Bologna, 26 gennaio 2014 – Passa anche la Vanoli Cremona sul campo della Granarolo Bologna, sempre più in crisi e giunta alla nona sconfitta in undici partite, un ritmo da retrocessione. Non che gli uomini di Pancotto non abbiamo meritato, sia chiaro. In vantaggio in pratica per 35′, Cremona ha dato il primo strappo a metà primo quarto senza più voltarsi indietro, tremando un pò solo a inizio ultimo quarto, quando più di rabbia che di testa Bologna era tornata a -1, salvo poi continuare col suo basket confusionario che ha così spalancato le porte al successo ospite. Un successo costruito nella metà campo offensiva: 90 punti segnati, 5 uomini in doppia cifra, 40 rimbalzi catturati (10 in più degli avversari, 11 offensivi) . Spraljia sotto canestro e Jackson sugli esterni hanno martellato in continuazione la difesa porosa degli emiliani, ma anche tutti i compagni di squadra hanno fatto il loro. Da Kelly, dominante fino all’infortunio che lo ha appiedato, arrivando a un solido Klaudio Ndoja. Un grande e forse inatteso successo, dunque, per la Vanoli che inanella così la quarta vittoria in fila e raggiunge quota 12 punti, mettendosi in un’ottima posizione in ottica salvezza. Buio pesto per la Virtus, invece, che non sa davvero più vincere e deve stare molto attenta a non finire risucchiata in un vortice pericoloso. Gli uomini di Bechi ormai vanno in campo abbandonati a sé stessi e danno l’impressione di non avere uno spartito preciso da recitare: la difesa è un optional che nessuno monta, in attacco si vive di improvvisazione (che comunque produce più del previsto) e ormai le difficoltà ataviche di diversi interpreti impediscono alla squadra di avere la giusta produttività nei momenti caldi delle gare. E così, anche oggi, la prima fuga ospite non è stata arginata e si è dovuti arrivare con l’acqua alla gola nel finale, aggrappati solo alle invenzioni di un immenso, ma troppo solo, Matt Walsh (33+10, 40 di valutazione). Quando la palla è finita nelle mani dei vari Motum, Ware, Imbrò si sono registrati più danni che altro. Così è stato impossibile completare la rimonta e sono arrivati tutti i canestri decisivi della Vanoli, agevolati dal “pacifismo” difensivo mostrato, per l’ennesima volta, dei bianconeri. La classifica è disastrosa, i playoff sono un miraggio nonostante manchi ancora un’eternità alla fine del campionato e non sorprenderebbe in settimana avere notizie in merito a cambi nel roster o, addirittura, in panchina.
La cronaca della partita è presto detta: dopo un discreto inizio dei padroni di casa, Cremona prende in mano la partita con un 7-0 che la issa al comando della partita, con i suoi americani a fare il proprio comodo e anche Ndoja a contribuire ottimamente uscendo dalla panca. Il vantaggio dai tre punti del 10° (20-23) si dilata rapidamente verso la doppia cifra, anche perché Spraljia inizia a martellare la difesa, mentre anche Kelly domina in lungo e in largo, stante la solitudine di King (Jordan ancora assente) e la morbidezza di Motum. La regia di Imbrò è disastrosa, ma qualche fiammata di Walsh permette a Bologna continuare a vedere la targa avversaria all’intervallo lungo (41-48). La partita è comunque abbastanza indirizzata. Cremona torna rapidamente al +11, prima di una fiammata di Hardy che riavvicina la Granarolo a -3 (59-62) e da la sensazione ai 5500 della Unipol Arena di potercela fare. Ma è una pia illusione. Nonostante l’infortunio di Kelly, Jackson e Spraljia continuano a prendere a spallate una difesa a tratti irritante e riallungano per la Vanoli (61-67 alla terza sirena). Virtus, allora, ancora sulle spalle dei singoli: triple di Walsh e Ware (con fallo) e -1 sul tabellone (71-72), ma non c’è l’organizzazione e la lucidità per arrivare al sorpasso e allora Cremona mette la freccia e se ne va, grazia anche al controllo totale delle plance. Mentre Motum combina disastri, Spraljia completa la sua partita solidissima con tre appoggi in fila che mandano i titoli di coda e consacrano il grande momento di forma dei lombardi. A Bologna, invece, è ora che qualcuno intervenga.
Granarolo Bologna – Vanoli Cremona 85-90
Parziali: 20-23; 21-25; 20-19; 24-23;
Progressione: 20-23; 41-48; 61-67; 85-90;
MVP: Grandissima partita di Sime Spraljia che in soli 21′ mette a referto 24 punti con 8 rimbalzi e 9/13 al tiro, prendendo a schiaffoni la morbidissima frontline bolognese.
WVP: La prova di Matteo Imbrò è veramente difficile da commentare. Per lunghi tratti dei 15′ in campo non è sembrato all’altezza di una massima serie. La situazione preoccupa perchè il ragazzo non sta minimamente mostrando i progressi che ci si augurava di vedere, e anzi pare regredire di domenica in domenica.
SALA STAMPA
Luca Bechi: “Siamo stati sistematicamente battuti in difesa e le percentuali di Cremona sono significative a riguardo. Anche quando sporcavamo i tiri perdevamo i rimbalzi difensivi. E poi loro hanno anche fatto diversi canestri difficili sui 24’’, cosa che però ci può stare considerando la fiducia che gli avevamo consentito di prendere. Dobbiamo rimetterci in carreggiata in fretta perché il campionato non ci attende. Ora possiamo solo focalizzarci sulla prossima partita pensando agli errori fatti, poi saremo di nuovo in campo qui domenica prossima, ma dobbiamo ripartire da un atteggiamento difensivo diverso, perché non possiamo concedere 90 punti in casa. Ci vogliono il cuore e l’orgoglio che ti fanno arrivare sulle palle vaganti. Ci serve quell’atteggiamento che oggi è mancato. Ho parlato con la squadra in spogliatoio, ma ancora non ho avuto contatti con la società con cui credo ci sarà il solito confronto in settimana, che abbiamo sempre. Siamo una squadra e le responsabilità devono essere condivise da cima a fondo. L’effetto sorpresa di inizio anno è svanito e anche perdere le partite complica il tutto. Abbiamo faticato dall’inizio anche oggi, fiutando l’aria pesante che si poteva respirare, come è normale che sia. E questa situazione è andata avanti minuto dopo minuto, ma siamo comunque riusciti a rientrare dal -10. Però in quei momenti dobbiamo avere più sangue freddo. Non molliamo mai, ma nel momento decisivo manca del killer instinct necessario. Dobbiamo analizzare la cosa e imparare a non ripetere questo errore. Ho fatto diversi campionati e le sorprese ci sono sempre, quindi il treno playoff non è perso. Però dobbiamo occuparci di noi senza pensare troppo avanti ma solo a vincere la prossima partita.”
Cesare Pancotto: “Abbiamo messo in campo una grande difesa soprattutto quando la partita si è decisa. Non abbiamo dato punti di riferimento in attacco e i cinque uomini in doppia cifra e i 40 rimbalzi catturati sono una dimostrazione di questo, il tutto nonostante Kelly abbia avuto problemi alla solita caviglia che lo hanno estromesso in anticipo dalla partita. Non abbiamo mai pensato che la gara fosse decisa a nostro a favore in anticipo perché ci mancano certezze in difesa e in alcune situazioni in attacco. Però poi siamo stati bravi a reagire alle difficoltà e a quello che ha messo in campo la Virtus. Sapevamo di giocare contro una squadra che magari ci era superiore, ma abbiamo avuto questa volta una grande forza per rispondere ai momenti complicati, che ci sono in ogni partita. Nell’ultimo quarto più che un nostro calo c’è stata una reazione di Bologna, ma siamo sempre stati sotto controllo, riuscendo a gestire tutto quello che loro facevano. Per di più arrivando in fondo contati e con giocatori che avrebbero avuto bisogno di riposare. Dobbiamo però tornare in palestra a lavorare per non far svanire quella fiducia che le ultime vittorie ci hanno dato. Con 13 partite ancora da giocare è impossibile stabilire una cifra salvezza. Forse 22 o 24 punti, ma fare un discorso del genere sarebbe illusorio e pericoloso. Noi vogliamo solo pensare al prossimo incontro senza fare calcoli o tabelle, anche perché, come si è visto, gli infortuni non ci lasciano in pace. La salvezza rimane il nostro scudetto. Stiamo attenti, guardiamo indietro e non dimentichiamoci da dove siamo partiti, avendo coscienza di quello che stiamo facendo.”
Nicolò Fiumi