Forse solo Indiana (che potrebbe trovare nella finale di conference) sarebbe stato un avversario peggiore per gli Heat sul cammino verso le Finals. I Bulls sbarazzatisi in 7 tiratissime gare dei Brooklyn Nets, nettamente inferiori e non pronti negli uomini chiave (Joe Johnson su tutti) alla post-season, sono pronti a battagliare fino all’ultimo con Miami per l’approdo alla finale di conference.
Chiaramente gli Heat non sono i Nets, ma non è detto che la lunga sosta senza gare da giocare dovuta al facile 4-0 imposto a Milwaukee, favorisca James e compagni, almeno nei primi episodi della serie. Se vuole avere una chance, almeno di ritardare le vacanze, Chicago dovrà buttarla sulla difesa, suo marchio di fabbrica, e sull’aggressività soprattutto a rimbalzo d’attacco, dove ha dimostrato di saper imporre la propria energia anche a una squadra “alta” e fisica (ma non nell’approccio) come Brooklyn.
LeBron James, fresco MVP per la seconda volta consecutiva, la quarta in carriera, non accetterà ovviamente risultati diversi da quelli che comunque tutti pronosticano alla formazione di Spoelstra. In particolar modo, ad oggi, dopo che l’infortunio accorso a Russell Westbrook limita sostanzialmente le possibilità di OKC di tornare a contendere l’anello agli Heat.
Già iniziata nel frattempo l’altra semifinale di conference con Indiana pronta a ribaltare immediatamente il fattore campo e vincitrice in gara 1 per 102-95 sui Knicks. Partita tipica di entrambe le squadre: New York con troppi isolamenti, vecchio vizio ri-accentuatosi con l’arrivo dei playoffs e un Anthony sì da 27 punti (con 28 tiri) ma incapace di coinvolgere i compagni e soprattutto di entrare nell’attacco bluarancio con ricezioni in movimento e non stanziali, e per questo facilmente raddoppiabile. I suoi compagni poi non hanno saputo approfittare degli “spazi” che inevitabilmente le attenzioni su Melo vanno a creare. Il 36.8% da tre è lì a dimostrarlo.
I Pacers invece giocano la loro classica gara fatta di esecuzione, fisicità e rimbalzi (44-30 il devastante parziale a favore degli ospiti) con tutto il quintetto che va in doppia cifra, oltre a D.J. Augustin che dalla panchina porta un contributo fondamentale fatto di 16 punti con 4/5 da tre.