E’ sempre un tuffo al cuore la sfida tra Caserta e Milano, fatta di una viscerale rivalità e di un confronto che tra la fine degli anni 80 e gli inizi dei 90 ha riservato finali scudetto dall’altissimo profilo tecnico. E’ sempre il confronto tra la piccola città del sud che sfida il colosso del Nord, in uno spaccato che forse meglio di molti altri sport fotografa la sana competizione tra le due frange che caratterizzano il nostro paese. Non ci saranno Oscar e McAdoo, Esposito e D’Antoni, Gentile e Riva, Marcelletti e Peterson, ma anche quest’anno un alone non indifferente di fascino pervaderà ancora il palazzetto dei 100 giorni scrivendo una nuova pagina di una sfida infinita.
In simbiosi con quanto detto, fa specie notare come un Gentile sarà in campo, vestendo la maglia biancorossa, tra l’altro da capitano, dato che papà Nando era il capitano dell’unico scudetto bianconero, ma sarebbe stato anche il capitano dell’ultimo delle scarpette rosse. Di sicuro per Alessandro una sfida importante, anche se non può essere considerato un vero ex. Sarà la sfida da due pallacanestro di sistema, quella di Molin imperniata sull’atletismo e sulla concretezza in difesa, opposta a quella di grande sostanza e scelte offensive di Luca Banchi, arrivato a Milano per portare lo scudetto all’ombra della Madonnina. Una gara che vivrà emozioni ad alta tensione sull’asse tecnico che il campo offrirà: da una parte la giovane e impudente Caserta, che fino ad ora non ha ancora perso un colpo, e può permettersi il lusso di guardare gli altri dall’alto in basso, contro l’esperta Milano, costruita come ogni anno per essere la schiacciasassi di turno ma che con le sconfitte a Brindisi ed in Eurolega in Turchia ha mostrato ancora qualche piccola crepa. I rookie di Caserta, pimpanti, che tendono a saltare oltre il ferro, avranno una partita difficile stavolta, perchè Milano ha stazza, kili e centimetri vicino a canestro. Gente come Hunter e Samuels potrebbe avere vita facile, visto che il pivot di ruolo è Moore, che potrebbe soffrirli. Servirà manforte e buoni raddoppi con Brooks e il lavoro sporco di Michelori che potranno essere un fattore chiave. Milano ha una batteria di tiratori impressionante, con Langford che ogni volta che vede il Palamaggiò tende a esaltarsi, Moss che è forse la vera stella di questa squadra e che speriamo possa essere accolto in maniera consona dal pubblico bianconero, con cui ha avuto qualche battibecco cinguettato di troppo in passato, nonchè poi la truppa italiana con Gentile e Melli che possono diventare dei veri incubi tattici. La Pasta reggia ha dalla sua però la sfrontatezza di chi non ha nulla da perdere. Scott, che settimana scorsa ha avuto a Pesaro scarso minutaggio per qualche problemino fisico, sembra essere a totale disposizione della squadra, mentre Hannah è chiamato alla gara della staffa, ma soprattutto a dare continuità alle sue prestazioni. Roberts, che ha dominato il supplementare vincente di domenica scorsa, sarà chiamato a un maggiore sacrificio in difesa, mentre Vitali e Mordente dovranno garantire punti e letture. Tommasini, che a dispetto delle attese si sta rivelando prezioso, è una possibile arma tattica, sfruttando i suoi 190 e più cm, pur essendo un play, potrebbe essere dirottato sulle piste di qualche esterno milanese, magari per cercare di oscurare la visuale del canestro. Chiamato a una prova del fuoco non indifferente in casa casertana è però Jeff Brooks, che da trascinatore quale è stato designato non ha dato del tutto quella certezza nelle due vittorie, con troppo nervosismo all’esordio e un gioco troppo discontinuo in quel di Pesaro. Di sicuro, l’ex Cantù, ripartirà da quella schiacciata sbagliata a Pesaro che per poco non è costata cara, ma è comunque su di lui che la Juve vuole fare affidamento per ripartire e provare a fare tris. In questo senso, se il piano tecnico spinge i pronostici tutto a favore degli ospiti, la gara di Eurolega giocata e vinta dall’EA7 contro lo Zalgiris giovedì sera potrebbe aver lasciato qualche strascico in termini di energia, ed è proprio su questa piccola crepa che Caserta dovrà far leva, puntando sul contropiede la difesa forte e la voglia di provare a far divertire il suo pubblico con giocate tanto imprevedibili quanto spettacolari. Un esame per Caserta, un appello di concretezza che Milano non vuole fallire, la parola ora al campo.
EX: Michelori e Mordente
Si gioca al: Palamaggiò di Castel Morrone (CE) ore 18,15
Domenico Landolfo