A Reggio Emilia qualcuno la chiama già Lady Basket, una definizione che a lei non dispiace (“la trovo una cosa carina”), ma che rischia di non sottolineare al meglio i suoi meriti di imprenditrice. In effetti Maria Licia Ferrarini è una delle due donne che oggi occupano la poltrona di presidente di un club di serie A (l’altra è Anna Cremascoli, presidentessa dal 2011 della Pallacanestro Cantù), ma è anche e soprattutto Consigliere di Amministrazione del Gruppo Ferrarini, azienda agro-alimentare che ormai opera in tutto il mondo.
Presente nell’organigramma della Pallacanestro Reggiana dal 1995, prima come dirigente e poi come vicepresidente, la Ferrarini è diventata l’ottavo presidente del club reggiano dallo scorso 1 agosto, giorno in cui ha preso il testimone da Ivan Paterlini.
Pronti, via e la nuova numero 1 biancorossa ha potuto già potuto festeggiare la conquista di un trofeo, la Supercoppa italiana vinta dalla Grissin Bon a Torino lo scorso weekend. Quale miglior viatico per una nuova avventura così stimolante e avvincente?
“È vero, la mia nomina ha suscitato un po’ di clamore, ma solamente perché in serie A ci sono solo due donne a occupare la poltrona di presidente. Eppure vi garantisco che sia Anna Cremascoli che io siamo grandi appassionate di questo sport”.
LA PRESIDENTESSA
“Seguo la società dal punto di vista generale, occupandomi in particolare della rappresentanza e del coordinamento. In ogni caso per me è un onore essere la presidente del club, un vero privilegio. Ed è per questo che in una gionata piena di impegni riesco sempre a ritagliare uno spazio per la pallacanestro, che è sempre stata la mia grande passione”.
L’IMPRENDITRICE
“Gestisco un’azienda agro alimentare, un’impresa familiare fortemente radicata sul territorio, produciamo i prodotti tipici del nostro territorio. Il fatto che tutto il team della Pallacanestro Reggiana sia reggiano è un ulteriore legame tra la la mia azienda e la nostra pallacanestro. Sono due storie straordinarie, di cose cresciute piano piano e che oggi si pongono alla ribalta della scena nazionale.
La gestione di un club di basket e quella di un’azienda agro-alimentare sono cose molto diverse: il clamore che suscita una squadra di basket, ad esempio, non ce l’ha un’azienda. Spesso mi riconoscono come presidente della Pallacanestro Reggiana e non per quello che faccio nella mia impresa. È una cosa un po’ paradossale che però mi fa ugualmente piacere”.
UNA FAMIGLIA.. REGGIANA
“Gestire una società sportiva ha una rilevanza verso l’esterno esclusiva, qualsiasi gesto viene sempre pesato in una maniera incredibile, mettendone sempre in risalto i pro e i contro. A volte è tutto un po’ complicato: per questo secondo me bisogna cercare di fare un passo indietro rispetto a tutto il clamore che c’è attorno alla squadra e cercare di concentrarsi su quello che si fa, continuando sempre di dare il meglio e coordinandosi con tutte le componenti della società. Ci vantiamo di definirci una famiglia e di fatto lo siamo, credo che sia un fattore straordinario”.
MOMENTO MAGICO
“Giovedì 1 ottobre tutta la Pallacanestro Reggiana è stata ospite dello Stand Ferrarini a Expo: per me è motivo di grande orgoglio, qualcosa di incredibile. Per di più il team ha portato la Supercoppa, a dimostrazione che questo per me è un momento magico sia professionalmente che come presidente del club”.
L’AUGURIO PER IL FUTURO
“Il mio augurio per il futuro? Quello che la società rimanga il gruppo coeso e compatto che è adesso. È questa la chiave attraverso la quale si possono vincere le sfide più difficili. Sono convinta che si possa veramente continuare a sognare e a migliorarci, secondo un modello che abbiamo lanciato 4-5 anni fa e che oggi sta raccogliendo così tanti risultati. Secondo me siamo un simbolo del modo corretto di condurre lo sport: un modo italiano, con i piedi per terra, senza tanti clamori. Mi piace molto la sintonia che c’è e l’immagine che abbiamo verso l’esterno”.
Alessandro Pediconi