SASSARI – La Dinamo batte, non senza patemi, Trento e raggiunge Milano in semifinale. Al PalaSerradimigni si è vista una partita condotta a strappi dalle due squadre con Sassari incapace di uccidere la partita a metà dell’ultimo quarto. L’orgoglio dei ragazzi di coach Buscaglia ha tenuto aperta la partita sino a un minuto dalla sirena. Un metro arbitrale piuttosto schizofrenico ha “sporcato” il match non consentendo ai giocatori di adeguare le difese. I biancoblù hanno fatto pesare la lunghezza del roster e l’attitudine a giocare partite ravvicinate. Gli ospiti hanno avuto il grande merito di non mollare mai, anche dopo il -15 a cinque minuti dal termine.
LA PARTITA
Le due squadre si presentano alla palla a due con i quintetti presentati in gara 3. Jack Devecchi trova subito due triple per il 6-6. Trento cerca di variare molto le sue giocate e impone un mini break di 7-2 (8-13) che spaventa il pubblico del PalaSerradimigni. Meo Sacchetti cerca soluzioni dalla panchina con l’ingresso del figlio Brian e Edgar Sosa. Logan prende letteralmente per mano i compagni. Realizza un gioco da 4 punti e poi con altri 4 punti aggancia Trento sul 18-18. La Dolomiti Energia ha un sussulto e nelle battute finali scappa ancora. La sirena del primo quarto vede gli ospiti sul +6 (18-24).
Rakim Sanders segna i punti del 20-24 grazie ad un prezioso assist di Brian Sacchetti, ma poi, complice un atteggiamento in fase difensiva troppo morbido, viene rispedito in panchina da coach Meo Sacchetti. L’ingresso di Matteo Formenti consente di alzare l’intensità difensiva, ma a metà periodo Trento è sempre avanti (26-32). Sassari si accende all’improvviso con due triple di Formenti e Sosa per il 32-32, e poi decolla sulla schiacciata di Shane Lawal (34-32). Il PalaSerradimigni è una bolgia e Logan e Sosa colpiscono ancora per il 39-34. Ancora Formenti con una tripla dall’angolo e poi due liberi di Tony Mitchell inchiodano il punteggio sul 46-40. Le due squadre vanno negli spogliatoi con Trento che pare aver subito psicologicamente l’allungo dei padroni di casa.
Al rientro sul parquet, Sassari vuole chiudere il match e allunga sino al +9 (55-46). Si gioca con una tensione altissima sul parquet. Trento sente che il match e la serie stanno sfuggendo di mano. Buscaglia chiama il time out sul 59-48 e chiede l’ennesima reazione d’orgoglio ai suoi ragazzi. Arriva la fiammata (59-52) ma dalla panchina biancoblù si alzano ancora Brian Sacchetti e Edgar Sosa. La Dinamo decolla ancora e vola sul +12 (64-52) sulla sirena che manda le due squadre allo sprint dell’ultimo quarto.
Subito Brooks per il +14 (66-52) e match che pare aver trovato il padrone. Logan dopo quattro minuti trova il +16 (76-58), con una tripla che sa di sentenza. Ancora +17 (78-61) dopo un penetrazione da favola di Jerome Dyson e pubblico che festeggia sugli spalti. Trento non ci sta e Sassari smette improvvisamente di giocare. Il match vive dei minuti di grande confusione, con la terna arbitrale che entra prepotentemente in gioco. Sassari ha quasi paura di vincere e perde quattro palloni in maniera allucinante. Trento arriva a -5 (83-78) ma non riesce a sfruttare le ultime opportunità. Si chiude sul punteggio di 84-80 con la Dinamo che conquista una sudatissima semifinale. Milano ora sa con chi giocherà la semifinale scudetto.
SALA STAMPA
Meo Sacchetti
Come ho sempre avuto modo di dire in varie occasioni, ogni partita dei playoff è diversa dall’altra. Oggi sicuramente abbiamo dimostrato quanto sia vera questa affermazione. Loro sono partiti molto bene, con la giusta intensità e trovando un buon break. Noi siamo rientrati e loro sono stati ancora più bravi a crederci ancora negli ultimi cinque minuti. Noi abbiamo trovato il break e alla fine vorrei sapere anche io che cosa è successo negli ultimi cinque minuti, in cui abbiamo sbagliato 7 tiri liberi e perso palle importanti, forse si è spenta un po’ la luce. A loro vanno sicuramente i complimenti per la stagione fatta e per l’atteggiamento di voler giocare fino alla fine Gara 4, confermando la grande annata. Mi sono complimentato personalmente con Forray, l’avevo visto giocare nelle serie minori e non pensavo potesse essere così valido in serie A. Il merito è suo e dello staff tecnico di Trento. Tra i nostri Logan ha fatto molto canestro e gli italiani ci hanno dato tanto, sopratutto con Devecchi e Formenti. Dyson aveva qualche problema alla spalla, lavoriamo per recuperarlo e sappiamo che, facendo canestro, può ritrovare fiducia. Sappiamo che ogni serie è una storia a se, e un giocatore che non ha fatto benissimo in una può dire la sua nella successiva. Ormai mi conoscete, sapete che in quanto ex giocatore ho la mia filosofia, durante la stagione lascio molto in campo i miei ragazzi, anche se fanno errori, per trasmettere loro fiducia, ma nei playoff ho bisogno della gente che abbia la faccia e la grinta per giocare queste partite. Ora ci gustiamo questo passaggio e poi ci focalizziamo su Milano.
Maurizio Buscaglia
Sinceramente sento di dover parlare di questa straordinaria stagione in cui abbiamo messo in campo tutto quello che avevamo. E’ stata un’annata meravigliosa dentro e fuori dal campo con un lavoro quotidiano svolto da uno staff incredibile e da un gruppo di giocatori che si è sfidato dimostrando di poter fare la serie A. Abbiamo saputo interpretare i nostri momenti per lottare per i playoff, abbiamo scritto giorno dopo giorno una pagina di storia del club, ripartiamo da qui per continuare a lavorare e costruire. Oggi siamo scesi in campo con grande determinazione per fare la partita che volevamo e abbiamo avuto un buon impatto, leggendo bene le precedenti partite e mettendo in difficoltà Sassari. Peccato per il break di fine secondo quarto, ma abbiamo tirato e giocato tante volte per portare la serie avanti. Abbiamo vinto una partita dei playoff contro una grande squadra ma voglio sottolineare la determinazione e la forza dei miei ragazzi che hanno costruito la loro esperienza in cammino. Siamo entrati bene nella serie, abbiamo perso qualcosa in fluidità in Gara 2 ritrovandola oggi. È una serie vinta meritatamente da Sassari, abbiamo grande rispetto per tutto ciò che è stato fatto, noi abbiamo fatto di tutto per stare dentro a questi playoff quindi le emozioni sono tante. Vorrei spendere una parola per tutti, siamo stati bravi a toccare bene alcuni momenti con i nostri ragazzi italiani, Baldi Rossi, Flaccadori, Spanghero e Forray, portando in campo tanto cuore e integrando gli americani, lavorando in piena sinergia. E un ringraziamento al club che ci ha dato grande sostegno e forza, voglio ringraziare adesso la società a nome mio, tutto il mio staff e dei miei ragazzi. Complimenti a Sassari, al suo Palazzetto e al suo pubblico. Abbiamo giocato la nostra prova del fuoco nella migliore cornice possibile
David Logan
Un’ottima partita, tirata, un buon test per quella che sarà la serie contro Milano. Siamo stati bravi perché in Gara 3 non abbiamo faticato. Ora vedremo di che pasta siamo fatti. Dovevamo essere aggressivi per portare a casa la serie, io ho cancellato la partita di venerdì per concentrarmi subito su quella di oggi. Negli ultimi minuti loro sono stati duri in difesa e noi siamo stati bravi a non buttare via la partita. Gara 1 e Gara 2 a mio avviso sono state molto simili, nella seconda siamo stati bravi a non commettere gli errori della precedente, nella quale ci siamo disuniti senza che questo intaccasse però la fiducia tra di noi. Abbiamo già battuto Milano per due volte, sarà una bella serie per la quale dovremo preparare un buon piano partita da eseguire una volta in campo.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Dolomiti Energia Trento 84-80.
Parziali: 18-24; 28-16; 18-12; 20-28.
Progressione: 18-24; 46-40; 64-52; 84-80.
MVP: David Logan. Il Professore prende per mano la Dinamo nei momenti difficile e la trascina fuori dal guado. Chiude con 27 punti, frutto del 4/6 da due, 3/5 da tre e una valutazione finale che dice 31. Citazione doverosa per Matteo Formenti che per la terza partita consecutiva ha limitato l’MVP del campionato Tony Mitchell.
WVP: Rakim Sanders. Citazione meritata non tanto per quel poco fatto vedere sul parquet, tanto per l’indolenza e la sufficienza con cui gioca i 5 minuti a sua disposizione. Al rientro dall’intervallo lungo non si scalda con i compagni e alla sirena finale fugge immediatamente negli spogliatoi. Sassari ha un problema da risolvere.
Foto di Daniele Petretto
MARCO PORTAS