BOLOGNA – E alla fine fu vittoria. Dopo un digiuno lungo un mese e mezzo la Virtus Bologna torna ad uscire vittoriosa dal campo, superando, con merito, una Trenkwalder mai doma, ma comunque sotto per 40’. Era la partita dell’esordio di Jacob Pullen e, onestamente, meglio di così non poteva andare. Non solo arrivano due punti che allontanano di molto lo spauracchio retrocessione (vista anche la sconfitta dell’Angelico), ma l’ex Biella parte con una prestazione da 22 punti in 20 minuti con 8/11 al tiro, tanta leadership, buona regia e il canestro che ha definitivamente spezzato le reni agli avversari. Per una volta, quello che lo staff si sarebbe aspettato da un proprio americano. Sperando che Smith (discreto) e Hasbrouck (insufficiente), prendano nota. Ma è stata anche la partita del cuore gettato oltre l’ostacolo da Peppe Poeta, in campo a sorpresa già dalla palla a due, autore di tante giocate importanti, anche nel finale, ma che soprattutto ha accesso la miccia di una squadra che questa vittoria l’ha voluta fortemente da subito. Nota di merito anche per il giovane Gaddefors, perfetto con una serie di giocate pesanti nei momenti cruciali. Torna a casa a mani vuote, invece, Reggio Emilia, che a un certo punto la vittoria l’aveva davvero accarezzata. Ma alla fine ha pesato troppo un primo tempo negativo per gli uomini di Menetti che non sono riusciti a pareggiare l’energia degli avversari, finendo ripetutamente sotto di 15/17 punti e interrompendo così la striscia di cinque successi filati. Un peccato veniale per una squadra che, comunque, ha dimostrato ancora una volta di poter essere molto pericolosa (13 rimbalzi d’attacco, in partita fino alla fine nonostante il dato della valutazione dica 93-57 per la V Nera) anche in una giornata dove alcuni giocatori non hanno brillato (Antonutti, Brunner), Cinciarini è andato a fiammate e i soli Taylor e Bell (ancora molto positivo dopo la partita con Montegranaro) hanno fatto attacco, combinando per 46 punti con 15/27 al tiro e 18 liberi conquistati. Poco male, come detto. I playoff non sono a rischio e ci si può tuffare nel prossimo ciclo, difficile, di partite comunque con ottimismo.
L’impatto della Virtus sulla partita è, finalmente, quello giusto. La voglia di vincere convincendo finalmente c’è non solo nelle intenzioni, ma anche nei fatti. Poeta a sorpresa è nei cinque partenti, ma è lui che trasmette la carica ai compagni, prima in difesa e poi in attacco. I ragazzi di Bechi aggrediscono i reggiani e in attacco hanno voglia di passarsi la palla. Cinque punti proprio di Poeta firmano il 9-0 in avvio per i padroni di casa. Poi è il turno della panchina. Hanno ottimo impatto Imbrò e Moraschini, ma soprattutto esordisce in ottima maniera Jacob Pullen. Regia eccellente sul pick’n’roll con scarichi al bacio per i compagni e un paio di canestri quando serve. La Trenk è chiaramente colpita dall’inizio traumatico. Taylor non segna mai, gli altri non fanno meglio e si registra giusto qualche libero di Brunner e una tripla di Bell per dare ossigeno in attacco. Al 10° si è sul 24-11 Bologna.
Pullen prosegue nel suo ottimo esordio e mette la seconda bomba di giornata, poi Bechi preferisce toglierlo dal campo. E la Virtus si smarrisce per strada. Taylor trova quattro punti, mentre Brunner segna il canestro che chiude un mini parziale di 6-0. Smith e Poeta rispondono con cinque punti in coppia, ma Reggio ora è decisamente dentro la partita. Cinciarini semina il panico, il centro ex Treviso è pronto a convertire i suoi scarichi e Bell guadagna qualche buon tiro libero. A poco più di 2’ dalla fine gli ospiti rientrano sul -7 (30-37), ma le rotazioni vorticose di Bechi creano problemi alla difesa biancorossa che ha pochi punti di riferimento a cui appoggiarsi. Dentro di nuovo Pullen che continua a rimanere perfetto al tiro, ma soprattutto si guadagna un pesante antisportivo di Slanina, per un contatto reiterato dopo il fallo già segnalato dagli arbitri: liberi convertiti e assist a Gigli che firma il +13 (44-31) con cui si chiude un primo tempo controllato dalle V Nere.
Lo spartito dell’incontro appare abbastanza chiaro: Reggio Emilia non ha l’energia per stare al passo con la Virtus e anche quando sembra poter pareggiare in intensità i padroni di casa non ci sono idee chiare in attacco per trovare il canestro. Il risultato sono una serie di azioni farraginose che finiscono con tiri forzati e, di conseguenza, per Bologna ogni momento è buono per dare uno strattone deciso al match. Strattone che arriva dalle mani dello svedese Viktor Gaddefors. Piazzato, assist per Smith, palla rubata con schiacciata in contropiede e canestro su alley oop di Poeta. Virtus avanti 55-38 e Menetti costretto al time out per provare a rimettere in piedi la partita. Il coach della Trenkwalder si rifugia allora nella zona a fronte pari, contro cui l’Oknoplast sbatte per via di percentuali scadenti su tiri però di buona qualità. Taylor nel frattempo ha preso confidenza con il canestro e così la forbice si riduce rapidamente. Cinciarini trova per ben tre volte la strada completamente aperta verso il canestro avversario, nell’ultima circostanza anche con il fallo di Poeta e fa di nuovo -7 (50-57, parziale di 12-2 Trenk grazie alla zona), prima che il solito Pullen, tenuto troppo a sedere da Bechi, ridia ossigeno ai suoi nuovi compagni con la penetrazione che tiene il punteggio sul 59-50 per i felsinei dopo tre quarti.
L’inerzia pare essersi invertita e Bell apre l’ultima frazione come meglio non si potrebbe per la Reggiana. Due zompi a rimbalzo d’attacco fruttano cinque punti, seguiti da un appoggio in contropiede che restringe ancora il divario: 61-57 con 7’11” da giocare. Time out frettoloso di Bechi per ridare un po’ di serenità ai suoi e ottima uscita da questo della squadra che trova canestri importanti prima da Gigli e poi da Pullen in penetrazione. Lo stesso Pullen si mangia letteralmente un contropiede, imitato sul rimbalzo conseguente da Smith e allora gli ospiti tornano a sole quattro lunghezze con la coppia Bell-Taylor. Bologna, però, non ha intenzione di mollare. Anche se le percentuali da dietro l’arco continuano a precipitare, torna a lasciare l’impronta sul match un Viktor Gaddefors preziosissimo con due assistenze che valgono quattro punti di Smith e un1/2 dalla lunetta per il 70-61 a 2’50” dalla fine. La partita ha ancora vita, comunque. Antonutti trova finalmente il canestro da dietro l’arco, Pullen macchia un ottimo esordio con uno 0/2 ai liberi pesante, mentre Taylor fa doppietta. Ancora -4 a 2’ tondi dal gong. Qui arrivano le due giocate decisive. E portano la firma della coppia di playmaker virtussina, Poeta-Pullen. Lo scugnizzo di Battipaglia prima segna in penetrazione subendo il quinto fallo di Brunner e poi pesca Pullen per la tripla del +10 che rende indolore una fesseria immonda di Smith in contropiede sull’azione successiva. L’agonia forse è terminata. Bologna torna alla vittoria e un bel po’ di fantasmi abbandonano la Unipol Arena. E, alla fine di tutto, i Forever Boys possono andare alla cassa della Snai: i 500 euro investiti sulla vittoria dei bianconeri sono stati ben spesi.
Oknoplast Bologna – Trenkwalder Reggio Emilia 82-74
Parziali: 24-11; 20-20; 15-19; 23-24;
Progressione: 24-11; 44-31; 59-50; 82-74;
MVP: Era atteso come l’uomo della svolta e non ha tradito le attese. Più di un punto al minuto, percentuali siderali, sangue freddo per segnare il canestro della staffa. Jacob Pullen non poteva cominciare meglio.
WVP: Serataccia per Michele Antonutti. Fatica tutta la partita in attacco non entrando mai in ritmo e, più in generale, non riesce a lasciare il segno sulla gara.
SALA STAMPA
Luca Bechi
Max Menetti
Nicolò Fiumi