
Taylor vs Hackett Gara 1
Roma, 13 giugno 2013 – Raramente, anzi, ad essere sincero mai ad oggi ricordo di aver sentito e visto un Marco Calvani così deluso ed amareggiato in un post-gara come il Calvani di Gara 1. Andate a risentire la sua voce, nell’intervista rilasciata ai media in silenzio solenne (Articolo Gara 1), e ne scorgerete se vi concentrate dei toni mai ascoltati e, per chi era presente come il sottoscritto, mai visti in questa stagione.
E ne aveva ben donde. Impossibile contrastare Siena sul suo terreno, provare a metterla cioè in soggezione con il solo talento e la concretezza atletica senza metterci dentro cuore ed anima con la difesa, marchio di fabbrica della Virtus Roma edizione 2012-13, a fungere da volano, d’autentica dinamo direi per alimentare poi la fase offensiva. Brava Siena a fare spesso canestro durante i possessi ma per far spesso centro, mitragliando dalla lunga con un buonissimo 50%, è palese che la protezione del fatal perimetro dei 6,75 giallorossoblu abbia lasciato parecchio a desiderare. Contro una squadra che ha costruito le sue vittorie, ma anche recriminato per le proprie sconfitte, su questo fondamentale tecnico di gioco è lecito costruire un sistema difensivo importante in termini d’aggressività e di generosità, cercando perciò di lasciare poco spazio alle giocate sul pick’n’roll e sugli spazi che la bravura di Brown compie per se stesso e per Moss o per le altre bocche da fuoco. Questo è l’assunto di base per poter provare a limitare Siena, per farle perdere fiducia e per poter correre in contropiede altrimenti tutto diventa complicato, se non proprio ai limiti dell’impossibile. Senza dimenticare Hackett per il quale gioco, per le quali caratteristiche forse Roma non ha soluzioni difensive specifiche così valide da non pagare dazio poi palla in mano: i vari D’Ercole o Bailey ieri han fatto poco o quasi nulla per contenerlo adeguatamente, in più quando si è trattato di portare pericoli dall’altro lato del campo, solo il passaportato giamaicano ha risposto presente ma solo con una tripla, per il resto male la guardia toscana.
Ma non passano in secondo piano i meriti di una Mens Sana che, probabilmente nell’euforia della Finale scudetto conquistata, molti suppoters capitolini avevano dimenticato essere così forte, in particolar modo nella sicurezza della gestione del match. Siena, è bene ricordarlo a quelli più smemorati, è una squadra capace di uscire dai Playoffs d’Eurolega per i problemi che ha falcidiato il roster nel momento topico della stagione (infortuni importanti a Ress ed Hackett, quelli più evidenti), e nonostante tutto è uscita dalla massima competizione europea per due liberi di Brown falliti ad Istanbul contro il Besiktas che gridano ancora vendetta. Stiamo parlando quindi di un quinto posto in campionato poco veritiero circa i reali valori in campo ma, attenzione, questa Montepaschi non è imbattibile. Le sconfitte anche clamorose subite in stagione, una su tutte il trentello a Sassari, evidenzia che la squadra di Banchi ha dei punti deboli come è altrettanto corretto parlare di una squadra che quasi gioca oramai a memoria, visto anche l’elevatissimo numero di partite disputate al momento, se i conti non m’ingannano stiamo parlando di 74 gare ufficiali sino a ieri! E se a questa squadra così corretta e disciplinata dal punto di vista del piani di gioco, così fredda avendo calcato i palazzi più caldi europei uscendone anche vittoriosa non viene messa adeguata pressione, batterla è più che un’impresa.
Oggi quindi Gara 2. Inutile elencare di nuovo cosa debba fare Roma questa sera per restare concretamente nella serie, l’ho già elencato ma se è vero che questo roster ha dato sempre il meglio di sè quando si è trovata in difficoltà, aspettiamoci stasera una gara molto ma molto più tirata altrimenti, recarsi a Siena sullo 0-2, avrebbe un sapore di condanna.
Ecco le dichiarazioni di Marco Calvani di ieri a presentare il match:
“Non dovevamo aspettare Gara 1 per sapere la qualità, la forza e la profondità di Siena. Come per un pugile aver preso un colpo in volto e a guardia bassa certo non ci ha fatto bene. Ma credo che tutti i miei ragazzi abbiano conoscenza di quelli che sono stati gli elementi e le caratteristiche che ci hanno fatto arrivare a questa finale scudetto. Sciocco e banale per noi sarebbe non giocarci questa occasione della vita non ripercorrendo la strada che ci ha permesso di arrivare fin qui.”
Arbitri: Lamonica, Taurino e Sahin
Si gioca: Pala Tiziano, 13 giugno 2013 ore 20:15
Fabrizio Noto/FRED
1 Comments
gaia
Grazie per il vostro articolo, mi sembra molto utile, provero’ senz’altro a sperimentare quanto avete indicato… c’e’ solo una cosa di cui vorrei parlare piu’ approfonditamente, ho scritto una mail al vostro indirizzo al riguardo.