SIENA- Partita da play-off quella vista sabato sera al Palestra di Siena, gara dalla notevole intensità, molto tirata, non necessariamente bella ed anzi, nel terzo quarto, assolutamente brutta. Siena e Cantù hanno dato vita ad un batti e ribatti che è durato per 40 minuti dimostrando una volta di più come queste due squadre siano più o meno allo stesso livello e costituiscano due delle alternative più credibili allo strapotere di Milano anche se, ad onor del vero, non pare possibile per nessuno oggi in Italia contrastare l’EA7.
Il primo quarto è iniziato con la fuga di una Cantù ispiratissima che ha messo a segno ben 15 punti nei primi 4 minuti e 30 secondi di gioco. Siena è apparsa intimorita, frastornata, probabilmente con la testa ad una situazione societaria ben conosciuta ed oggettivamente difficile da dimenticare per chi va in campo. Cantù ha segnato ad ogni possesso e si è portata sul 15-8. Impossibile per i brianzoli proseguire con quella vena realizzativa ed infatti la Vitasnella, dopo i fuochi d’artificio dei primi 4 minuti e mezzo, ha messo a segno soltanto 4 punti nei restanti 5 minuti e 30 del quarto. Siena è riuscita a rientare in partita operando anche il sorpasso per poi chiudere il primo quarto in svantaggio di un punto con gli ospiti avanti nel punteggio per 19-18.
Il secondo quarto ha visto un tentativo di fuga dei padroni di casa grazie soprattutto alla trance agonistica di un Janning ispiratissimo, la Mens Sana è volata nel punteggio fino anche al +10 sul 35-25 prima e sul 38-28 poi. Qui però si è arenata la forza offensiva dei campioni d’Italia, tanto che Cantù è rientrata grazie ad un parziale di 8-2 che ha mandato le squadre negli spogliatoi sul 40-36 per la Montepaschi.
Il rientro dagli spogliatoi è stato drammatico per entrambe le compagini in campo, si è assistito ad un terzo quarto di rara bruttezza con errori in quantità sia da una parte che dall’altra. Tiri che a malapena scheggiavano il ferro, errori madornali anche da sotto, Haynes che sbaglia una schiacciata, Aradori e Gentile che sparacchiano dall’arco e vanificano almeno 2, se non 3, contropiedi facilissimi. Un festival degli orrori che permette ad ambedue le squadre di restare in partita data la pochezza degli avversari, ma che induce poi a recriminazioni perchè, rovescio della medaglia, con l’avversaria in quelle pezze sarebbe stato facile prende il largo. Il largo invece non lo prende nessuno e si va all’ultimo periodo sul 49-49.
Il quarto quarto è un lungo batti e ribatti, colpo e controcolpo, sorpassi e controsorpassi. Cantù riesce a mettere il naso avanti ma Siena la ricaccia indietro prima di essere nuovamente superata. E’ Janning a mettere la firma sulla vittoria con una tripla pesantissima e con un paio di canestri in penetrazione di notevole fattura. Finisce 68-62 per Siena che ribalta anche la differenza canestri dell’andata insediandosi al terzo posto in classifica.
Gli ospiti hanno pagato la serataccia al tiro dall’arco, Cantù si è presentata a Siena con la carta d’identità di squadra migliore del campionato nel tiro pesante ma il 4/20 totale non conferma le doti dei tiratori brianzoli. Le assenze di Cusin e Marconato hanno indubbiamente pesato per l’ingombro che i due possono garantire nel pitturato ma, se si guardano le cifre finali, ci si accorge che comunque la Vitasnella ha vinto la lotta a rimbalzo con 40 catture contro le 37 dei senesi. Note di merito per il giovanissimo Nwohuocha che a soli 17 anni è stato spedito in campo nel quintetto iniziale ed ha ripagato Sacripanti con 4 punti in un amen, non male anche Ragland e Jenkins oltre all’inatteso Marcel Jones che è andato invece in doppia cifra. Non ci è particolarmente piaciuto l’ex Pietro Aradori stranamente più presente a rimbalzo, per lui 8 palloni arpionati nel pitturato, che al tiro dal campo: ha infatti chiuso con 3/9. Appena sufficiente un Martin Leunen che è partito bene ma che si è poi perso per strada.
La Mens Sana ha avuto tantissimo da Janning e nulla da Hunter e Cournooh, per i due mori purtroppo si allunga il periodo di crisi e la cosa si fa preoccupante proprio ora che si entra nel vivo della stagione. Ha deluso anche Green ma il ragazzo veniva da una serie di prove più che convincenti e una battuta d’arresto va perdonata, benissimo Ortner ed anche un Nelson ormai pienamente recuperato e miglior rimbalzista di serata, luci ed ombre da Haynes autore comunque della giocata più spettacolare della partita con una penetrazione culminata con una schiacciata che ha fatto venire giù il soffito del Palaestra. Encomiabile, infine, il capitano Ress solito leader silenzioso di questa squadra
Montepaschi-Acqua Vitasnella 68-62
Parziali: 18-19, 22-17, 9-13, 19-13
Progressione: 18-19, 40-36, 49-49, 68-62
Tabellini: http://www.legabasket.it/game/65/65956.html
SALA STAMPA
Sacripanti: Non è stata una bella partita, una partita molto nervosa, dura, diversamente da quella dell’andata che invece fu particolarmente bella. Paghiamo i pochi punti segnati in un terzo quarto brutto condito da errori disastrosi che hanno vanificato anche facili contropiedi. La media del tiro dall’arco, 20%, è stata troppo deficitaria mentre la Mens Sana ha trovato un super Janning autore di canestri decisivi di puro talento. Sono contento della voglia e di come ci siamo battuti pagando l’assenza di Cusin e Marconato, per questo ho lanciato il giovane Curtis che mi ha ripagato con 4 punti ma anche con 2 falli in poco tempo, costringendomi a mettere dentro Uter prima del previsto e a non poterlo così preservare dai falli come avrei voluto. Dovevamo concretizzare di più i possessi che abbiamo avuto invece abbiamo commesso 3-4 errori in situazioni facili e questo, in una partita a punteggio così basso, è oltre modo deleterio. Nessun dramma, non ci capiterà spesso di segnare soltanto 26 punti nei secondi 20 minuti come abbiamo fatto stasera, complimenti a Siena per l’organizzazione difensiva.
Crespi: Partita con altissima emozione, questa emozione poteva propagarsi dagli spalti al campo e viceversa in maniera negativa, invece ci siamo contagiati vicendevolmente in maniera positiva. Abbiamo iniziato molli ma siamo stati poi bravi a trovare il bandolo della matassa, all’inizio noi eravamo assenti e loro sono stati cinici andando meritatamente in vantaggio, ma poi noi siamo rientrati in maniera prepotente. Nel finale punto a punto è stata importante la nostra applicazione difensiva. Ho messo le scarpe rosse (ride…..) per omaggiare la Festa della Donna. Devo fare i complimenti a Curtis, ragazzo dal cognome impronunciabile che, a soli 17 anni, ha tenuto benissimo il campo, prevedo per lui un futuro da giocatore vero. Sono contento della nostra ferocia mentale e dell’ambiente che si è creato, da dentro il campo lo abbiamo percepito benissimo e ci ha aiutati a conseguire la vittoria.
MVP: Janning su tutti, autore di uan partita buonissima sia in attacco che in difesa.
WVP: Hunter e Cournooh ai minimi storici.
Alessandro Lami