Quella di stanotte poteva essere il remake delle Semifinals 2012 (anche se in quel caso il fattore campo era dei Thunder). Gli Spurs sopra 2-0 nella serie, si fanno rimontare e infine superare 2-3 (serie che poi perderanno 4-2 in favore dei Thunder). Invece i ragazzi di Greg Popovich fanno di tutto, per “sfatare” il tabù del 2012, vincendo gara5 117-89.
Potrebbe sembrare una vittoria facile dei Texani, ma inizialmente non è stato così. Infatti il 32 pari, con cui si è concluso il primo quarto, ha avuto come protagonista la lunga rimonta che hanno dovuto fare gli Spurs. A inizio quarto infatti i Thunder, spinti da un ottimo Jackson (11 punti per lui stanotte tutti segnati nel primo quarto), che segna la tripla aprendo il parziale di 13-2 (bellissima anche la schiacciata di Russell Westbroock verso 2’40” dalla fine del quarto). La squadra di coach Popovich, che a sorpresa schierava dal primo minuto Bonner al posto di Splitter, risponde prima con le triple di Mills e poi con quelle di Green e il quarto finisce in parità.
Già nel primo quarto l’allenatore dei Texani aveva mischiato un po’ le carte inserendo Diaw ( 13 punti alla fine per lui contornati da 6 rimbalzi) e Ginobili ( a fine partita sarà il secondo miglior realizzatore per la sua squadra con 19 punti realizzati, con 7/9 dal campo, e 6 assist, marchio di fabbrica speciale dell’argentino), che fanno tutta la differenza del mondo e cambiano, in positivo per gli Spurs, la partita. Il secondo quarto, infatti, non va diversamente rispetto alla fine del primo, se non nell’intensità difensiva degli Spurs, che alzando l’asticella della difesa non permettono a Durant (per lui 37 punti finali con 11/21 dal campo) e compagni (in cui si salvano solo Westbroock e il già citato Jackson, i soli in doppia cifra di punti insieme al ragazzo nato a Washington). E così il secondo quarto si conclude con un +10 dei ragazzi di Popovich su quelli di Scott Brooks (65-55).
Il terzo quarto è un copione già scritto, con i padroni di casa che infilano canestri a ripetizione. Grazie anche a un Diaw in stato di grazia, che con una tripla regala il +14 sui rivali. Con l’aggressività della difesa e la giusta tattica in attacco, gli Spurs sfruttano il momento e piazzano nel finale del quarto, dove si vede finalmente anche il nostro connazionale Belinelli (due punti soltanto per lui stasera con 14’ minuti giocati), un parziale di 12-4, che apre definitivamente la strada alla vittoria di San Antonio.
Il quarto periodo dura poco, giusto due triple di un ottimo Green (14 i punti finali, con 4 su 9 dal campo e tutte 4 triple segnate su 8 tentate) in apertura, e poi coach Brooks, sul +25 con 9’ minuti circa da giocare ancora, decide di svuotare la panchina e di risparmiare i suoi campioni per gara6.
Nell’articolo non è stato scritto volutamente perché, secondo me, essendo un Dio di questo gioco, va menzionata a parte l’enorme prestazione di un GRANDISSIMO TIM DUNCAN (38 anni). Il caraibico ne fa 22 in 30’ minuti di gioco, con 8/13 dal campo e 6/7 ai tiri liberi, contornati da 12 rimbalzi (di cui 10 offensivi) e due assist. Sposta, e non di troppo, gli equilibri di gara5, diventando immarcabile da chiunque dei Thunder e riuscendo ad essere il vero perno su cui si poggia tutta San Antonio.
Francesco Bertoni