Avellino, 27 ottobre 2013 – La Sidigas Avellino batte Roma, batte Roma molto più nettamente di quanto dica il +2 al termine sul tabellone del PalaDelMauro e si porta a casa la seconda vittoria consecutiva. Osservare, per credere in ciò che scrivo, il totale della valutazione che recita al 40° Avellino 96 e Roma 75.
La squadra di Vitucci, dopo un avvio sonnolento e penalizzato dai due falli del proprio faro, Lakovic, fischiatigli contro nel primo periodo ma anche per merito di una buona Virtus Roma, ha condotto quasi sempre il pallino della sfida eccezion fatta proprio per il primo parziale e gli ultimi, palpitanti minuti durante i quali ha rischiato di compromettere tutto il gran lavoro fatto nei circa 25 minuti a cavallo tra secondo, terzo e quarto periodo. Una Sidigas lucidissima che, una volta accortasi che questa ACEA Roma si sfarinava possesso dopo possesso ai primi cambi generati da Dalmonte per logica di fiato dello startin’ five, persa nelle sue incongruenze offensive, ha tenuto alto il ritmo e noncurante della pessima serata della sua stella slovena, ha giocato un match da squadra vera, quasi consumata andando a colpire la Virtus dove e quando voleva. Una supremazia a tratti imbarazzante a rimbalzo, uccidendo gli avversari nel cuore del pitturato in tutti i modi: in penetrazione, servendo le due ottime torri Ivanov-Thomas sia in movimento che da post basso e sfruttando le loro indubbie qualità a rimbalzo, come citato prima.
Roma, partita con cipiglio fiero e petto in fuori, ci ha capito ben poco e dopo l’effimero vantaggio del primo parziale, ha costantemente subito l’iniziativa degli avversari senza mai rendersi conto dove e come colpire a sua volta, facendo spesso fuoco da fuori (alla fine sarà un buon 44% da tre per i capitolini), subendo in modo netto la fisicità dei due giocatori in maglia bianca che, statene certi, animeranno le notti insonni dei vari Mbakwe, Eziukwu e compagnia cantando, apparsi volenterosi e smaniosi di dare il meglio di se stessi ma inefficaci contro questi avversari così vigorosi ed abili nel tagliafuori, soprattutto spalle a canestro. Ma prendersela con i due centri di colore sarebbe ingiusto, è stata tutta l’ACEA a fare acqua da tutte le parti in difesa quando sarebbe bastato uno scivolamento in più nel tentativo di tenere una penetrazione, un attenzione più forte sotto le plancie per non farsi surclassare come accaduto. E la cosa peggiore è stata che la forza, la consistenza d’urto della Sidigas in area era certamente nota all’Urbe, non essere riuscita ad arginarla sa di clamorosa bocciatura per un roster che deve ritrovarsi, e presto, in questo fondamentale di squadra altrimenti si prospetta una stagione sofferta contro chiunque voglia attaccarla come questa sera.
Roma ha giocato come se, da un momento all’altro, la propria caratura tecnica s’affermasse quasi naturalmente, per volontà divina quasi. Peccato che invece è venuta fuori l’eguale impatto tecnico-tattico degli irpini che invece, a differenza degli avversari, han voluto che la gara andasse da loro prendendosela fortemente e non lasciandola più!
La chiave di volta del match è stato il secondo periodo che la Sidigas ha fatto suo con un perentorio 23-12: attacco ordinato, lucido e sempre molto attento a come esaltare i propri punti di forza con gli scatenati Thomas ed Ivanov, coadiuvati anche da un buon Richardson e le solite triple di Cavaliero, mixato il tutto con una difesa attenta, nulla di insormontabile ma attenta, più che sufficiente a fare andare in tilt le sicurezze della Virtus che, da quel momento, ha balbettato basket alternando belle cose a vuoti incolmabili, durati anche interi minuti di gioco sia in attacco che specialmente in difesa. In questo contesto Vitucci ha vinto la sfida a scacchi sciorinando il sempreverde Spinelli in regia e dando ancora fiducia a Dean, ben ripagata con alcuni tiri importanti specie nel terzo periodo e nei primi 5 minuti del quarto finale che ricacciavano sempre indietro un ACEA volenterosa ma arruffona.
Avellino in scioltezza quindi sino a che il potenziale offensivo dalla linea dei 6,75 di Roma non cominciasse a bombardare da ogni dove dal 35°, visto che con il gioco si poteva ben poco e, come spesso accade in questi casi, gara quasi vinta dalla Virtus che sprecava, malamente, con il suo giocatore al momento più controverso nel roster, quel Jordan Taylor che, esattamente come la squadra, ha avuto questa sera lampi di vera classe assieme a pause di concentrazione pazzeschi. Goss sugli scudi con i suoi 14 punti nel periodo finale (saranno 18 alla fine, ottimo per Phil!), ma era proprio il giovane play virtussino che, dalla lunetta per l’antisportivo sanzionato ad Ivanov a 7″ dal termine per un fallo proprio su di lui sul +3 Avellino (fallo commesso per impedire che giustamente Roma impattasse con un altro tiro dalla lunga, logico ma ingenuo il centrone bulgaro!!), prima falliva uno dei due liberi e dopo, isolandosi nell’uno contro uno, riusciva nel suo intento ma sbagliava da sotto il canestro del supplementare.
Reazione di carattere e di rabbia per l’Urbe dunque questa del quarto periodo, quasi mai incapace d’imporre il proprio basket e costretta a rincorrere dal 15° un Avellino scintillante, quindi anche positiva se vogliamo dirla tutta sotto questo aspetto ma resta la prova opaca disputata in difesa, con un buon Ignerski (16 punti) a referto come Hosley (10 per lui), che a sua volta ha regalato alcuni momenti di rara bellezza tecnica ma se purtroppo non si gioca di squadra cercando di arginare i punti di forza degli avversari in difesa, le belle cifre valgono ben poco alla fine. Bene anche Baron, apparso in gran spolvero con le sue bombe da tre (14 punti per lui alla fine), 5 uomini in doppia cifra per una Roma comunque da rivedere, non da bocciare ma da rivedere.
Avellino adesso si gode questa bella vittoria mentre Roma, tra meno di 48 in campo contro l’Alba Berlino in Eurocup dovrà rimettersi in riga presto se desidera dare corpo alle proprie ambizioni.
Primo periodo, Dalmonte da fiducia ad Ignerski al posto del Baron delle ultime sfide e cavalca come play Taylor, Vitucci invece va sul classico con le due torri Ivanov-Thomas più Lakovic e Dean con Richardson. Roma parte bene, 3-7 al 3° con il solo Ignerski un po’ fuori fase in attacco. L’ACEA difende molto bene, chiude benissimo sul pick’n’roll del temuto duo Lakovic-Thomas mentre Avellino stenta, solo Ivanov la mette da tre. Roma è più reattiva, Taylor da fuori ed è 3-9, Thomas si sveglia ed è 5-9 al 4° ma è chiaro che Dalmonte sfida Avellino da tre, non vuole dar fiducia a Thomas nel pitturato. Ignerski da sotto, Vitucci chiama tempo, i suoi non stanno dando il massimo in questi primi 5 minuti, 5-11 al time-out quindi. Ignerski al rientro in campo poi Dean si scuote, buca la difesa romana ed 7-13. L’ACEA ora perde il filo in attacco, errori al tiro mentre Lakovic riavvicina la Sidigas, 9-13 al 7°. Ma proprio il play sloveno compie il secondo fallo su Eziukwu, entrato per Mbawke e deve uscire, entra Spinelli per lui mentre Hosley spreca, anche da lui, con spazio da tre. Thomas punisce da fuori, Avellino rientra a -2, 11-13 ma Ignerski va da tre, 11-16 all’8°. Thomas è una furia, schiacciata sonora, 13-16 su assist di Ivanov. Ma Roma adesso ha anche Baron, tripla, 13-19 per lui e subito dopo la Virtus difende al meglio, infrazione di 24” per i lupi irpini. Moraschini per Goss, Ivanov si fa sentire in area, 15-19 al 9° ed ha anche 5 rimbalzi all’attivo al momento. Si chiude il quarto su questo punteggio, 15-19. Roma tira con il 50% dalla lunga, Avellino con il 20% ma la gara è solo all’inizio.
Secondo periodo, Cavaliero è in campo adesso ma anche Ivanov c’è, eccome: rimbalzo offensivo, fallo su di lui e sono liberi, 17-19. Roma ha ora D’Ercole in regia che però fa un po’ di confusione in attacco, errore di Baron al tiro forzando e Cavaliero va di tripla quasi subito in transizione, sorpasso, 20-19, per la prima volta nel match all’11° e Dalmonte chiama tempo, ora è Roma che ha le idee non proprio lucidissime ma al rientro in campo Roma perde palla, Cavaliero ruba ma perde il passo in entrata, reazione ed è tecnico per le proteste della guardia azzurra. Baron fa 2/2 dalla lunetta, poi Moraschini va in entrata, 20-23 al 12°. Hosley si mangia un canestro comodo in transizione dopo rubata di D’Ercole mentre Spinelli pesta la linea di fondo, Moraschini ancora va, da due, 20-25, bravo! Contro-break romano, 0-6, esce Hosley per Righetti. Thomas annulla una bella entrata del play-guardia bolognese, bravo pure lui. Rientra Goss per D’Ercole ma Thomas non perdona, 22-25 e dopo un errore di Moraschini, si guadagna due liberi ma ne va dentro solo uno, 23-25 al 15°. Taylor forza, errore poi di Thomas che viene stoppato da Eziukwu ma la Sidigas adesso domina a rimbalzo. C’è Hayes, 2/2 dalla lunetta, parità al 16° sul 25-25 e poi sfrutta un errore di Goss, 27-25, 7-0 per i padroni di casa. Roma non attacca bene adesso, altra persa di Goss in palleggio mentre Spinelli manda a canestro Ivanov, 29-25. L’ACEA sembra non esserci più, Baron spara dal parcheggio ma a vuoto, idem Spinelli, poi Taylor serve Mbakwe che non controlla, altra persa. Roma batte in testa, Dalmonte deve chiamare tempo, solo 6 punti in quasi 7 minuti di gioco nel secondo periodo, male. Ma Avellino è cresciuta in difesa, Roma non ha proprio capito come attaccarla. Ivanov in lunetta al rientro in campo ed Avellino va sul +6, 31-25. Taylor va, spezza il raddoppio e deposita, 31-27 ma Ivanov ancora, si beve Mbawke in entrata, 33-27 al 18°. Poi, sempre Taylor per Mbakwe, schiacciata ed è 33-29, se il play del Wisconsin parte…Cavaliero sparacchia da fuori, Roma sembra aver ripreso a mordere, ancora Mbakwe in tape-in su penetrazione sempre di Taylor che è ora devastante, 33-31 e per l’ultimo possesso Vitucci chiama tempo per gli ultimi 39”. Dean segna la tripla, la prima della stagione e dopo Taylor commette una stupidaggine: con Thomas davanti si fa stoppare da tre eppoi si becca un tecnico nel tentativo, molto fiscale in verità, di fermare il potenziale contropiede. Si chiude quindi sul 38-31 con la Sidigas che nel secondo quarto ha catturato 11 rimbalzi segnando anche un sonoro 23-11 di parziale. Roma, partita bene, s’è spenta azione dopo azione in attacco, serve un gran terzo periodo per rientrare in gara e più gioco in avvicinamento a canestro. La brutta notizia per Roma è che il parziale a favore della Sidigas è venuto senza Lakovic.
Terzo periodo, Mbakwe riceve vicino a canestro, sembra che Roma abbia capito cosa fare, 38-33 eppoi ci pensa Goss, 38-35 ma Dean la rimette da tre, 41-35 dall’angolo. Rientrato Lakovic, è normale che l’ACEA lasci spazio sul perimetro. Però il problema al rimbalzo per la Virtus permane, Ivanov ne prende un altro, poi ci pensa ancora Dean, 42-35. Ignerski ancora da tre, 42-38 al 23°. La gara è ancor aperta ma Avellino domina a rimbalzo, ne prende un altro Thomas su stoppata da Ivanov da Mbakwe, 44-38. Thomas è devastante, 46-38 ma Goss non molla, 46-40. Per fortuna della Virtus Lakovic spara a salve da fuori stasera. Taylor perde palla nel tentativo di servire Mbakwe, Lakovic va ma perde il possesso in entrata. Hosley si mette in proprio, 46-42 poi tecnico per palla allontanata…Richardson punisce, 2/2 ma Lakovic, sul possesso successivo, sbaglia ancora nel tentativo di entrare in gara. Mbakwe adesso lotta ma sbaglia l’alley-oop, poi Hosley inchioda la sfera al ferro, 48-44 al 28°. Per la Sidigas sempre Ivanov a creare lo scompiglio in area ed a rimbalzo, due liberi per lui, 50-44. Goss sbaglia da tre e decimo rimbalzo di Ivanov. Thomas ora anche da tre, 53-44 facendo vedere tutto il suo repertorio, non solo vicino a canestro. Ignerski si guadagna due liberi, 53-45 al 29°, una boccata d’ossigeno per un ACEA bruttina. Thomas, 20mo punto, 55-47 poi con Ignerski ma adesso Avellino con Hayes da sotto non sbaglia, 57-48 e si chiude il periodo con un errore clamoroso da sotto di Eziukwu. Parziale di 19-17, Avellino c’è e per batterla occorrerà una Roma molto più attenta.
Ultimo periodo, ancora in panca Lakovic, Ignerski schiaccia, 57-50 ma Cavaliero va di tripla allo scadere, 60-50 e massimo vantaggio per i padroni di casa. Eziukwu male, passi e zero punti mentre Thomas non ne vuole sapere di fermarsi, -12 e time-out per Dalmonte sul 62-50 al 32°. Per la Virtus si mette male, Avellino è in controllo della gara e non sembra volersi fermare. Eziukwu resta in campo ma compie fallo in attacco, ne compie un altro su Hayes al tiro da fuori, liberi ed è 63-50 per Avellino. Si scuote Baron, fallo sul tiro da tre più libero, 63-54, Roma cerca di rifarsi sotto ma Ivanov, assistito da Cavaliero, fa un gioco da tre punti, 66-54. Sempre Baron, questa volta in entrata, 66-56 al 34° e Roma già a 4 falli di squadra, fate 5 con Spinelli che buca la difesa e subisce da Mbakwe, 2/2 e poi subisce fallo in attacco da Taylor. Goss va di tripla, 68-59 ma viene imitato da Hayes, 71-59 ma Goss non molla, ancora tripla, 71-62 al 35°. Poi Spinelli come ai bei tempi, buca ancora la difesa romana e deposita al ferro facendosi beffe di Mbakwe, Dalmonte deve chiamare tempo sul 73-62 ma Roma sembra proprio fuori dal match: in attacco azioni solitarie, in difesa non si riesce a bloccare la Sidigas che sembra un piccolo Olympiacos. Baron ancora tre, 73-65 al 36°, tiro costruito da solo quasi poi Taylor, ancora dalla lunga, 73-68 al 37°, prima sua tripla e reazione di rabbia dell’ACEA con Vitucci deve chiamare lui tempo questa volta. Hayes perde palla al rientro in campo, Goss sbaglia la tripla del possibile -2 e sul contropiede Thomas vola ma subisce fallo che ne mette dentro solo una, 74-68 al 38°. Hosley ridicolizza Ivanov, buono più fallo, 74-71. Cavaliero inventa un’altra cosa incredibile, tripla, ed è 77-71, bravo!! Taylor subisce fallo in entrata, due liberi ed è 77-73 al 38°. E sempre Dean dalla lunga, 80-73 ma Goss non si arrende, 80-76 e sempre da tre. Thomas, magia, 81-76 e sul ribaltamento Taylor sbaglia da sotto e commette fallo su Ivanov, 83-76. Goss, sempre Goss, 83-79..Pazzesco!! Cavaliero stavolta non la mette da fuori, Taylor corre e la mette dentro ma è solo 83-81 a 15” e Dalmonte chiama tempo. Lakovic subisce fallo da Goss ma ne mette solo uno e, con Roma che corre per la tripla del pari, ecco l’incredibile: Ivanov viene sanzionato di antisportivo su Taylor ma il play ne mette dentro solo uno, 84-82 e 7” alla fine, Dalmonte ancora tempo, Taylor andrà in uno contro uno ma alla fine sbaglia, vince Avellino ma vince con merito. Demerito per Roma che non ha saputo tenere testa agli Irpini e che è rimasta in gara solo grazie alla classe dei suoi bombardieri da tre.
Sidigas Avellino – ACEA Virtus Roma 84-82
Parziali: 15-19; 23-12; 19-17; 17-34
Progressione: 15-19; 38-31; 57-48; 84-82
MVP: Devastante la coppia Thomas-Ivanov, assolutamente marchiata da loro questa vittoria ed è chiaro che le fortune della Sidigas passeranno attraverso le loro mani. Per il centro 39 di valutazione, per il bulgaro 31…..Senza parole, applausi per loro. Applausi a Goss, l’ultimo a mollare con 18 punti e con addirittura qualche tripla non messa dentro che avrebbe potuto far vincere l’ACEA.
WVP: Jaka Lakovic, -6 di valutazione. Lo sloveno non è ha letteralmente imbroccata una che una, da parte dell’ACEA Eziukwu termina con -4.
Fabrizio Noto/FRED
10 Comments
Davide
Permettimi di dissentire su quell’apparire smaniosi e volenterosi di ezio e trevor. Io ieri ho visto semplicemente due pali della luce: zero pericolosita in attacco (con ezio che si mangia due punti alla fine del terzo quarto che sono decisivi nel punteggio), nulli in difesa e a rimbalzo, thomas e ivanov hanno fatto quello che volevano per 35 minuti, poi si sono stancati. Mbakwe doveva essere un crack, almeno fino a quando c’erano sopra varese e berlino, ma non sara che alla fine la sola l’abbiamo presa noi? Sulla netta vittoria di avellino: non sono d’accordo, la partita dura 40 minuti, se sei bravo per 39 non basta, Se ieri si vinceva non si rubava nulla. Insomma, roma migliore squadra tra le piu sottovalutate del campionato, stiamo andando bene nonostante giochiamo senza lunghi. Ma a lungo andare patiremo, urgono contromisure.
FRED
Capisco, effettivamente specie da Trevor ci si attendeva di più ed al momento resta ancora un pò l’oggetto misterioso. Callisto meno peggio ma stiamo parlando di livelli di peggio, quindi c’è poco da stare allegri.
Per il resto…A mio avviso Roma è rientrata grazie ai tiri da 3 inventati e sparati per “disperazione”, non perchè frutto di un gioco corale e, come spesso capita nel basket, la vittoria premia chi ha costruito la gara ed è andata a cercarsela la vittoria. Se Roma fosse rimasta punto a punto, vincendo all’ultimo possesso ti avrei dato ragione ma, ripeto, osserva come Roma sia rientrata in partita, tutto quì.
Davide
D’accordo sul modo, ma i tiri da tre nel finale erano piu o meno costruiti e in ogni caso i veri tiratori si vedono proprio in questi momenti, quando serve metterla dentro a prescindere. E poi anche avellino e’ stata tenuta a galla da due tiri da tre di cavaliero piu che disperati. Ma e’ filosofia…mentre la leggerezza sotto il ferro e’ concretissima. Speriamo bene.
FRED
Davide, nessuno vuole fare del disfattismo, figurati ma ieri non ha mai dato la sensazione di potercela fare dopo che loro son passati in vantaggio nel secondo periodo. Poi hai tirato fuori le unghi ed il carattere, bene, ma domani serve più dedizione in diefsa altrimenti è dura.
Davide
piu dedizione in difesa…puro vangelo!
Roberto
Perdere ad Avellino all’ultimo secondo ci può stare, anche perché Roma ha ancora margini di miglioramento enormi, soprattutto sotto canestro. I numeri parlano chiaro: non solo a rimbalzo i lunghi irpini ci hanno massacrato ma Thomas e Ivanov in due hanno messo a segno 45 punti, Callisto, Trevor e Ignersky 24 punti in tre! Dalmonte ha molto su cui lavorare, a partire dall’intesa tra Taylor e Mbakwe. Si è visto che il centro nigeriano se viene servito in un certo modo ha le doti atletiche e tecniche per fare canestro. Purtroppo è più basso di Lawal e non ha finora messo in mostra la stessa energia anche in difesa, mentre Callisto è incappato in una serata negativa. Il gioco di Roma è ancora troppo perimetrale, quando il tiro da tre entra sei competitivo, altrimenti vai sotto. Non mi ricordo canestri di Roma realizzati dalla posizione di post basso, così si diventa prevedibili. Meno male che Baron sembra essersi sbloccato. Invece Hosley non sembra ancora avere capito come deve giocare. Quando ha sfidato nell’uno contro uno il proprio avversario diretto spesso è arrivato al ferro, purtroppo invece si ostina troppo spesso a tirare da tre malgrado le basse percentuali.
Davide
Roberto, Mbakwe e’ piu alto di Gani (2.07 contro 2.05) ma non zompa, da qui la differenza, oltremodo visibile. D’accordo su hosley, quando attacca il ferro e’ micidiale, al tiro discontinuo. Con le dovute differenze, vale lo stesso per moraschini. D’accordissimo sulla prevedibilita dell’attacco che non ha soluzioni dai centri e sulla difesa a bassa intensita. Si puo migliorare? Certo, ma l’enigma Mbakwe deve risolversi presto.
FRED
Infatti, io nutro ancora della positività su Mbakwe, è il primo anno da pro in Europa, non tutti sono come JT o Gani Lawal, diamogli ancora un pò di tempo.
Roberto
Tranquillo Fred, sicuramente qui nessuno sta proponendo di tagliare Mbakwe. Tra l’altro ricordo bene che quando vidi Lawal la prima volta in precampionato dissi che sia lui che Jordan Taylor erano improponibili! Poi migliorarono tantissimo, non a caso Alberani è un grande manager mentre io sono appena un tifoso. Quindi anche io spero che l’enigma Mbakwe si risolva presto. Per quanto riguarda l’attacco, credo che molto dipenderà dall’intesa con Taylor e dalla capacità di Dalmonte di creare giochi per lui. Anche ad Avellino si è visto che non appena Jordan ha capito come il nigeriano vuole essere servito, il nostro centro ha messo a segno un paio di bei canestri. Per quanto riguarda la difesa, credo che molto dipenderà dalla capacità di Mbakwe di adattarsi alla pallacanestro europea, al metro arbitrale italiano, e alla sua applicazione nel taglia fuori. Dalmonte su questo lo dovrà martellare. Infine, penso che facciamo bene a sottolineare, con spirito costruttivo, quali sono i problemi attuali di questa Virtus. Altrimenti, come si può migliorare?
FRED
Dalmonte ha spesso costruito le sue vittorie sulla difesa, al momento ci siamo poco, ad esempio ad Avellino sulo 10 minuti, il primo quarto, poi ripeto molto poco.
E’ ovvio che se si desidera far bene, la parte difensiva DEVE migliorare.