Altro giro, altra brutta figura, pessima, di una “non squadra” citando testualmente Molin, che esce sconfitta 66-81 contro Cremona. Non è la sconfitta, con lo scarto rintuzzato nel finale, che conta, quanto che ancora non c’è stata parvenza di gioco, e soprattutto è mancata davvero la voglia di difendere, di sacrificarsi per la maglia, di fare un passo in avanti verso i tifosi, che hanno fischiato sonoramente la squadra. La rivoluzione è partita dopo il match, quando Molin che ha parlato con grande sincerità, non ha nascosto alcun problema, si è preso sulle spalle le responsabilità e ha detto che parlerà con la presidenza per vedere come cambiare la situazione. Atripaldi ha invece parlato già con Iavazzi e Barbagallo, rimettendo nelle loro mani il suo mandato, ritenendosi responsabile di quanto successo e consapevole che dopo cinque giornate non è possibile continuare così se non si vogliono evitare derive pericolose. Una decisione che potrebbe non essere ancora definitiva, ma che se dovesse portare a una nuova fiducia verso il gm, potrebbe portare comunque a una riflessione del dirigente sul suo proseguimento alla corte bianconera.
Doveroso parlare anche della gara, dove Cremona fin da subito ha spinto il piede sull’acceleratore, subendo qualcosa solo nel terzo quarto. C’è stato più di un tempo di puro garbage time, con la squadra di Pancotto sempre in controllo con una buona prestazione corale in cui ciascuno ha dato il suo contributo. Bene Clark che ha lanciato la fuga, Ferguson con le sue triple ha scavato il solco, Hayes ha fatto pentole e coperchi e l’ha tenuta sempre con ampio margine, ma anche il nucleo italiano ha fatto bene, con Vitali, Campani e Cusin che hanno inciso. Se di Caserta si salva qualcuno, questo è Tommasini, che si potrebbe leggere male per gli zero punti, ma che ci ha sbattuto il muso, in difesa ha fatto molto da solo, e con lui Michelori, che ha dato quantità e qualità.
Inizio condito da indecisioni da ambo i lati, palle perse e gioco contratto, Moore illude Caserta con un rimbalzo offensivo scippato che darà l’unico vantaggio bianconero della gara. Di qui in poi 10-0 in 2 minuto targato Clark e Vitali, che segnano sia dalla lunga distanza, sia dal post basso e partita che passa già in secondo piano. Se Caserta prova ad affidarsi ad un Howell confuso ma a tratti unica alternativa (Young sparito), il vantaggio si mantiene sugli 8 punti fino a quando dalla panchina non esce un Jazzmar Ferguson che in tre azioni mette nove punti a segno (2 triple e fallo su tiro da tre) e ammazza la gara. Siamo 12-25 alla prima pausa, ma questo è nulla, perchè ci sono già 6 palle perse a carico dei padroni di casa che hanno poche idee, arrivano lenti sulle palle vaganti e non hanno costruzione. Young, tanto criticato per essere accentratore non ha ancora preso un tiro, Gaines è un fantasma e il gioco è cosa assai rara da vedere.
Alla ripresa delle operazioni ancora Moore illude con una tripla estemporanea, cui risponde Vitali con egual moneta, prima di 5 minuti di antibasket fino a quando Molin non pesca dalla panchina la carta Michelori che che si prende la squadra sulle spalle, sgomitando e lottando. Nel contempo però si sveglia Hayes che prende per mano i suoi e allunga il gap sfruttando anche una buona dose di tiri liberi, cosa che Caserta non fa, nonostante si sia presa molto presto il bonus. La tripla dell’ex giocatore del campionato israeliano e il fallo intenzionale subito da Ferguson sulla sirena, portano al 24-25 di metà gara, con i fischi che piovono copiosi dalle tribune. E sono meritati per una squadra senza identità.
Nel terzo quarto Caserta si sveglia, improvvisamente, nel mentre di un garbage time della Vanoli, che gioca a piacimento con i bianconeri, questi hanno un moto d’orgoglio con Scott e Moore che aprono una grandinata di triple che improvvisamente riporta a sole 13 le distanze fra le due squadre. Il palazzetto nonostante tutto si riaccende, ma Bell che fino ad allora non aveva fatto nulla, si prende il ferro con gli interessi. Non basta. Mordente mette la tripla del -12, dopo che Molin aveva scelto di inserire il capitano per Young in piena d’Europa, ma proprio nel momento del bisogno, nonostante anche qualche extra possesso, la Juve perde due palloni sanguinosi con il suo capitano, ed è punita da un Ferguson che penetra incontrastato e da Campani che fa un 2+1 in vernice. Ancora -12 in un amen con una tripla di Young e un furto con scasso di Moore, tanto estemporaneo quanto inutile, perchè la difesa è ancora parola grossa per questa squadra e il buzzer beater dal gomito di Hayes infila il 52-66 al 30′.
Si aspetta solo la fine della gara. Hayes continua il suo show, Vitali e Bell danno gli ultimi colpi e poi si gioca davvero poco, con tanti errori e poca pallacanestro degna di questo nome. Il vaso di Pandora in casa Juve viene aperto, cinque sconfitte consecutive, ultimo posto in classifica e poco all’orizzonte. che futuro aspettarsi? Ai posteri l’ardua sentenza.
PASTA REGGIA CASERTA – VANOLI CREMONA 66-81
Parziali: 12-25; 12-20; 28-21; 14-15
Progressione: 12-25; 24-45; 52-66; 66-81
Tabellini
SALA STAMPA
Pancotto
Abbiamo fatto una partita di grande qualità, su fronti diversi: presenza sul campo, difesa e buona costruzione i gioco. Abbiamo tenuto Caserta a un punteggio molto basso specie nel primo tempo, siamo stati bravi a prenderci falli, andare in lunetta e realizzare. Nella ripresa ci aspettavamo la rimonta di una squadra come Caserta che ha carattere e carisma, ma quando serviva sono contento che abbiamo costruito bene con penetrazioni e buone soluzioni, senza forzature, eravamo su un campo difficile ed in una partita per noi importante, voglio ringraziare i miei giocatori per tutto quello che han dato stasera, straordinari. Abbiamo avuto il killer instinct quando serviva, sul perchè siamo vincenti solo in trasferta è un bel mistero. Indubbiamente siamo giovani e abbiamo una buona componente italiana, che ha inserito Vitali e Cusin in corsa, e stiamo lavorando in maniera brillante nel distribuire responsabilità e possessi. In casa dobbiamo colmare il gap in termini di lavoro, gli allenamenti procedono bene e siamo sulla strada giusta. Parlando di Caserta, è presto per tirare conclusioni, questa è solo la 5^ giornata, Lele Molin è un grande allenatore e posso dire per esperienza che i problemi non si risolvono con la bacchetta magica. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare, e la base di coach, società e squadra è solida, deve ancora dare dimostrazione di ciò che è e solo lavorando potrà farlo.
Hayes
Siamo stati aggressivi, bene sul campo, abbiamo fatto quello che dovevamo. Ho provato a mettere in ritmo i compagni, prendendo tiri dal gomito ben costruiti, ma i numeri e i singoli contano poco, importante era portare a casa la vittoria e ci siamo riusciti. Mi aspettavo una partita del genere e non sono sorpreso dal suo andamento. Abbiamo lavorato duramente in tutta la settimana facendo una buona preparazione che ci è servita a dovere: avevamo la giusta intensità e la giusta aggressività, queste sono state le chiavi del nostro successo.
Molin
Metto la faccia, come al solito, anche dopo questa sconfitta. La partita è persa nei primi due quarti, quando siamo stati poco pericolosi in attacco, e se poi i nostri realizzatori sono i pivot ci sono dei problemi. Male i nostri esterni. Sapevamo sarebbe stata una partita dura, non siamo però riusciti a mettere sul campo quello che volevamo. Da domani si torna sul mercato? Andiamoci piano. Parleremo con i presidenti Iavazzi e Barbagallo, mi prendo le mie responsabilità. Ho avuto grande supporto dopo Pistoia, probabilmente è facile dire che bisogna prendere qualche giocatore, ma la realtà è un’altra. Questa squadra allo stato attuale non funziona, ritoccare è difficile, e quindi il mercato al momento non è il primo vero problema. Sono certo che questa squadra sia consapevole della situazione, ma evidentemente non ci si rende conto che così come siamo non funzioniamo. Siamo una non squadra, non c’è nessuno dei singoli da accusare, nè ho da recriminare, perchè ci siamo allenati bene, ma a parlare male è il campo. Il perchè di questi problemi non sono da ricercare nelle individualità, siamo remissivi e la somma delle potenzialità non è mai totale, perchè manca l’atteggiamento e lo spirito di amalgama giusto affinchè i talenti di uno possano sposarsi al meglio con le caratteristiche del compagno al proprio fianco. Una squadra a cui è mancata leadership? Certo, un problema evidente. Il fatto che un ragazzo giovane come Tommasini sia uscito fuori dalla massa mi rende indubbiamente felice, ma questo collettivi non trasmette energia e non ha empatia, se non ci riusciamo a mettere insieme il nostro atteggiamento risulta deleterio, e questo lo si vede in difesa dove se non hai voglia ci sono i disastri, e spesso anche il modo di approcciare alla gara e alla squadra di certi giocatori condizionano. Il terzo quarto? Abbiamo snaturato le nostre prerogative, giocando palla al pivot e penetra e scarica sugli esterni e le percentuali ci han permesso di aprire la scatola, ma questo non è il nostro gioco. Staremo a vedere per il futuro.
Atripaldi
Sarò breve. Sono stato a colloquio con i presidenti Iavazzi e Barbagallo, le persone che mi han dato fiducia. Siamo andati bene l’anno scorso, molto male quest’anno prima nelle aspettative e poi nel modo in cui la squadra sta giocando. Rispetto all’anno passato quando ci furono 5 sconfitte consecutive dopo le prime due gare, la differenza è che lottavamo allora così come questo non accade oggi. Ho messo il mio mandato a disposizione dei presidenti da stasera, non è una bella cosa lasciare, perchè chi contribuisce a creare un problema dovrebbe essere colui anche a risolverlo, la questione è ancora in sospeso. Porto rispetto alle 3000 persone che erano stasera qui a sostenerci, mi assumo le mie colpe, le mie responsabilità, ed è doveroso farlo. La situazione è modificabile e salvabile, ma non andando avanti in questa maniera. Speravo non andasse in questo modo. Dopo Brindisi avevo iniziato ad avere sentori di questa crisi e alla fine ci ho visto lungo. Si può perdere, si può essere scarsi, ma almeno puoi metterci impegno e dare un segno, cosa che non avviene. Abbiamo scritto una pagina che definire vergognosa è dire poco fino a quando abbiamo avuto quell’incredibile fiammata fino al -12, e il pubblico è tornato a spingerci. Non ce la faccio a vedere una squadra così. Il mio mandato è a disposizione della presidenza, e se mi dovesse essere rinnovata la fiducia ci penserò bene su prima del da farsi. Mi dispiace che Molin debba allenare questa squadra qua. L’amalgama mancante, gli infortuni, sono situazioni che o ti fanno fare un passo avanti oppure ti ammazzano del tutto. E noi siamo fragili, o, come ha detto il coach, siamo una non squadra
Domenico Landolfo