul suolo italico, Siena ha avuto un inizio sofferto per quanto riguarda la coppa nazionale fallendone l’assalto sia nel 2007 che nel 2008, nonostante la superiorità dei biancoverdi fosse abbastanza evidente. Dal 2009, poi, anche la coppa Italia è stata “normalizzata” e la Montepaschi l’ha portata a casa per 4 volte consecutive, record assoluto per il nostro Paese. L’incredibile filotto di successi italiani ha subito uno stop a Rimini, il 22 settembre 2012, con la sconfitta patita contro Cantù che, più che meritatamente, ha portato in Brianza la Supercoppa 2012. Siena prova quindi a iniziare di nuovo il suo cammino vincente in patria dando l’assalto alla coppa Italia, ma stavolta le cose sono molto diverse rispetto alle ultime 4 edizioni. Sulle canotte biancoverdi c’è ancora scritto “Montepaschi Mens Sana”, ma sulle spalle degli attori non ci sono più i nomi di McCalebb, Andersen, Kaukenas, Stonerook, McIntyre, Sato e via discorrendo, oggi leggiamo Brown, Kangur, Sanikidze etc etc. Capiamoci, si tratta di un’ottima squadra, e infatti la classifica ci dice che i campioni d’Italia stanno lottando per i primissimi posti della graduatoria, ma Siena non rappresenta più la squadra da battere bensì solo una delle favorite al pari, se non sotto, alle varie Milano, Varese, Cantù, Roma , Sassari e, prevedibilmente più staccate, Reggio Emilia e Brindisi. Se si vuole individuare una favorita d’obbligo dell’edizione 2013, non si può che cercarla nella squadra padrona di casa: quell’Olimpia Milano fortemente rinnovata e innervata di campioni. In campionato i meneghini hanno avuto qualche battuta d’arresto di troppo ma una competizione come la coppa Italia sfugge ai canoni classici di valutazione del campionato. Siena, però, non deve pensare a Milano in quanto è collocata nell’altro lato del tabellone, il primo ostacolo per Banchi e i suoi ragazzi è rappresentato da Reggio Emilia. La storia della competizione ci insegna che i pronostici sono ancora più difficili di quelli da fare per il campionato, si gioca ogni giorno, l’intensità è altissima, il fattore campo quasi ininfluente e quindi è davvero pericoloso pensare, per i senesi, di essere già in semifinale. Siena, nel proprio quarto, parte indiscutibilmente favorita ma ci sentiamo di prevedere una partita senz’altro difficile che, se non affrontata nel verso giusto, potrebbe anche presentare insidie insormontabili. Se i biancoverdi si sbarazzeranno di Reggio troveranno in semifinale, comunque vada l’altro quarto, una squadra che li ha già sconfitti: Brindisi oppure Sassari. Ci sembra che tutto questo sia sufficiente per non dover considerare i detentori della coppa come i favoriti d’obbligo, ma se non bastasse c’è anche da considerare una condizione fisica davvero allarmante. Agli errori della campagna acquisti (leggasi Kemp e Kasun), ci sono da aggiungere le assenze di Ress e Carraretto, il lungo altoatesino ha un barlume di speranza di poter essere recuperato ma si tratta davvero di una percentuale bassissima, mentre il capitano non sarà sicuramente della tenzone. Possiamo aggiungere le condizioni critiche di Ortner e di Rasic e il quadro è completo. Banchi e Crespi saranno chiamati a fare di necessità virtù e a fare appello all’orgoglio della vecchia guardia mensanina e all’entusiasmo dei nuovi. La Mens Sana può arrivare in finale se gioca come ha fatto contro Varese, con quella voglia, con quella difesa, con quella capacità di sacrificarsi. I biancoverdi dovranno poter contare sul talento difensivo di Moss, Hackett e Kangur, su quello offensivo di Brown, sul pieno recupero di Eze, sulla crescita di Sanikidze e di Janning per poter compiere l’impresa della conquista della quinta coppa Italia consecutiva. Si tratterebbe davvero di entrare nella leggenda.
Palla a due per i campioni in carica, e detentori della coppa, venerdì 8 febbraio 2013 al Forum di Assago contro Reggio Emilia.
Alessandro Lami