Dear AllAround,
As i said last time Duke, Kentucky and Wisconsin were already engaged
I met Michigan State, but my date didn’t go so well,
she didn’t want to be my “Cinderella”
I was desperate, nobody wanted me
I didn’t want to hear anything about “Big Dance” and “Cinderella” this weekend
But I decided to partecipate to another event here,
they called it “Final Four NCAA”
I spent the rest of the trip drowning my sorrows in a Lucas Oil Stadium
And i want to tell what i’ve seen.
Obviously, in Italian.
So my friend write for me.
Thank you for bearing with me.
From Indianapolis
March Madness
“The Final Four experience in Indianapolis is tremendous. Hotels, restaurants, stadium all within a 5 block area. Best host city for event” Jon Rothstein, giornalista di CBS Sports.
Erano partite in 68, ora sono rimaste in quattro per la resa dei conti: Wisconsin Badgers, Kentucky Wildcats, Duke Blue Devils e Michigan State Spartans.
Ed è proprio qui che i pochi americani(e non) che ancora non hanno potuto seguire il College Basketball si risvegliano definitivamente, pronti per gustarsi i momenti più importanti di questa competizione. Il Torneo entra nella sua fase più calda, è qualcosa di avvincente, combina l’eccitante emozione di un dramma Holliwoodiano con la suspense di un thriller d’azione, ma non solo nel campo di gioco, anche nei salotti, negli uffici, nelle scuole e nei bar.
Dicevamo, quattro squadre, di cui tre arrivate alle FinalFour come #1 (prima volta dal 2008 in cui furono quattro) e in precedenza accaduto soltanto altre tre volte; solo il quarto team, Msu, ha destato molta sorpresa poiché da #7 ha sconfitto in successione prima Virginia e poi Louisville, ma questa è storia passata.
Si parte con un momento emozionante (a dir poco), inno nazionale cantato da quattro studenti-atleti dalle rispettive scuole presenti alle FinalFour:
Wisconsin Basketball – Vito Brown
Duke Football – Deion Williams
Michigan State Soccer – Michelle Dear
Kentucky Soccer – Kennedy Collier
Godetevelo:
https://www.youtube.com/watch?v=7Aev72rLd30
Niente male come inizio vero?!
Avete notato quanto gente c’è?Al palazzetto sono presenti 72000 persone! Per la precisione 72238,tanto per farvi capire: in uno sport “minore” come il calcio nella finale di Champions League dello scorso anno tra Real e Atletico ce n’erano circa 61000 a Lisbona.
Semifinali:
MICHIGAN STATE – DUKE 61-81
La prima semifinale vedeva di fronte i ragazzi di Coach Izzo di Msu con quelli dell’eterno Coach Krzyzewski (25° stagione in sella ai Blue Devils), la sfida tra i due Coach diceva 8-1 per Mike Krzyzewski.
Michigan State parte fortissimo segnando 14 pti in 4 minuti con un 4/4 da tre, poi Duke alza la difesa e negli ultimi 16 minuti riescono a segnare solo 11 punti con 0/5 da tre; i Blue Devils chiudono il primo tempo in vantaggio 36-25 con un Winslow con soltanto 8 minuti di utilizzo. Inizia il secondo tempo ma Michigan St. non riesce a vedere il canestro soprattutto grazie alla buona difesa preparata da Krzyzewski, Izzo non può far altro che esprimere tutto il suo disappunto (Fu**in bull**t):
Michigan State non riesce più a rientrare in partita, complice anche la cattiva serata realizzativa della panchina Spartans, vs Louisville 26 punti totali, in questa soltanto 9 e permettono ai tifosi di Duke di festeggiare a dovere l’accesso alla Finalissima!
Jahlil Okafor a 17 minuti dalla fine della partita è riuscito a superare il record di schiacciate per un Freshman di Duke con la sua 62° (una in più di un “certo” Jabari Parker).
Finisce 81-61 e questo è il più alto scarto in FinalFour da quando Duke ha battuto W.Virginia 78-57 nel 2010.
Tra i fans di Mich.State, uno in particolare è diventato “idolo incontrastato della prima semifinale”:
interrompe la bellissima giornalista di CBS Allie LaForce (Miss Teen Usa 2005 e Miss Ohio Teen Usa 2005) per proporsi a lei. Purtroppo è andata male, perché lei è già sposata ma due delusioni nello stesso giorno sono davvero troppe per questo coraggioso fan.
#TweetOfTheMatch: “Jahlil Okafor holding a basketball=basically what it looks like when i hold an orange”
WISCONSIN-KENTUCKY 71-64
Da una parte i Badgers, pronti a sovvertire tutti i pronostici che li vedono sfavoriti, contro l’ ”Undefeated” Kentucky, squadra più giovane delle quattro (su 16 elementi ce ne sono solo 5 tra Senior e Junior), e che si trova a due passi dalla stagione perfetta, quel 40-0 che ormai era diventato un’ossessione anche per i tifosi e non aveva fatto altro che creare “haters” in tutto il mondo .
Semifinale che si infiamma poche ore prima della partita quando un tifoso rievoca un tweet di Kaminsky del 2011:
I tifosi di Uk pensavano già di essere in finale e preparavano striscioni come questo:
Partita che comincia alle 02.49 ora italiana e rispetta pienamente le aspettative, il che rende più dolce anche il rientro anticipato dal sabato sera passato con gli amici. Bellissimo match, una gioia per gli amanti di questo sport per l’intensità che ci han messo le due squadre.
Il primo tempo finisce 36-36 e stranamente Kentucky soffre terribilmente a rimbalzo, conquistando una sola carambola offensiva nei primi 15 minuti (alla fine chiuderà con 28 rimbalzi tot vs i 39 di Wisconsin).
Il secondo tempo è ancora più avvincente, le due squadre sempre a contatto con Wisconsin che la spunta grazie alla coppia Dekker-Kaminsky (quest’ultimo festeggiava 22 anni quello stesso giorno e fornisce una prova da 20pti +11rimb).
E qui cominciano i dolori per i tifosi Wildcats:
Si passa dai tattoo al povero tifoso disperato a fine partita:
Mentre dalla parte dei vinti ci si scatena:
Che accoglienza!!!
#TweetOfTheGame:
“They should’ve cancelled Duke-Michigan State and just let Kentucky and Wisconsin play twice tonight.”
Prima di passare alla Finalissima, dovete sapere che a queste FinalFour, c’era un fotografo, tale Rich Clarkson, che festeggiava la sua 60° (sessantesima!) FinalFour, la sua ultima, la prima l’aveva fatta nel lontano 1953, incredibile!
Finalissima:
DUKE-WISCONSIN
Il lunedì sera che non ti aspetti, perché mai dovresti svegliarti alle 3 am per vedere una partita di pallacanestro?!
Siamo dei pazzi, si perché oltre a me non potete immaginare quante altre persone l’hanno vista in Italia, non saranno mai stati tanti quanti durante le Finali NBA, ma ho la sensazione che gli appassionati al mondo del College stiano aumentando molto anche qui.
La partita comincia alle 3.18, perché mai un orario così strano?! Io ho tentato di interpretare la scelta in maniera scherzosa come “favore” da parte dell’ NCAA, che ha pensato bene di darci il tempo di svegliarci (alle 3), per poi lasciarci 18 minuti di tempo per riprenderci dall’orario proibitivo.
Una delle più belle sorprese dell’ultima notte: Coach Roy Williams (UNC) ha donato un posto alla memoria del padre di Bo Ryan (Coach di Wisconsin), mancato nel 2013 e che accompagnava sempre il figlio alle FinalFour. Gran bel gesto da parte di Coach Williams che con la sua North Carolina era stato eliminato nel Torneo proprio da Wisconsin.
Inizia la partita, intensità e atmosfera perfetta per una finale, le squadre non mollano un cm, i due allenatori sono due leggende
Lo scarto tra i due team non è mai superiore ai 6 punti e il primo tempo si chiude sul 31 pari (per gli amanti delle statistiche questa è la quarta volta di sempre che la partita per il titolo è pari a fine primo tempo,ultima volta nel 1988 50-50 tra Kansas-Oklahoma).
Durante l’intervallo vengono inquadrati diversi personaggi famosi sulle tribune:

la bellissima Caroline Wozniacki a fianco di JJ Watt giocatore di football degli Houston Texans (da questo giorno nostro acerrimo nemico)
Da segnalare un Okafor irriconoscibile in campo, nei primi 20 minuti sbaglia almeno 3 layups semplici e commette il terzo fallo quando mancano 17 minuti alla fine.
Nel secondo tempo, l’inerzia sembra passare dalla parte di Wisconsin, che si porta sul 48-39 a 13 minuti dalla fine e costringe Coach K a chiamare timeout. Qui accade ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato, in un minuto, Grayson Allen, Freshman, realizza 6 punti consecutivi, sale a 12 punti personali (pensate: 12 è il numero di punti segnati da Allen in TOTALE nelle ultime tre partite) e riporta in partita Duke. La partita è emozionante, a 5 minuti dalla fine 56-56.
Coach K ritenta la carta Okafor, lo rimette in campo a 3 minuti dalla fine e due suoi canestri consecutivi scavano il solco tra le due squadre, spianando la strada al titolo per Duke. Finisce 68-63 con Wisconsin che paga la serata pessima nel tiro da tre di Dekker (0/5, nelle due precedenti aveva in totale 7/9) pur avendo un Kaminsky “delizioso” con alcuni movimenti sotto le plance da guardare e riguardare 100 volte; Duke dal canto suo deve ringraziare, soprattutto, i due Freshmen, Jones e Allen, che hanno combinato assieme 24 punti nel “solo” secondo tempo.
Tra i tifosi di Duke, ovviamente, è difficile contenere l’entusiasmo:
Mentre dalla parte opposta non si può che rimanere delusi dall’epilogo della partita:
In questo caso, però, non tutti i mali vengono per nuocere forse:
Complimenti a Duke che ha sfruttato appieno tutto il suo potenziale e a Coach Krzyzewski che vince il Mondiale a settembre con gli Usa e poi porta Duke al titolo NCAA numero 5 sotto la sua guida.
#TweetOfTheFinal:
“Death.Taxes.Coach K”
Infine, ecco come si è concluso il nostro Bracket “AllAround Italy” su Espn:
Al primo posto ex-aequo “MrEnzoCash” alias Enzo Preziosi e “MattyVanPersie” alias Matteo Andreani, mentre appena sotto si classifica pygo75 alias NonIdentificato.
Complimenti a loro e a tutti quelli che hanno partecipato, perfino dall’Arizona!!!
Link Classifica Finale “AllAround Italy”
Ora, Novembre è così lontano che non possiamo deprimerci per i prossimi sette mesi, così mentre nelle prossime settimane vi godrete un po’ di Playoff NBA, ricordate che quest’estate ci sarà ancora una volta il College Basketball Tour che passerà per moltissime città italiane e porterà diverse squadre (maschili e femminili) che hanno partecipato anche al Torneo NCAA.
Per cui non vi preoccupate, tempo al tempo, ora recuperate le ore perse di sonno che di NCAA non si finisce mai di parlare!!
Can we just do the whole tourney again? Please? I love college bb.
Marco Luigi Policastri (@sandapoal)