Seconda giornata al Mondiale spagnolo, con alcuni big macth che potevano teoricamente indirizzare il passaggio al turno successivo, Team USA escluso vista anche stasera la superiorità messa in mostra contro la Turchia.
Andiamo con ordine, vediamo cosa è successo.
GIRONE A
Serbia – Francia 73-74
Nel girone A partita incredibile tra la Serbia e la Francia. E quando ci si riferisce ai transalpini la maratona è dietro l’angolo. Stavolta arriva la vittoria per 73-75 ma sofferta e fatta di tanto cuore, difesa e una rimonta che si concretizza nel finale e premia una squadra che non ha mai mollato. Teodosic guida con tanti assist preziosi i suoi nei primi due quarti, quando sono i recuperi e la transizione primaria a fruttare il vantaggio biancorosso, firmato Jovic, che chiude con 4 recuperi all’attivo. I punti di Bogdanovic ma soprattutto la fisicità di Raduljica (21 con 7 rimbalzi alla fine) sembrano chiuderla lì, ma una tripla (che definire “folle” è un complimento) di Jackson, permette ai galletti di restare attaccati. Nella ripresa la gara cambia, anche perché Diaw inizia a spiegare pallacanestro e a inventare assist dei suoi (saranno 5 a fine gara). I punti ancora di Jackson, che colpisce dalla lunga, ma anche e soprattutto l’intensità di Diot (15 punti) permettono alla Francia di rientrare in gara, con Lauvergne che diviene immarcabile (19 e 6 rimbalzi) e la Serbia che inizia a perdere palloni. La svolta è negli ultimi 30”. Diaw, che non aveva realizzato granchè si inventa un appoggio al vetro che magari avrà copiato da Tim Duncan in allenamento e incredibilmente pareggia a quota 73. Bogdanovic prova a buttarsi dentro ma perde la maniglia e sul capovolgimento di fronte, Lauvergne a 1” si prende un fallo. Un 2/2 chiude la gara e consegna la vittoria ai ragazzi di Collet, campioni europei in carica. Anche senza Tony, la vittoria è di certo targata Spurs.
Brasile – Iran 79-50
Soffre, si fa per dire, per il primo quarto il Brasile, che da lì in poi mette in chiaro le cose e doma un Iran volenteroso ma frenato da basse percentuali e da 24 sanguinose palle perse. Troppo ampio il divario tecnico e d’esperienza tra le due compagini, con un 79-50 come punteggio finale che ben evidenzia i valori espressi. Vanno tutti a bersaglio i ragazzi di Ruben Magnano, che oggi ha potuto far rifiatare i suoi big dopo le sette camicie sudate contro la Francia. Top scorer di giornata Alex Garcia a quota 12, Barbosa chiude con 11 e 4 recuperi, mentre il solito Marcelinho dispensa pillole di gran gioco con 6 assist smazzati con irridente facilità. Agli Iraniani non va bene nulla, con Haddadi in giornata storta, ci prova Jamshidi a tirare acqua al suo mulino (13 ma anche 6 palle perse), coadiuvato da Kamrani (11) e dall’utile Kazemi che si sbatte in difesa, ma oggi non basta.
Spagna – Egitto 91-54
Come da copione la Spagna si fa la sua seconda passeggiata a questo mondiale, asfaltando e anche con qualche rilassamento eccessivo nel finale, un modesto Egitto, che almeno ci ha messo il cuore e specie nel finale, con ritmi più blandi, ha dimostrato il perché ha staccato il biglietto di questa competizione. A fine gara il distacco è notevole, un 91-54 che eclissa sulle Piramidi un nuovo millennio di oblio, quasi a voler separare la storia sportiva da quella umana. Riposo per i big spagnoli, che sono limitati nel minutaggio in rotazione. Si diverte Ibaka, ieri assente, che chiude con 18 punti e 8 rimbalzi, mentre la premiata ditta di casa Gasol firma 20 punti e 8 rimbalzi in due. Rubio, da molti criticato dopo la prima uscita, chiude con 6 punti, 7 assist e 5 rimbalzi, nonché con un +44 di +/- che manda decisamente al bar gli avversari. Ordinaria amministrazione per Rudy Fernandez che non sbaglia mai o quasi dal campo, chiudendo a quota 14. Per i faraoni, 16 punti e tanta generosità, specie nel finale, per Elgammal.
GIRONE B
Argentina – Croazia 85-90
Se l’aggiudica meritatamente la Croazia di Jasmin Repesa il lunch-match del Gruppo B contro un’Argentina troppo molle e disattenta in difesa. La squadra di Llamas sta sostanzialmente sotto per tutta la partita, fatta eccezione per un paio di giochi da tre punti di Scola che la portano avanti per l’ultima volta solo in apertura di terzo periodo. I sudamericani riescono quasi miracolosamente a tenersi sempre in partita, ma senza mai dare davvero l’impressione di poter prendere il controllo della gara. Pronti via e dopo neanche 3 minuti la Croazia è 12-2 con otto punti e due bombe di Simon. Salirà a quota 11 subito dopo, mentre la tripla di un silenziosissimo ma efficace Bogdanovic punisce la debole zona argentina (20-9). Simon con un antisportivo riabilita l’Argentina (20-15), ma Tomic è un fattore con 2 assist dal post alto nell’attaccare la 2-3 della Selecciòn, che i biancorossi puniscono già sei volte nel primo quarto dai 6.75: dopo 10 minuti la Croazia conduce 28-20.
Entra Campazzo, e si nota subito. L’intensità è decisamente diversa a prescindere dall’alternanza di difese proposta da Julio Llamas. L’asse Prigioni-Scola confeziona il -2, Nocioni impatta a 28 e Scola dopo 2.30’’ di seconda frazione completa il primo sorpasso, cui, però, risponde subito dall’arco un Ukic che crescerà in maniera esponenziale nel corso della partita. L’equilibrio si mantiene sostanziale, ma la Croazia ha più soluzioni (due canestri in fila di Zoric per il 33-35) e quando imbriglia il post basso di Scola, fugge anche a +7 (42-35). Nocioni ed Hermann riposano in panchina, allora Llamas scova la bomba di Gutierrez per il -4 (40-44 al 19’) ma soprattutto l’assetto migliore sembra quello con i due piccoli Prigioni e Campazzo contestualmente in campo. Il primo ruba palla a Tomic e lancia in transizione il neo play del Real Madrid. Bomba dall’angolo e -2 Argentina: affarone per l’albiceleste al riposo lungo. 17 di Scola da una parte, 15 di Simon per gli europei.
I 20 di Scola danno addirittura il vantaggio all’Argentina in apertura, ma le soluzioni individuali sono troppe ed innescano spesso l’efficace contropiede croato. Che trova con i liberi di Zoric, Tomic e Simon anche il +11, approfittando di un improbabile quintetto sudamericano con Delia, Mata e Safar contemporaneamente sul parquet. C’è spazio anche per una clamorosa prodezza di Ukic, che regala prima dell’ultima sirena il +12 a Repesa: sarà il massimo vantaggio assoluto dell’intera partita.
Nonostante il quarto fallo di Scola, le bombe di Campazzo e Safar ricuciono fino al -8, ma la risposta di Rudez con la stessa moneta è immediata. Il cuore dell’Argentina è immenso e da oltre l’arco colpisce anche Scola, mentre Campazzo confeziona una magia che Prigioni scarta da sotto: 78-83 a metà ultimo quarto. Bogdanovic è ancora caldissimo, mentre Scola fallisce due volte il -3 dal cuore dell’area. Non si segna per oltre due minuti ed il digiuno è rotto da una prodezza da tre di Ukic, mentre Zoric riporta addirittura il vantaggio in doppia cifra: 90-80. La partita, di fatto, si chiude qui ma Nocioni trova il 2+1 che dimezza il gap a favore di una Croazia che compie decisi passi avanti rispetto alla rivedibile prestazione contro le Filippine. Male soprattutto in difesa sui pick and roll l’Argentina, che necessita di un supporting cast che sostenga meglio un Luis Scola che segna comunque 30 punti.
Senegal – Portorico 82-75
La seconda partita del girone vede il sorprendente successo del Senegal, che si impone su un sempre più deludente Portorico. Eppure gli uomini di Olmos – che tirano 6/9 da tre nel primo quarto – spaccano addirittura a +15 (14-29), ma si spengono all’improvviso. Sette punti di Faye guidano la rimonta africana (20-29 al 10’) mentre Arroyo, dopo averne messi 11, è costretto ad abbandonare anzitempo la contesa. Il 15-0 per la parità a quota 29 si completa con cinque punti in fila di Faye, ma poco i Dieng sigla addirittura il sorpasso: 33-32. Segna anche Dour per un 21-3 che si chiude solo con la bomba di Barea, che colpisce per la terza volta dall’arco tenendo i suoi a -1 all’intervallo lungo: 41-40 con Portorico che segna 4 volte da 2 e ben 9 da tre.
Le due squadre si rincorrono e Balkman impatta anche a quota 55, ma due bombe di Faye e Dalmeida fanno scappare il Senegal. E’ di Diop sul 63-58 l’ultimo canestro del terzo quarto.
La fuga gialloverde non accenna assolutamente ad arrestarsi. Ndoye e Diop segnano il canestro del +10 (70-60) ma Balkman ed il solito Barea provano a tenere a galla gli uomini di Olmos fino al -3. Diop, però, non sbaglia mai dalla lunetta e i sudamericani non trovano alternative anche a causa dell’assenza di Arroyo. Il layup di Clemente (promosso in Lega Gold con la maglia di Mantova quest’anno) vale solo il -7 ma non può interromper l’irrefrenabile gioia africana.
Filippine – Grecia 70-82
La Grecia – squadra più alta di tutto il mondiale – bissa la vittoria inaugurale col Senegal battendo una delle formazioni di contro meno fisiche, le Filippine. Ed in effetti gli ellenici sfruttano appieno fin da subito la loro superiorità nell’area colorata. Ci mette un po’, però, la squadra di Katzikaris a prendere le misure al “caos organizzato” degli asiatici. Zisis è particolarmente ispirato (8 nel primo quarto), mentre trovano canestri comodi anche Bourussis e Printezis (top scorer finale con 25 punti). Dall’altra parte – in mezzo a tanta confusione – si segnalano due magie di Blanche ed una bomba di William: 20-10 Hellas al primo riposo.
Un vantaggio che gli ellenici riusciranno a conservare anche nella seconda frazione, con Norwood che mette massimo la bomba del -8. Nonostante i numerosi errori, il punteggio si alza e l’elastico resta inalterato: 27-37. La Grecia controlla, ma sembra non voler neanche insistere più di tanto e soprattutto spendere altre energie.
Fatica tantissimo la squadra asiatica al rientro sul parquet ed allora Zisis e compagni allungano un paio di volte anche fino ai 17-18 di vantaggio. Printezis e qualche fiammata di Calathes guidano l’attacco greco, mentre i “Gilas” vanno come prevedibile quasi sempre da Blanche, ben supportato da Fajardo ed Alapag. Un canestro di Ocampo con i piedi sulla linea fa discutere ed interrompe il gioco ed il ritmo dei Filippini, oltre a dare il nuovo – 10 alla squadra di Chot Reyes.
E’ il duello tra Printezis e Blatche ad infiammare un ultimo periodo in cui l’andamento della partita non accenna a variare, nonostante la buona volontà di Fajardo e compagni. Aguilar va per il -8, e l’ultimo sussulto è proprio dell’mvp della Lega filippina Fajardo. La bomba di Kaimakoglu riporta lo scarto sopra la doppia cifra.
GIRONE C
Rep. Dominicana – Nuova Zelanda 76-63
Apriamo questa seconda giornata con l’appuntamento tra queste due squadre che arrivano da due sconfitte e cercano la vittoria per non rischiare di essere subito tagliate fuori dalla seconda fase. Primi due quarti molto equilibrati si chiudono sul 34-27 per la RD grazie ad un parziale ad inizio secondo quarto di 11-3. Nuova Zelanda che non riesce a recuperare lo svantaggio sino al minuto 32’, quando pareggia sul 54-54. Garcia si carica letteralmente la squadra sulle spalle e con 7 punti negli ultimi 5 minuti (alla fine saranno 29 con 11/15 dal campo) chiude la pratica sfruttando anche la scarsa vena da 3 punti degli avversari (22%) . Nuova Zelanda che ha un buon apporto da Abercrombie con 22 punti ma che viene tradita da C.Webster che dopo i 22 punti di ieri ne sigla soltanto 7 e tutti nel secondo tempo.
Finlandia – Ucraina 81-76
Una delle partite più interessanti della giornata è quella tra Finnici e Ucraini, dato che il primo posto pare già assicurato agli USA ci sono gli altri tre da assegnare e la lotta è serrata. La fine dei primi due quarti (35-37 Ucraina) conferma quanto detto con Huff molto ispirato per la Finlandia. Nel terzo quarto black-out Ucraina che subisce un parziale di 22-2 con 14 minuti ancora da giocare, arrivando al +16, ma alla fine del terzo quarto risveglio ucraino che un parziale di 13-0 si rimette in corsa e chiude il quarto sotto di 7 punti. Nell’ ultimo quarto i ragazzi di Dettman riescono a domare la “furia ucraina” e portano a casa una gran bella vittoria dopo la sconfitta con gli Usa. Grande prova per Huff (23 pti e 8 rimbalzi) e Koponen con 14 pti e 9 assist mentre per gli ucraini non basta un grande Jeter da 24 pti e 9 assist.
Turchia – USA 77-98
Grande sfida alla Bizkaia Arena di Bilbao, remake della finale del 2010 vinta dagli Usa; l’ inizio sembrerebbe replicare la partita di ieri con la Finlandia dato che dopo 37 secondi gli Usa sono già in contropiede concluso da schiacciata bimane, ma è solo un’ illusione perché la Turchia si piazza a zona e coach Ataman riesce ad imbrigliare l’attacco statunitense concludendo il primo tempo in vantaggio 40 – 35, incredibilmente, perché ieri con la Nuova Zelanda questa Turchia aveva faticato non poco. Al rientro dagli spogliatoi gli USA partono più aggressivi e dopo 1’ sono già sul 42 pari, dopo 25’ i punti in contropiede sono 17 a 2 in favore degli USA però la Turchia riesce a rimanere aggrappata al risultato finchè la stanchezza a fine terzo quarto non consente agli statunitensi di scavare il primo solco 66 – 60. L’ ultimo quarto inizia con un parziale di 8-0 per gli USA che chiudono la pratica e in pochissimo arrivano anche a +20. Ottima partita di Faried, sicuramente il migliore degli USA, con 22 pti e 8 rimbalzi mentre per la Turchia l’ unico in doppia cifra è Akyol con 12 punti.
GIRONE D
Corea del Sud – Australia 55-89
Partita che sulla carta pareva essere scontata e che alla fine ha confermato le previsioni. Pronti e via 10-0 Australia con il tecnico coreano che chiama dopo 2’ 54’’ il primo timeout, controparziale Korea che dà il via ad un parziale di 13- 4 e che sembra poter resistere alle offensive australiane ma che si rivela un “fuoco di paglia” dato che già il primo tempo si conclude sul 29-44. I primi 4 minuti del terzo quarto mettono la parola fine alla partita con un parziale di 11-2 a favore degli australiani. Buona prova di Joe Ingles che chiude con 17 punti ( indiscrezioni dicono che ci siano molti scout NBA in Spagna per visionarlo), 13 per Bairstow e A. Baynes e i primi 4 punti per D. Exum (dopo lo zero di ieri) mentre per la Korea 13 di S. Kim.
Slovenia – Messico 89-68
Non soffre molto la Slovenia per avere la meglio di un Messico coriaceo che con lastella Ayon ha tentato, senza riuscirci, di fare lo sgambetto alla quinta classificata agli scorsi Europei. Partono malissimo i Messicani, o forse è meglio dire che la Slovenia e soprattutto la “premiata ditta Dragic”, è partita subito fortissimo arrivando in un amen sul 12-0. Dopo aver preso le misure il Messico si riavvicina a fine quarto sul 24-18. Nel secondo quarto si mantiene l’ equilibrio e si va alla pausa sul 46-37 per la Slovenia. Nel terzo e nel quarto la Slovenia prende il largo grazie soprattutto al tiro da 3 (10/21 alla fine) e con un Z. Dragic perfetto (8/8 dal campo con 4/4 da 3) a cui vanno aggiunti i 18 del fratello mentre tra gli avversari Ayon svetta con i suoi 23 punti.
Lituania – Angola 75-62
Tutte e due le squadre hanno già una vittoria in tasca e cercano di replicare in quest’ ultima partita di giornata alla “ Gran Canaria Arena”. Partita combattuta che all’ intervallo si chiude 38 – 35 per la Lituania. Il terzo quarto spacca in due la partita con il parziale chiuso 25 – 14 che poi la squadra africana non è più riuscita a recuperare. Grande prova di squadra dei lituani con il 60% da 2 in cui spiccano la doppia doppia di J. Valanciunas (11pti + 13 rimbalzi) e i 12 di Motiejunas mentre per gli angolani buona prova di Mingas con 14 pti e 9 rimbalzi.
Nico Landolfo (Girone A), Donatello Viggiano (Girone B), Marco Luigi Policastro (Gironi C e D).