Roma, 10 marzo 2015 – Era nell’aria la notizia anzi, se ne aspettava la declamazione ufficiale e pochi minuti fa la Dirigenza del sodalizio capitolino ha ufficializzato la separazione, anche per via legale, dal giocatore Brandon Triche.
Quando s’interrompe in questo modo un qualsiavoglia rapporto di lavoro, per non parlare di un rapporto di lavoro legato ad una prestazione sportiva professionistica, dove dietro non ci sono soltanto freddi numeri economici ma anche aspetti che vanno oltre a questo lato (importante ma non essenziale), e ci si riferisce alla passione della gente che decreta, con la propria partecipazione la legittimità del tutto, ci sono livelli di sconfitta per tutte le componenti di questa storia.
La Dirigenza, che aveva investito tanto in estate in lui e nel caso specifico in un atleta considerato molto dal punto di vista tecnico, ma che evidentemente non ha saputo gestire al 100%, non comprendendone cioè le pieghe umorali anche più recondite dell’uomo che alla fine hanno prevalso in lui.
La Squadra, che dallo staff tecnico ai compagni di squadra han sempre spronato il ragazzo a far bene ma che evidentemente non ha saputo coinvolgerlo emotivamente a tal punto da rendersi importante ed indispensabile.
Infine, e non per ordine d’importanza, il giocatore, Brandon Triche. Un ragazzo sensibile, forse troppo sensibile al punto da non riuscire a sopportare le sfuriate di un allenatore, Luca Dalmonte, che è solo un finto burbero e che urla solo perchè insoddisfatto quando non vede le cose realizzate a dovere. Ma anche un professionista che se ha scelto questa squadra non può pensare di trovarsi sempre come nella bambagia di Trento, ambiente ideale forse per poter esprimere le sue potenzialità tecnico-agonistiche. Che il ragazzo abbia stoffa ne son tutti consapevoli e del perchè abbia reso così poco e male in campionato (7,8 p.ti/gara di media in 19 partite in 24,6 minuti/gara con 39,8% da 2 ed il 29,3% da 3, chiudendo con 2,7 rimbalzi e 2,9 assist), pochi lo sanno, colui che nella fase ad eliminazione di Eurocup era stato nominato per ben due volte MVP settimanale della manifestazione vincendo quasi da solo quelle gare.
Cosa accadrà all’uomo Brandon Triche? Avrà credibilità in giro per l’Europa dopo questa sceneggiata? E la Dirigenza romana, avrà capito in cosa avrà sbagliato?
A latere, il comunicato della società diramato oggi alle 14:45
La Pallacanestro Virtus comunica che in data 7 marzo 2015 è stato licenziato per giusta causa il
giocatore Brandon Triche.
Al giocatore la società aveva inviato la contestazione di addebito in data 23, 24, 25, 26, 27 febbraio e 7 marzo per non aver giustificato in alcun modo il mancato rientro a Roma previsto per il 21 febbraio 2015, l’assenza alle sedute di allenamento del 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28 febbraio e 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8 marzo, la mancata partecipazione alla gara Virtus Roma-Pesaro del 28 febbraio 2015.
In tutto questo, mancano di 30 ore al ritorno degli ottavi di Eurocup e ben 9 turni di un campionato che rischia di essere più insipido di un bicchier d’acqua ed il peggiore in termini di piazzamento finale da anni a questa parte.
Fabrizio Noto/FRED