Finlandia – Russia 81 – 79
Vittoria al cardiopalma di importanza capitale per la Finlandia, nello spareggio-salvezza con la Russia, al termine di una sfida avvincente, vissuta sul filo di un infrangibile equilibrio e decisa da un canestro di pura leadership e personalità dell’ex Virtus Peteri Koponen a 3” dalla sirena. Nel primo tempo si assiste ad un copione recitato a memoria da ambo le squadre: Russia in pick and roll nelle sue varianti, per concretizzare il vantaggio di chili e centimetri in area; Finlandia a cercare di liberare, con l’uso dei blocchi, l’uomo in post basso, dove Huff, Kotti e, soprattutto Murphy (19+7, ancora MVP dei suoi) sfruttano la maggior rapidità di circolazione e gambe rispetto ai dirimpettai. La Russia beneficia di un numero di seconde opportunità, ma fallisce diversi tiri aperti, così Huff tiene i suoi in scia (36-38 all’intervallo lungo). Nella ripresa si procede a strappi: si accendono prima Koponen, poi Fridzon (immarcabile!). I nordici allungano la difesa e cercano sempre l’anticipo sulla palla: la scelta tattica frutta qualche dividendo, ma la Russia chiude avanti anche il terzo parziale con il buzzer di Khvostov (63-64). Ruota intorno all’asse tra quest’ultimo e Zubkov l’attacco russo nell’ultimo parziale, mentre il classico gioco dentro-fuori finnico scalda la mano dei tiratori ed apre il campo. La Russia soffre i ritmi che si alzano, ma Koponen fallisce quattro conclusioni consecutive facendo temere il peggio, prima di decidere, da vero leader, di prendere sulle sue spalle tutte le responsabilità con quell’isolamento finale, che vale oro colato!
Come avevamo pronosticato ieri, le chance di qualificazione della Finlandia restano intatte, mentre la Russia, alla terza sconfitta con minimo scarto, ora è davvero nei guai!
Israele – Bosnia Erzegovina 84 – 86 d.t.s.
Nella seconda partita di giornata va in scena la più incredibile delle rimonte a sorpresa, con Israele che getta letteralmente alle ortiche una vittoria, che nel primo tempo pareva poco più di una formalità, con una inaudita sequela di errori, mentre Ivanovic, dall’altro lato, insegna basket ai malcapitati avversari! Israele parte a razzo e taglia come il burro la tenera difesa bosniaca (29-16). Nel secondo parziale la Bosnia chiude l’area e trova nei lunghi Kikanovic e Stipanovic i terminali in grado di mettere punti in cascina e di aprire il campo per Renfoe. Israele, tuttavia, quando può correre, mostra tutta la propria superiorità tecnica, trascinata da un Casspi scatenato (20 punti nel primo tempo!) e dà la sensazione di poter tenere comodamente le distanze (45-35). Nella ripresa Fisher, con un buon impatto sui due lati del campo, guida i suoi fino al +15. A quel punto, però, la partita gira clamorosamente: Ivanovic punta sul doppio play (dentro Gordic, risulterà il migliore), aumentando esponenzialmente il potenziale sul perimetro, i due granatieri in area catturano una messe di rimbalzi offensivi (saranno 19 alla fine!) garantendo molti secondi tiri, mentre di là l’area è chiusa: in un amen la Bosnia mette la freccia! Nel finale punto a punto va in scena un vero, inspiegabile pasticcio tattico da parte di Edelshtein: Casspi relegato in marcatura sui lunghi sotto canestro, accumulando falli; nella girandola del fallo sistematico, nei momenti decisivi, palla sempre a Fisher, che finisce in lunetta e fa quel che può (sempre 1/2); sull’ultima azione, sul +3 per Israele, la difesa non fa fallo e Kikanovic è libero di sparare il buzzer che porta al supplementare; qui, dopo una buona partenza, ancora Israele brucia tutto e si fa riprendere, schierando Casspi da 4 per poi mandarlo in marcatura sul più rapido Gordic, che gli scappa via e concretizza l’ennesima rimonta; poi lo sciagurato cambio di Eliyahu sempre su Gordic, con conseguente, ovvio quinto fallo del prezioso lungo e nuova parità; infine Israele non riesce a concludere nei 24” e Renfoe è troppo libero di inventare la giocata decisiva, assistendo Kikanovic per il canestro della vittoria sulla sirena! Una gestione a dir poco approssimativa grazie alla quale Israele spreca malamente primato e qualificazione matematica, mentre la Bosnia costruisce una vera impresa e ora ci crede!
Francia – Polonia 69 – 66
Nel match clou di Montpellier i padroni di casa e campioni in carica la spuntano, non senza soffrire, staccano la Polonia e veleggiano in vetta alla classifica di girone. Pronostico rispettato dunque ma i polacchi, senza mai brillare, restano in partita fino alla fine e mostrano individualità tali da legittimare le ambizioni di qualificazione. Primo tempo ad elastico: gli ospiti accennano la fuga con Gortat, ma la Francia reagisce nella seconda metà del secondo quarto, serra le fila difensive ed infila, senza apparente sforzo, un parziale di 14-3 che gira l’inerzia della gara ed infiamma il pubblico di casa (30-26 all’intervallo). Gobert prende le misure a Gortat in quella che ha il sapore di una sfida nella sfida, spesso il gioco degli ospiti non trova sbocchi e fioccano le palle perse, ma Potinka è il primo ad andare in doppia cifra e la Polonia non demorde (40-34 al 24′). E’ allora l’asse Waczynski – Karnowsky, il primo dall’arco, il secondo sportellando in area, a tenere gli ospiti ancora in partita (52-47 al 30′). La Francia pare tenere le distanze senza particolari affanni e, quando Ponitka, a 4′ dal termine, commette antisportivo, i giochi sembrano fatti, ma la coppia Waczynski-Slaughter non ci sta, aggiusta la mira e arriva fino al -2 a 25” dalla sirena. Parker, però, prende per mano la squadra e, di mestiere, griffa, dalla lunetta, i punti della vittoria, pur facendo 1/2 nell’ultimo viaggio concedendo l’ultimo pallone ai polacchi. Niente da fare: la difesa della Francia decide le sorti anche stasera ed i galletti ipotecano il primato in un girone alle cui spalle è bagarre e tutto è ancora da decidere!
Classifica girone A dopo 3 giornate: Francia 6, Polonia 4, Israele 4, Bosnia Erzegovina 2, Finlandia 2, Russia 0