Caserta, 23 marzo 2014 – Se si pensa che un giocatore che non ha combinato granchè durante i 40′ non possa essere l’mvp, ci si sbaglia di grosso. Perchè se non puoi cancellare gli errori commessi, una giocata che può valere la partita è qualcosa che non passa per caso inosservata. Carleton Scott, con la sua stoppata su Ragland che provava a impattare in penetrazione a 5 secondi al termine, regala una vittoria importante alla Pasta reggia, in una gara dominata ma che, un vistoso calo di concentrazione nel finale, stava facendo scivolare via.
Già perchè di fronte c’è pur sempre la seconda forza del campionato, un roster che ha nei due grandi ex di giornata, il coach Pino Sacripanti e il play Stefano Gentile, due degni avversari che han scritto pagine importanti della storia cestistica casertana. Se il primo è accolto con grandi applausi, che saranno ripagati da una lettura impeccabile del match, specie nella fase di rimonta, per il figlio del grande Nando ci sono fischi e non pochi, anche se servono proprio a caricare il play numero 30 che ne metterà 18, miglior realizzatore dei suoi, ma senza quella cattiveria giusta che sarebbe servita per la vittoria.
Già perchè Caserta quando può correre e giocare open space con la run and gun di Don Nelson, per intenderci, è letale. Siluri dalla lunga a iosa nell’inizio, con Roberts e Moore che ne infilano tre a testa e Vitali che sa farsi trovare pronto in uscita dalla panchina. Gentile prova a mettersi in gara da solo, ma il pesante -10 di inizio quarto è solo un primo segnale. Sul 33-17 la gara sembra finita, ma Sacripanti si inventa una zona che imbriglia l’attacco bianconero e lo costringe a ragionare. Non si segna più e il buon Leunen e un Cusin educato e disciplinato riportano Cantù fino al -9 su cui si va a riflettere negli spogliatoi. Il calo di Caserta nelle percentuali, con le sole energie nervose di Roberts e qualche uno vs uno di Brooks, riescono solo a tenere botta, mentre Ragland e Gentile scaldano la mano dall’arco con Aradori che contribuisce prima che gli venga preferito uno spento Rullo.
Cantù piano piano con Uter che sgomita in vernice e con Gentile che si inventa qualche magata delle sue resta in partita e solo il coraggio di Vitali e le sue entrare muovono il punteggio bianconero. Il finale è palpitante, con Molin che sceglie il suo quintetto e si aggrappa all’energia di Michelori per provare a tenere botta. Dopo un po’ il gladiatore sarà sostituito da Scott perchè Sacripanti prova il tutto per tutto con un cinque molto basso e qui la gara sembra decidersi. Dopo una tripla di Leunen, che vale il -2 Brooks commette un fallo che gli arbitri giudicano antisportivo su Gentile, che poi va a muso duro a prendere le sue ragioni. Stefano fa 2/2 dalla lunetta e poi mette la tripla del +3 ospite che gela il Palamaggiò a 2′ dalla fine mandando in visibilio i calorosi supporter brianzoli giunti fin qui.
Arriva però in soccorso della Juve proprio Brooks, che con 4 punti in fila ristabilisce il +1, con un giro e tiro da manuale e un fade che valgono il prezzo del biglietto. Cantù ha ancora inerzia, ma la tripla di ben costruita non va, a prendere il rimbalzo è il folletto Moore, che stasera chiuderà con 15 e 5 rimbalzi. Dalla lunetta per lui è solo 1/2 e con 28″ Cantù attacca sul -2. Da qui la già citata stoppata di Scott e il rimbalzo di Brooks, che subirà fallo e dalla lunetta sancisce il 64-60 finale.
Una gara in cui gli arcieri della Juve portano un buon contributo, con Roberts che ne scrive 17 con 5/7 dall’arco e tanto lavoro in difesa, Brooks che si ferma a 15+8 rimbalzi, Vitali 9 di grande sostanza, così come Michelori, eroico in difesa e a rimbalzo.
PASTA REGGIA CASERTA – ACQUA VITASNELLA CANTU’ 64-60
Parziali: 24-14; 9-10; 18-18; 13-18
Progressione: 24-14; 33-24; 51-42; 64-60
Sala Stampa
Molin
Partita intensa e combattuta, cercavamo la vittoria e siamo riusciti a ottenerla. Oggi non solo grande attacco ma anche e soprattutto grande difesa nel momento decisivo contro una grande squadra. Abbiamo finalmente avuto una prova di crescita nel saper reagire anche a momenti negativi nell’arco di una singola gara. Roberts ha messo triple importanti e sta crescendo gara dopo gara, Moore benissimo anche e soprattutto in difesa su Ragland, ma ognuno dei nostri ha portato il suo mattoncino
Sacripanti
Grande emozione per l’accoglienza ricevuta da un pubblico fantastico e che mi ha dato molto. La Juve ha meritato la vittoria, giocando bene in attacco. Eravamo riusciti a ribaltarla, il finale è stato deciso da episodi. Abbiamo avuto una buona reazione e questo può e deve essere uno stimolo da cui ripartire per le prossime gare
MVP: Brooks decisivo, anche se assente per alcuni tratti della gara. Moore ordinato e concreto, Roberts e Vitali ottimi. Per Cantù bene Leunen e, nel finale un Uter leonino e ultimo ad arrendersi.
WVP: Jenkins, autentico fantasma sul parquet
Domenico Landolfo