8 dicembre 2013- Torniamo a parlare della Eastern Conference, più precisamente della Central Division. Gli Indiana Pacers continuano la marcia terrificante verso il primo posto della Conference, con il loro 90% di vittorie sono la miglior squadra Nba. I Detroit Pistons di Gigi Datome, scarsamente impiegato, sono secondi con 10 vinte e 10 perse, mentre Chicago priva di Rose è virtualmente la settima forza di Conference, con un record di 8 vinte e 10 perse. I Tifosi di Cleveland invece non vivono un ottimo periodo, la squadra in sé promette bene, ma i risultati tardano ad arrivare, 7 vinte e 13 sconfitte per loro non sono sufficienti. Milwaukee invece fanalino di coda con 4 vittorie e 16 sconfitte sono la peggior squadra di Conference, battuta solo dai Jazz per la classifica di tutta la Nba.
Analizziamo una ad una il percorso fino ad ora dei 5 team della Central Division:
Partiamo con i Chicago Bulls, senza dubbio la squadra più sfortunata di tutta america. Puntavano sulla ripresa di Derrick Rose, invece la lesione al menisco del ginocchio destro subita nella sfida contro i Portland Trail Blazers lo costringerà a stare fuori per altri 4-6 mesi, giusto per rientrare nei Playoffs (sempre se Boozer e compagni riusciranno nella ardua impresa di entrarci). Nelle ultime dieci partite però ha avuto un calo, con sole 3 vittorie (Miami, Charlotte e Detroit) e 7 sconfitte. Nelle prossime 4 sfide si confronteranno con New York, due volte contro i compagni di Division di Milwaukee e contro Toronto, tutte partite molto importanti per la classifica di Conference, perchè tutte appartenenti ad essa. Leader del team causa assenza del suo interprete principale è diventato l’inglese Luol Deng con quasi venti punti di media a partita, l’unica nota stonata però è il 26 % da tre che lascia un po’ a desiderare. Joakim Noah è una certezza sotto canestro, e lo dimostrano i suoi 9 rimbalzi di media a partita, tra qui 3 offensivi. L’assenza di Belinelli pesa (vedendo anche quello che sta facendo a San Antonio) ma Thibodeau non sembra preoccupato di ciò e va avanti per la sua strada, che sia la strada corretta?! VOTO: 5.5
I Detroit Pistons invece possono definirsi la rivelazione della Division. Attualmente sono al secondo posto divisionale e al 5° di Conference (aiutati da una conference che è molto debole rispetto alla Western) con il 50 % di vittorie. La loro forza maggiore sta nell’avere 5 giocatori dai 17 a 13 punti a partita, più bocche da fuoco fanno si che la difesa non debba stare attenta a più uomini e non ad un solo realizzatore (come accade con i New York e Carmelo Anthony). Gigi Datome viaggia a 3 punti di media, con solo il 20 % da tre, poco perchè è stato preso appunto per essere un pericolo dai tre punti. Il rookie Caldwell-Pope si sta ben comportando nella massima serie anche se ci si aspetta ancora un po’ di più da lui. Sotto canestro brilla la stella nascente Andre Drummond, con 13 rimbalzi è uno dei migliori rimbalzisti di lega. VOTO: 7.5
Ammettiamolo. Chi avrebbe scommesso un euro sull’attuale record degli Indiana Pacers? Credo nessuno. Non tanto per le loro doti, che già erano ben emerse nella passata stagione, ma per l’organico che non aveva apportato nessuna miglioria (escluso Scola) e per le discrete prestazioni in Pre-season. Franck Vogel è riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi giocatori, portando nella patria del basket un entusiasmo che mai ci saremmo aspettati. Le prossime 2 partite contro OKC e contro Miami potranno dare un’ulteriore prova di forza di questa formazione trascinata da Paul George, oppure farla ritornare con i piedi per terra. Dovrebbe pure rientrare Danny Granger, ancora fermo ai box dalla Pre-season, il quale non ha ancora messo piedi in campo. Potrà essere l’innesto giusto per mantenere la giusta direzione verso la vittoria di Conference soffiandola così a LBJ e compagni. Roy Hibbert è un pericolo per gli attacchi avversari, con 3 stoppate di media a partita rende difficile qualsiasi lay-up degli attaccanti. Per concludere, senza alcun dubbio la miglior squadra del torneo. Chapeau. VOTO:9
I Cleveland Cavaliers sono riusciti a costruire un buon fortino casalingo, con 6 vittorie in 9 partite; il problema maggiore resta fuori casa. 10 partite disputate e solamente una vittoria. Troppo poco per Irving e compagni se vogliono entrare nei Playoffs dopo la passata stagione. Andrew Bynum non è tornato quello di un tempo, forse non si trova ancora a suo agio con il ginocchio, oppure è ormai come molti esperti dicono, un giocatore finito. Peccato perchè le qualità ci sono tutte, basta metterle in mostra. Kyrie Irving vola a 20 punti di partita con 6 assist a partita, mentre Tristan Thompson è cresciuto molto rispetto la passata stagione ed è in lizza per il premio del giocatore più migliorato: viaggia a 12 punti di media a partita e a 10.4 rimbalzi. Stendiamo un velo pietoso sulla prima scelta Anthony Bennett, 2 punti di media in 16 partite per lui sono veramente poca roba. Complimenti al GM di Cleveland nel beccare, su tutta la popolazione americana (312 milioni di persone), proprio lui come prima scelta del Draft. VOTO: 5 VOTO GM: -10000!
Dulcis in fundo i Milwaukee Bucks. Con un record a dir poco imbarazzante (4 vittorie, contro Boston, Washington, Cleveland e New York) si confermano la squadra materasso del girone. Ci uniamo al dolore di tutti i tifosi di Milwaukee che saranno in preda alla disperazione più totale. A ciò non aiuta l’infortunio di Larry Sanders, da metà novembre è fermo per un infortunio al pollice e dovrebbe rientrare per la seconda settimana di Dicembre. Da salvare solamente O.J. Mayo, con 15 punti di media e discrete percentuali sia da tre che da due non bastano a salvare un intera franchigia. Oltre a ciò da segnalare pure Khris Middleton. Il ragazzo al suo primo anno in Nba sta facendo vedere di che pasta è fatto, con il 50 % da tre può rivelarsi una buona pedina di scambio per futuri accordi entro la fine di Febbraio, quando scadrà la possibilità di fare scambi. VOTO: 3
Giulio Pizzaia