Insperata, sofferta e di nervi. Così possiamo definire la vittoria dell’EA7 questa sera, contro un Anadolu Efes che si è fatto rimontare ben 14 punti nel secondo tempo, mettendo in mostra ancor di più i propri limiti di tenuta mentale. Milano trova, nei tecnici subiti, la svolta emotiva del match, tirando fuori il lato migliore e più aggressivo con Langford, Lawal e Melli come attori principali dell’impresa.
Samardo Samuels inizia con le marce alte, segnando i quattro punti iniziali per Milano, ma dall’altra parte c’è il solito sontuoso Savanovic che risponde con cinque, facendo completamente impazzire uno stranito Cj Wallace che ha già due falli dopo altrettanti minuti.
Si viaggia sui binari dell’equilibrio con Gentile e Savanovic a scambiarsi canestri, sino a quando Gordon infila due triple e porta i turchi sul +8. Ancora Gentile con quattro punti, assieme ad altrettanti di Samuels, chiudono il quarto sul 21-23.
L’inizio di seconda frazione è da dimenticare con il parziale di 5-2 pro Efes nei primi cinque minuti. Haynes con un 2+1 prova a tenere lì Milano, ma poco dopo arriva la prima fuga turca, con un canestro di Planinic e una tripla di Vasileiadis per il 39-30. Nove saranno anche i punti che l’Efes si porta in dote all’intervallo lungo
Melli e Gentile suonano la carica con quattro punti per aprire il secondo tempo, ma un paio di perse di troppo, un canestro di Savanovic e una tripla di Hopson (sempre assistita dal serbo), regalano il +12 e l’obbligato timeout a coach Banchi.
Ancora Hopson dilata il vantaggio sul +14, prima che Gentile e Banchi non si facciano affibbiare due tecnici, per enfatizzare un periodo piuttosto infelice di scelte arbitrali.
Come ogni tanto capita, questo giro di vite emotivo cambia l’inerzia del match. Sino a quando la partita è viaggiata sui binari della tranquillità e della tecnica, l’Efes ha dominato, ma da questo momento in poi, l’energia di Milano è raddoppiata. Planinic inframezza i canestri di Gentile e il gioco da tre punti di Langford che chiude il quarto sul 51-62.
Qui arriva la svolta del match. Langford segna da tre punti, Melli recupera in difesa e schiaccia in solitaria, costringendo Mahmouti al timeout. Banchi escogita la zone-press con trap sul lato e Melli fotocopia l’azione precedente andando a schiacciare altri due punti. In poco meno di due minuti, Milano è a -4.
L’Efes è incapace di reagire e continua a perdere palloni banali, mentre Lawal converte in schiacciata due alleyoop di Langford per il pari. Sempre il #23 con una tripla chiude il 14-0 di parziale a cavallo dei due quarti, che restituisce il vantaggio a Milano dopo tanto tempo.
Con sei punti di Dragicevic e Vasileiadis l’Efes torna davanti, ma ancora Langford con cinque punti risponde prontamente. Lawal è sempre protagonista sopra il ferro, mentre dall’altra parte Erden spreca un canestro già fatto, facendosi perdonare con un 3-4 ai liberi. Ancora Langford dalla lunetta sigla il +3, prima che Planinic non spari una tripla scellerata dopo il recupero difensivo a 43 secondi dalla fine. I turchi recuperano palla, ma Erden si avventura in palleggio con virata nella propria metà campo, commettendo una sanguinosa infrazione di passi. L’obbligatorio fallo su Langford porta Milano a due possessi di distanza, momento in cui la partita si chiude, perché l’Efes non ha più il tempo per rientrare.
EA7 Emporio Armani Milano-Anadolu Efes Istanbul 77-73 ( 21-23, 11-18, 19-21, 26-11)
Quotes:
La conferenza di Mahmouti è stata talmente breve che è riassumibile in: “Abbiamo fatto errori da dilettanti”
MVP: Keith Langford. 15 punti nel quarto periodo e tutte le scelte perfette nei momenti cruciali. Praticamente ogni canestro della rimonta passa per le sue mani e lui riscatta un inizio infelice con un finale da sogno.
WVP: Stanko Barac. 12 minuti di pura inutilità cestistica. Sbaglia canestri da un metro e gioca prendendo il peggio dal suo compagno Erden, ovvero mollezza e decisioni scellerate.
Simone Mazzola