Roma, 8 maggio 2013 – Ci siamo, ancora poco più di 24 ore e Roma riabbraccerà i Playoffs dopo due anni di dolorosa e dolosa assenza e per questo ritorno si è scelto forse l’avversario più scomodo e sgorbutico considerando il lotto delle pretendenti e l’ottimo terzo posto ottenuto in classifica.
Parliamo della Trenkwalder Reggio Emilia, certamente assieme alla stessa ACEA Virtus Roma la squadra rivelazione della Regular Season con una squadra costruita, esattamente come l’Urbe, per divertire, correre e stupire la propria tifoseria partendo però da presupposti diversi rispetto agli avversari: mentre per Reggio Emilia infatti era indispensabile giocare bene e vincere per confermare la riconquista della Lega A considerando anche gli investimenti effettuati, per Roma era mandatorio riconquistare la stima e l’ammirazione della propria tifoseria, letteralmente tramortita da due stagioni da risultati e prestazioni mortificanti, avendo anche a disposizione un budget molto ridotto rispetto a quelli faraonici del passato.
Ma perchè è una sfida così equilibrata?
Innanzitutto perchè in stagione regolare le due compagini han portato a casa una vittoria per parte, quelle casalinghe, con andamenti incredibilmente simili sia all’andata al Pala Tiziano che al Pala Bigi al ritorno: il 15 ottobre 2012 una Roma straripante annichiliva gli avversari, 71-40 alla fine del terzo periodo figlio di un parziale da 31-14 che non ammetteva repliche, terminerà con Roma passare il traguardo per prima a mani alzate, troppo presto alzate perchè dilapiderà tutto il vantaggio accumulato con un 77-66 finale che renderà merito comunque allo spirito di una Trenkwalder sconfitta ma non umiliata. Ritorno il 3 febbraio 2013 a ruoli invertiti con i reggiani padroni assoluti del campo sino ad arrivare al +21 al 36° contro un’ACEA brutta e distratta che però, da quel momento, suonerà letteralmente la carica e che con una tripla di D’Ercole a 55″ dal termine arriverà addirittura a -3, massimo svantaggio che però l’Urbe non riuscirà mai a colmare, terminerà 96-93 per Reggio Emilia che, proprio da questa gara, prenderà forza e fiducia per iniziare una lunga ed inesorabile cavalcata che la porterà a questo meritatissimo sesto posto finale.
Due squadre diverse ma dannatamente simili per modalità d’aggressione e d’approccio alla gara anche perchè con rosters quasi speculari l’una rispetto all’altra. Entrambe con tecnici poco conosciuti alle grandi platee come Marco Calvani e Massimiliano Menetti ma che sono riusciti in poco tempo (in verità il coach reggiano ci ha messo un pò più di tempo), nello scopo di dare un’identità, un’anima alle rispettive creature cavalcando le loro idee e sposandole assieme alla squadra; entrambe con playmakers giovani e dominanti, più esperto l’azzurro Andrea Cinciarini con una stagione che lo ha consacrato forse il miglior playmaker tricolore assieme al redivivo Luca Vitali da Cremona (ah, complimenti a Gigio Gresta per questa riesumazione), altalenante ma in crescita Jordan Taylor che ha migliorato numeri e percentuali in modo considerevole nel girone di ritorno; entrambe con delle combo come il virtussino Phil Goss ed il reggiano Troy Bell in grado di gestire gioco e situazioni alternandosi ai rispettivi playmakers non lesinando punti in prima persona per risolvere momenti delicati; entrambe con delle ali a dir poco mortifere se lasciate con troppo spazio al tiro come Donnell Taylor, Top scorer in campionato con 19,2 p.ti di media, ed il Gigi Datome Nazionale, proclamato MVP del campionato; entrambe, infine, con centri dominanti anche se dal gioco opposto: dall’atletismo impressionante Gani Lawal al punto da raccogliere (il migliore della Lega), quasi 9 rimbalzi a gara ma poco propenso al tiro da fuori, dalla ruvida consistenza e dalla straordinaria capacità di leggere le situazioni nel pitturato sui due lati del campo Greg Brunner, tre anni fa eversore dell’allora Lottomatica quando indossava la maglia di Biella proprio nei quarti dei Playoffs 2009-10 in Gara 4 e 5 contro ogni pronostico.
Difficile quindi sentenziare aprioristicamente chi sia la migliore delle due sfidanti nello startin’ five, senza poi contare che completano i rispettivi quintetti Reggio Emilia con Daniele Antonutti (per molte settimane il miglior tiratore da tre del campionato), Mladen Jeremic e Dominic James (un pò troppo altalenanti e forse un tantino deludenti al momento), senza dimenticare Donatas Slanina, Demien Filloy (sprazzi di luce troppo rari per lui però), Riccardo Cervi (da sgrezzare ancora, decisamente), e per ultimo Ojars Silins. Roma invece può contare su Lorenzo D’Ercole (preziosissima arma difensiva quando c’è da serrare le fila e da tirare da tre in transizione e non), Olek Czyz (grandi mezzi fisici ma ancora tanto da imparare), Petar Lorant e Bobby Jones (esperienza e muscoli per bilanciare la gioventù), e l’ultimo arrivato Bryan Bailey in un mix a volte in grado letteralmente di stravolgere e risolvere le partite più delicate ed intricate a turno, scambiandosi vicendevolmente il ruolo di risolutore di guai.
Sarà una serie quindi molto equilibrata anche se si considera che se Reggio Emilia vanta un’esperienza superiore in media dei suoi giocatori a queste tensioni, Roma ribatte con l’entusiasmo e con la certezza certificata dalla voglia di stupire e di coronare un’annata da incorniciare. I capitolini hanno il vantaggio del fattore campo nell’eventuale sfida 7 ma anche la consapevolezza che raramente i ragazzi di Calvani hanno “ucciso” gli avversari tra le mura amiche. Molte vittorie contro squadre alla loro altezza (tranne Avellino, vincente al Pala Tiziano tre settimane fa), ma anche tanta sofferenza prima di risolvere la pratica con l’applicazione e la dedizione al risultato. Un altro punto di contatto con la Trenkwalder che ha costruito la propria positiva stagione tra le mura amiche ma senza mai sfigurare lontano dal Pala Bigi.
Ma nel complesso i numeri dovrebbero dar ragione alla Virtus Roma che vanta un atletismo superiore ed una corsa, una voglia d’alzare il ritmo che potrebbe schiantare la squadra di Menetti, forse meno avvezza a correre, qualora gli errori al tiro dei biancorossi emiliani dovesse difettare più del solito.
Una Virtus Roma difficile da battere se la si mette sul piano della grinta e della voglia di vincere ma se l’ACEA dovesse concedere punti con facilità al ferro, vulnus accertato troppo spesso in questi ultimi tempi da parte della difesa giallorossoblu, sarà difficile avere la meglio su Reggio Emilia che potrebbe esaltarsi ed aprire il campo per il comodo tiro da fuori piedi a terra dei vari Donnell, Bell e gli Antonutti. Da non sottovalutare però la zone-press romana: proprio nel match del ritorno al Pala Bigi, quel parziale incredibile che riportò Roma da -21 a -3 in 3 minuti e mezzo fu generato da un pressing eseguito alla perfezione che mandò letteralmente in tilt Cinciarini & Co., attenzione dunque a questa arma che Calvani certamente riproporrà per mettere sabbia negli ingranaggi dei biancorossi emiliani.
Coraggio, andiamo a cominciare!!
Precedenti: Roma decisamente in vantaggio per 23-15, con un parziale casalingo ancora più schiacciante di 14-5
Arbitri: Begnis, Martolini e Pozzana
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, ore 20:30 di giovedì 9 maggio e sabato 11 maggio
Fabrizio Noto/FRED