Reggio Calabria, 1 aprile 2017 – Già la “Nuova” Viola Reggio Calabria. Non perché abbia aggiunto una parola al suo nome ma perché di fatto è una squadra completamente diversa da quella vista in campo solo poche settimane fa quella dello Stretto. Diversa negli uomini proprio, nel roster. Per esempio rispetto alla gara di andata con Latina, solo Fabi, Caroti e Marulli figuravano nei due elenchi consegnati ai giudici di gara. Una… stranezza per non dire altro che forse…a fine stagione forse…potrebbe non essere così ben vista dagli stessi che l’hanno permessa, Federazione e LNP, che prima illudono i tifosi consentendo qualunque cosa poi..forse….
Ma queste sono fantasie di un vecchio giornalista che ne ha viste troppe forse per credere ancora a Babbo Natale. In realtà sul campo Viola Reggio Calabria e Benecquista Latina, 92 ad 84, hanno dato vita ad una partita bella, a tratti spettacolare, durante la quale si è percepito l’interesse fortissimo di tutte e due nel volerla vincere. Latina nel rispetto del carattere e nella sapienza del suo allenatore, Franco Gramenzi, ha giocato con intelligenza, sfruttando tutte le alternative a sua disposizione in attacco, lasciando che Reggio usasse le sue armi letali Powell e poi Voskuil, ma limitando bene gli altri.
Così abbiamo visto un primo quarto di un canestro di qua ed uno di là con Reggio Calabria che ha cercato sempre Powell il quale ha sempre fatto canestro mentre gli ospiti hanno alternato le opzioni offensive tirando da fuori, correndo in contropiede o appoggiando la palla sotto canestro, 23 a 26 con tutte le premesse per divertirsi, connessione LNP TV permettendo, sia chiaro…
Poi, nonostante l‘ennesimo infortunio di stagione – Marco Passera nel tentativo di recuperare un pallone, riuscito, si è procurato un guaio alla mano destra – Latina ha messo la freccia grazie alla potenza del suo tiro da tre ed alla diversità di innescarlo da diverse zone del campo: Mathlouthi centrale, Pastore dagli angoli, Poletti dal gomito. Il tutto condito da uno strepitoso lavoro di Allodi sotto canestro, pronto a raccogliere qualche air ball o qualche suggerimento specifico per spezzare il ritmo alla difesa. Il 41 a 51 con 1’28” da giocare per la sirena dell’intervallo lungo è sembrato logico, visto che di qua ha continuato a giocare solo Powell con qualche inizio di aiuto di Alain Voskuil. Poi l’episodio che probabilmente ha cambiato l’inerzia alla partita. Su un contatto in attacco di Reggio Calabria, Keron DeShields, americano di Latina sin lì poco produttivo in fatto di punti ma molto utile alla causa si è innervosito è entrato in contatto col provocatore Fabi e ci ha rimesso la sua saldezza di nervi. Conclusione: in un attimo Reggio Calabria ha recuperato cinque punti ed è andata al riposo lungo sotto 48 a 53.
Ma l’onda lunga di quanto accaduto è proseguita appena ricominciata la gara tanto che dopo 2’43” del terzo periodo Voskuil ha messo la tripla del 57 pari e poco dopo lo stesso Voskuil con un altra tripla ha riportato in vantaggio dopo venti minuti la squadra di casa, 60 a 59. Da qui la Viola non ha più mollato la conduzione della partita anche perché le energie di quelli di Latina hanno cominciato ad esaurirsi ed il poco contributo dei due americani si è sentito come non mai. 71 a 66 al terzo intervallo.
Con Powell in panchina a rifiatare è stato Voskuil, ed il bravissimo Marulli, a tenere alta la linea di galleggiamento della Viola che un pò alla volta ha raggiunto i 12 punti di vantaggio e poi rintuzzato i tentativi di rientro di Latina, aiutata anche da alcune decisioni arbitrali scellerate non tanto a proprio favore, ma “contro” la pallacanestro che in questi casi però favoriscono sempre chi è in vantaggio. Due quarti decisamente meno belli i secondi ma assolutamente più interessanti per Reggio Calabria che ha fatto valere la sua panchina lunghissima e la bravura indubbia di un americano Powell, e quella di un altro, incontrollabile, Voskuil, ma che quando si accende può essere devastante.
Viola Reggio Calabria – Benacquista Latina 92-84
Parziali: 23-26; 25-27; 23-13; 21-18
Eduardo Lubrano
@EduardoLubrano