Pesaro, 9 novembre 2014 – Difficile dire cosa possa essere successo tra il primo ed il secondo tempo o forse sarebbe meglio dire, difficile sapere fin dove si spingano i meriti della Consultinvest per questa incredibile vittoria e fin dove invece si possa dare la colpa per questa sconfitta in casa Acea alla incredibile maratona di coppa di pochi giorni or sono.
Fatto sta che dopo due primi quarti demoralizzanti per il pubblico di casa, la Consultinvest si è presentata in campo con tutt’altro atteggiamento ed è riuscita a ribaltare un incontro in cui forse già dal primo quarto il risultato sembrava irrimediabilmente segnato.
Dopo essere stata a +13 già sul finire del primo quarto, ed avere poi toccato il +18 a due minuti dall’intervallo lungo, la squadra di Dal Monte a cominciato a cedere fisicamente e mentalmente al rientro negli spogliatoi, per poi esaurire di colpo la benzina negli ultimi dieci minuti, come testimoniano i soli 5 punti segnati nei primi sei minuti dell’ultimo quarto ed i soli due tiri segnati dal campo nel corso di tutta la frazione.
Una partita dai due volti, quindi, al punto che la reazione della Consultinvest ed il risultato finale sono stati talmente inaspettati da avere costretto parecchi dei giornalisti in tribuna stampa a rivoluzionare il proprio pezzo che già, all’intervallo, sembravano piuttosto sicuri di poter scrivere.
In avvio l’Acea pare non voler forzare i ritmi, timorosa forse di non sprecare le poche energie rimaste dopo la faticosissima trasferta di coppa e così, tra qualche disattenzione dei romani, Pesaro ha un inizio baldanzoso con Judge sugli scudi che la porta subito in vantaggio.
Esaurito però il buon avvio, Roma si rimette in sesto trovando buone cose da tutti e mandando tutti i giocatori del quintetto a segno in meno di cinque minuti, che è sempre un bel vedere e soprattutto un bel segnale di presenza mentale.
Così dal 6-4 per i padroni di casa, l’Acea si proietta sul 6-11 e poi continua ad allungare; protagonisti del primo quarto sono un Morgan che approfitta dell’impalpabilità difensiva dei suoi diretti avversari e l’ex Stipcevic che, appena entra in campo, fa valere la sua classe e la sua esperienza.
Il primo quarto si chiude addirittura sul 17-30, il che la dice lunga sui problemi difensivi della squadra di Dell’Agnello e sembra lasciare ben poche speranze sulle possibilità di riaprire la partita.
In effetti per i padroni di casa la seconda frazione si apre in maniera ancora più catastrofica di come si era chiusa la prima; la Consultinvest riesce addirittura nell’impresa di raggiungere il bonus di falli in meno di un minuto, così subito Stipcevic e Jones permettono all’Acea di doppiare gli avversari sul 17-34.
Dell’Agnello ha poche armi per poter sperare di riaprire la partita; a circa metà frazione viene proposta una difesa a zona che ha l’effetto di innescare uno spietato Stipcevic, con due triple consecutive che dilatano il vantaggio dei suoi sul 27-45.
Sul momento le uniche preoccupazioni per Dal Monte vengono dal fatto che i suoi lunghi Morgan e De Zeeuw hanno tre falli a testa, ma Pesaro non sembra avere proprio il carattere e la forza mentale per accennare un recupero anche se, complice una fisiologica rilassatezza dei romani, il quarto si chiude sul punteggio di 39-51.
Non sembra quindi esserci alcun tipo di problema per l’Acea ma al ritorno in campo si capisce che la Consultinvest non è più quella del primo quarto; coach Dell’Agnello sembra essere finalmente riuscito a scuotere i suoi dal torpore ma, in effetti, sembra difficile riuscire a recuperare una partita nella quale i primi venti minuti sono stati regalati agli avversari.
In ogni caso in casa pesarese c’è la voglia di provarci, sospinti da un Myles che si isserà la squadra sulle spalle per tutti i secondi venti minuti; l’Acea continua ad avere problemi di falli, visto che subito Morgan si macchia della quarta penalità, ma comunque sembra ancora riuscire a tenere sotto controllo la partita, anche perché con una cervellotica decisione gli arbitri (mediocri per tutta la gara) fischiano a Ross il secondo fallo tecnico, spedendolo anzi tempo negli spogliatoi.
A quel punto Roma è ancora sul +11 (51-60) e senza la sua punta di diamante Pesaro sembra avere perso l’ultima speranza; in realtà l’Acea, di fronte ad una zona match-up sempre più aggressiva e tenuta in campo da Dell’Agnello per tutti i secondi venti minuti, comincia a perdere lucidità e a non trovare più buone soluzioni in attacco.
Nel terzo quarto per gli ospiti segna solo un ottimo De Zeeuw, ma anche la Consultinvest praticamente va a segno solo con Myles e così si va all’ultima pausa sul 63-71, vale a dire ancora con un buon bottino per gli ospiti.
In realtà a quel punto per l’Acea finisce la benzina; per lunghi minuti gli attacchi dei romani si infrangono contro la zona di Dell’Agnello, mentre sull’altro lato del campo ai numeri del fromboliere Myles si aggiungono finalmente gli importanti canestri di Judge e Raspino.
Il countdown dice che a 6:30 minuti dalla fine proprio una tripla di Raspino dà il -5 (71-76) e poi, proprio a metà tempo, un gioco da tre punto del solito Myles dà il primo vantaggio interno dopo tanti minuti (77-76).
A quel punto l’Acea si aggrappa all’esperienza di un monumentale Jones e piazza un colpo di reni che potrebbe rivelarsi decisivo portandola di novo a +4 (77-81); mancano a questo punto poco meno di tre minuti dalla fine e, mentre Pesaro perde anche Musso per falli, per Roma le energie sono proprio al lumicino.
Quattro tiri liberi di Reddic danno nuovamente la parità e poi ancora due liberi di Myles a trenta secondi dalla fine riportano in vantaggio i suoi sull’83-81; sull’attacco dell’Acea si va ancora ai tiri liberi con Jones ma questa volta l’ala di dal Monte, fin lì perfetta, fa ½.
Così mentre da un lato Raspino e Myles fanno percorso netto dalla linea della carità, dall’altro sbaglia anche Gibson e così Pesaro può festeggiare a sorpresa la sua prima vittoria sul risultato finale di 89-87.
Consultinvest Pesaro – Acea Roma 89-87
Parziali (17-30; 22-21; 24-20; 26-16)
Progressione 17-30; 39-51; 63-71
Mvp: Anthony Myles uber alles; la guardia della Consultinvest dimostra di gradire particolarmente le gare interne e, dopo la buona prestazione contro Varese, si rivela il match-winner della sfida di questa sera, non solo per i 27 punti segnati (conditi anche da 7 rimbalzi e 8 falli subiti), ma anche per essere stato il grande trascinatore nella rimonta del secondo tempo, in cui ha segnato 22 punti sui 27 totali
Wvp: detto che nei secondi venti minuti pochi giocatori dell’Acea si sono salvati dal grigiore generale, purtroppo va sottolineato come forse l’unico elemento non convincente anche nel primo tempo sia stato quel Melvin Ejim che ancora dall’inizio della stagione non è riuscito a dare continuità ai suoi comunque importanti mezzi
Spogliatoi
Dell’Agnello
Non riesco ancora a spiegarmi perché noi, ad ogni partita, dobbiamo sempre regalare i primi minuti agli avversari; però almeno oggi, come si è visto, siamo riusciti a rimediare giocando nei secondi venti minuti una pallacanestro buona in difesa, alternando bene la zona alla difesa a uomo, e anche in attacco, riuscendo ad appoggiare spesso la palla dentro per poi aprire il campo anche per gli esterni. Comunque direi che per noi è stata una vittoria meritata. Stiamo lavorando molto sull’aspetto mentale però, evidentemente, abbiamo ancora dei problemi da questo punto di vista; in ogni caso in settimana ai miei ragazzi dirò di prendere spunto dai nostri ultimi venti minuti di questa sera. Voglio comunque ancora evidenziare il grande carattere dei miei giocatori, senza soffermarmi su altri aspetti della partita di questa sera, come i tanti fischi arbitrali.
Dal Monte
I miei giocatori devono ancora capire quanto siano importanti, all’interno di ogni partita, i singoli possessi, quanto possano rivelarsi decisivi i singoli episodi in uno e o nell’altro senso e quanto sia importante tenere alta la concentrazione sempre per tutti i quaranta minuti. Quello che ancora ci manca è la forza mentale che ci permetta di uccidere le partite o, quanto meno, di poterle gestire con relativa lucidità fino al termine; è successo così mercoledì in coppa e si è ripetuto anche oggi e, in ogni caso, è un discorso che va oltre l’aspetto tecnico. Ovviamente con ciò non voglio togliere i meriti a Pesaro, ma fa molto male constatare che molti aspetti della partita siano stati determinati da una reale volontà e forza mentale e non da fatti tecnici, fatta forse eccezione per un cattivo attacco alla zona. Non credo invece che i nostri errori possano derivare da una presunta stanchezza: siamo noi che dobbiamo fare un salto di qualità da un punto di vista mentale.
Giulio Pasolini