Meno 6 al termine della regular season 2014/2015, 6 turni che da qui a maggio stabiliranno le definitive gerarchie di una Serie A al momento divisa in tante fasce che spaziano lungo tutti i diversi obiettivi stagionali: Milano inattaccabile al primo posto; tre squadre in piena bagarre per conquistare la preziosa piazza d’onore; la coppia Brindisi-Trento che guida il resto del gruppo e si contende la quinta posizione; il grosso del plotone a battagliare per i pochi rimanenti posti playoff; le zone basse della classifica divise tra chi vede ormai quasi a portata di mano il traguardo-salvezza e Caserta solitaria in fondo. Uno sguardo d’insieme sulla nona giornata di ritorno appena conclusa non può però non partire da quanto visto nel posticipo del lunedì, e dal grande motivo di interesse che ha finalmente riacceso qualche faro in più sul nostro – tanto a lungo bistrattato e pressoché ignorato – campionato. L’attesissimo match del PalaCarrara tra la Giorgio Tesi Group Pistoia e l’Acqua Vitasnella Cantù non ha deluso le attese, sia per l’equilibrio e la vivacità della gara in sé che per la prestazione fornita dalla superstar Metta World Peace.
I 2 punti in palio sono andati ai padroni di casa solo sulla sirena di fine overtime, successo meritato considerando che la compagine di coach Moretti ha condotto le danze per larghissimi tratti del match, 2 punti che issano i toscani all’ottavo posto. Gli occhi di tutti gli appassionati (non solo italiani) erano però puntati sul fu-Artest, la cui partita ha fornito spunti in successione; l’ex campione NBA è andato ben oltre il minutaggio atteso, arrivando apparentemente fresco fino a fine overtime, nonostante il pasticcio finale dato da quella palla persa su rimessa di Gentile, a cui vanno forse date le principali “colpe” per il fattaccio. La nota stonata della serata di Metta è la percentuale molto deficitaria al tiro dal campo: tanti tiri presi, però, significano tanta volontà di testare il proprio stato di forma, tanta volontà di “prendere le misure” con la nuova realtà ad una misera manciata di giorni dallo sbarco in un mondo mai visto prima. Un paio di giocate difensive hanno fatto capire quanto MWP possa fare la differenza in questo senso, così come la sua costante presenza a rimbalzo e i tanti falli subiti sono i sintomi di un carisma che non viene meno col passare degli anni.
Facile pensare che il suo rendimento e le sue prestazioni potrebbero crescere rendendolo un crack, di pari passo con l’affiatamento coi compagni e la comprensione di tante piccole-grandi sfaccettature che caratterizzano il basket europeo, a livello regolamentare, arbitrale, ambientale. Ma un altro dato da considerare, il rovescio della medaglia, è la carica pazzesca che la figura di World Peace ha già dato ieri e darà nelle prossime settimane agli avversari, alle varie squadre che affronteranno Cantù con uno stimolo supplementare: quello di gettare sul parquet il 110%, di andare oltre i propri limiti per sopperire con altre armi, con il collettivo (esattamente come ha fatto Pistoia in modo esemplare), ad un singolo in grado di spostare gli equilibri. Perché si è già capito: Metta può spostare l’equilibrio del campionato e della lotta-playoff, se lui stesso avrà a sua volta equilibrio tra l’essere sia trascinatore che uomo-squadra, come si è a tratti visto nel monday night del PalaCarrara. Insomma, vedremo 6 giornate di campionato (più l’attesissimo recupero Cantù-Milano) di grande livello, e da osservatori non possiamo che esserne felici.
Di contro, quello che ha deluso le aspettative è stato l’altro big match di giornata, quello del Forum, dove il Banco di Sardegna Sassari è stato spazzato via da una EA7 Emporio Armani travolgente. Non è stato il bis del recente +50 ai danni di Reggio Emilia, ma ancora una volta l’Olimpia ha lanciato il suo chiaro messaggio: i padroni del campionato vogliamo essere noi, e soprattutto sul nostro parquet possiamo spazzare via chiunque, se vogliamo. Solo negli ultimi 10 minuti il Banco ha limitato i danni e ristretto un passivo che altrimenti sarebbe stato molto più pesante, e coach Sacchetti deve riprendere quasi da capo la caccia al secondo posto: i successi dell’Umana Venezia – in casa contro Pesaro – e della Grissin Bon Reggio Emilia a Trapani contro l’Upea Capo d’Orlando riportano infatti la Reyer solitaria in seconda piazza, seppur lontana 6 punti dalla capolista, e permettono alla Reggiana di riagganciare Sassari a quota 34. Evitare di chiudere la regular season al quarto posto sarebbe importante quanto chiuderla secondi, e in questo senso l’incertezza sarà probabilmente assoluta fino all’ultima giornata.
E a sperare che l’incertezza per la conquista di un piazzamento tra le prime 8 sia altrettanto palpitante fino al 10 maggio sono tutte le numerose avversarie di Cantù. Nel borsino-playoff sale la già citata Pistoia e sale anche l’Acea Roma, mentre scendono Cremona e Bologna. L’importante match del PalaRadi si è infatti risolto in extremis a favore dei capitolini, permettendo a Luca Dalmonte di festeggiare per la prima volta la terza vittoria di fila in campionato e di portarsi a immediato ridosso della quota-post season; il calendario non è dalla parte di Roma, attesa in particolare da trasferte assai ostiche, ma il morale dello spogliatoio sembra in netta ascesa, e per una squadra così emotiva come l’Acea è un surplus da non sottovalutare. Umore opposto in casa Vanoli, il cui bilancio nel girone di ritorno recita 2 vittorie e 7 sconfitte, di cui 4 consecutive: il sogno playoff sembra stia sfuggendo, e al momento appare azzardato ipotizzare che Vitali e compagni trovino quella scossa che gli permetta di ripresentarsi ai livelli visti nella prima metà della stagione.
Qualche difficoltà anche per la Granarolo Bologna, che ad Avellino incappa nel terzo stop nelle ultime 4 giornate e viene agganciata in classifica a quota 22 dalla Giorgio Tesi Group, per merito anche di una Sidigas apparsa del tutto trasformata dopo il cambio di allenatore; è però presto per dire se la cura-Frates abbia cambiato davvero le cose in casa Scandone, la rincorsa all’ottavo posto appare impossibile per gli irpini, chiamati in ogni caso ad un finale di campionato quantomeno orgoglioso. Rush finale che sarà invece palpitante per l’Enel Brindisi e la Dolomiti Energia Trento, due squadre in forma e nel pieno dello sforzo, che sconfiggendo rispettivamente Varese in trasferta e Caserta in casa restano a braccetto al quinto posto, piazzamento che per entrambe costituisce l’obiettivo stagionale. Importante è in particolare il successo di Trento, che impedisce alla Pasta Reggia Caserta di accorciare le distanze dalla Consultinvest Pesaro penultima in classifica: con un turno in meno da giocare, la Juve resta a tre vittorie dalla sempre più lontana salvezza, per cui ormai servirebbe un’impresa d’altri tempi.
Daniele Ciprari