Verona, 27 ottobre 2013 – Seconda sconfitta consecutiva per la Tezenis Verona, che cede inopinatamente davanti al proprio pubblico per 85-96 contro la Manital Torino. Un rovescio con poche giustificazioni per gli scaligeri, contro un avversario privo di Steele e Mancinelli e che si presentava con sette effettivi di numero. Decisiva una difesa colabrodo ed un attacco che si inceppa nel momento decisivo, a causa anche dei cambi sbagliati di un Ramagli che non trova mai la contromossa giusta subendo per 40 minuti Pillastrini. Torino è brava a tirare con un ottimo 16/27 da tre, fortunata nel momento di difficoltà e trova il solito grande Amoroso e soprattutto un indemoniato Chessa, nella più classica delle partite dell’ex.
Ben 2.308 veronesi, contando anche una ventina di tifosi ospiti, scelgono di assistere alla partita di basket e non a quella concomitante del calcio. Decidono di premiarli le due squadre, che partono fortissimo fin da subito anche grazie alle difese allegre, soprattutto quella di casa. Chessa inizia immediatamente a martellare da fuori e segna due triple che valgono il primo allungo sul 10-13, i gialloblù faticano in attacco pur costruendo buoni tiri affidandosi alle iniziative di Smith.Verona non riesce a fermare Amoroso, piovono triple con quella di Sandri che vale il 14-23. Lo stesso chiude con una schiacciata nel traffico un primo quarto da dimenticare per Verona.
Notte fonda per la Tezenis che si trova 14-28 dopo che Stojkov da fuori porta a 6/10 il totale di squadra. Amoroso rintuzza ogni tentativo scaligero, costruendo per sé e per i compagni, il risveglio di Callahan con due canestri da fuori porta il punteggio sul 29-37 a metà periodo. Verona continua a subire Chessa, l’ennesima tripla di Evangelisti la ricaccia sul 34-44. Torino tira con un incredibile 8/13 da fuori, pur se con gravi colpe della difesa gialloblù. Si va all’intervallo sul 38-47 e la sensazione qualcosa dovrà cambiare nella ripresa.
Effettivamente i gialloblù tornano in campo con altra grinta, il primo squillo di Taylor da fuori vale il 48-52 con gli ospiti che smettono per un attimo di colpire da tre. Smith sorpassa con una tripla inventata dal nulla, Torino sembra in confusione e quando finalmente si sblocca Carraretto è 61-55 a quattro dalla fine. Gli ospiti però non affondano nonostante uno Smith inarrestabile grazie a Chessa e ad una buona circolazione di palla che porta a facili conclusioni da sotto, oltre a qualche rimbalzo fortunato sulle proprie conclusioni. Boscagin ricaccia comunque la Manital sul 71-66, qui però un fallo a rimbalzo decisamente severo fischiato a Reati mentre la tripla di Amoroso sta entrando valgono cinque punti in un’azione, 71 pari ed inerzia capovolta.
Il solito Chessa firma il 73-76 da fuori con la Tezenis che non trova più il canestro, dopo tre minuti l’unico canestro sono i due liberi di un coraggioso Grande. A Pillastrini basta chiudere l’area alle penetrazioni di Smith, mentre Taylor e Carraretto sfoggiano una forzatura dopo l’altra. Precipitano a -8 i padroni di casa dopo tripla di Sandri dimenticato sulla rimessa, ed anche l’ultimo tentativo è rintuzzato da un Chessa che porta i più a chiedersi chi fosse quello visto in maglia Tezenis lo scorso anno. La tripla di Evangelisti a due minuti dalla fine per il 78-88 dalla fine è il colpo finale. C’è spazio solo per qualche velleitario tentativo, finisce 85-96.
Tezenis Verona – Manital Torino 85-96 (14-25;24-22;33-24;14-25)
Sala Stampa
Pillastrini
Una partita che va oltre le più rosee aspettative, dopo una fase iniziale della stagione con tanti problemi. A dire il vero negli ultimi allenamenti avevo visto bene i giocatori dopo una settimana tragica, con le perdite di Mancinelli, i problemi di Wojciechowski, che però è riuscito a dare un contributo. Ci hanno aiutato le percentuali all’inizio, poi nel momento più difficile abbiamo retto, resistito e recuperato: la partita l’abbiamo vinta proprio nel terzo quarto.
Noi finora eravamo stati troppo monocordi con ricerca esasperata di Amoroso e della palla dentro, probabilmente Verona l’aveva preparata così ma li abbiamo sorpresi con le conclusioni di Chessa, Stojkov e Gergati. Non ho avuto la sensazione di aver giocato contro una difesa molle, quello che abbiamo segnato ce lo siamo costruito bene. Certo Chessa è andato sopra le righe, facendo magari sembrare la sua difesa meno efficace.
Magari non è bello farsi i complimenti da soli, abbiamo però giocato veramente bene, girato bene la palla, alternando ottimamente le soluzioni. Questo magari ha frustrato gli avversari.
Ramagli
Motivare la sconfitta è molto semplice, è dovuta ad una difesa assolutamente impresentabile. Scoprire perché lo è stato è più difficile, in tanti anni che alleno non ho molti ricordi di aver subìto 100 punti in casa. Loro hanno fatto comunque una prestazione al tiro straordinaria, quando tiri così di solito vinci.
Avevo già acceso un campanello d’allarme dopo Trieste, dobbiamo rivedere anche questa. C’è stato il cambio di piano partita da parte loro a metterci in difficoltà, ma io ricordo troppe situazioni in cui siamo stati battuti facilmente pressando, in cui ci sono stati aiuti tardivi. Questo va al di là del discorso di gioco vicino o lontano da canestro.
In attacco devi prendere quello che la difesa ti dà, quando la partita si è sviluppata sui nostri binari si è visto quello che avremmo dovuto fare ma l’abbiamo visto solo per dieci minuti. Le tante forzature sono figlie dell’ansia e della voglia di strafare dell’ultimo quarto. Avevamo imposto il nostro modo di giocare, trovato le nostre soluzioni, poi ci è sfuggita la partita dalle mani.
Meglio avere poco tempo per pensare e rigiocare subito, quella di Trieste l’abbiamo rivista anche troppe volte. La squadra è nuova di zecca per otto decimi, ci sta qualche attimo di smarrimento, non sicuramente difendere in questo modo. La coesione e la sicurezza nascono da lì.
MVP: a volte lo sport sembra quasi una scienza esatta, con le sue tante certezze. Una delle quali è la partita dell’ex, della quale si rende protagonista stasera Massimo Chessa. Sarà il conoscere bene il campo ed i canestri, sarà la voglia di mostrare finalmente le sue qualità al pubblico veronese, ma la guardia ospite è una spina nel fianco per 35 minuti, asfalta qualunque difensore gli si presenti davanti e chiude con 25 punti con 5/7 da 3, percorso netto da 8/8 ai liberi e anche 7 assist. Il pubblico di casa assiste incredulo alla trasformazione di un giocatore lo scorso anno quasi mai decisivo e sempre alle prese con problemi fisici.
WVP: sempre difficile il passaggio da ingranaggio di un meccanismo perfetto a giocatore chiamato ad essere decisivo, ma al momento Carraretto lo sta interpretando nel peggiore dei modi. Il pluriscudettato ex capitano senese sbaglia l’ennesima partita, tira con 1/7 dal campo e si rende protagonista nel quarto decisivo di forzature che non ci si aspetta da un giocatore dalla sua esperienza. Dopo quattro partite si attende ancora un suo squillo.
Luigi Peretti