Forlì, 2 giugno 2017 – Chiude subito la serie la Virtus Bologna, con un secondo tempo travolgente dopo aver faticato parecchio nei primi 20’. Una crescita continua in questa post season culminata in questa serie contro i Romagnoli, che arrivavano lanciatissimi dopo il netto 3-0 rifilato a Verona ma che hanno avuto davvero poco da opporre alla band di Ramagli. Che, di fatto, ha davvero faticato solo negli ultimi tre minuti del secondo quarto, quando i canestri di Tambone e Sabatini avevano spinto l’Orasì fino al +10. Poi, però, nel secondo tempo non c’è stata partita. La difesa ha stritolato i padroni di casa e l’attacco si è acceso dopo aver messo assieme un 1/15 da tre punti. Lawson è stato il vero mattatore, totalmente inarrestabile in attacco con 27 punti e 13 rimbalzi, e, probabilmente, alla sua miglior partita difensiva nei playoff, con la quale ha annullato il diretto avversario Taylor Smith, limitato a 12 punti e 3 rimbalzi. La Virtus ogni volta che è andata da lui ha trovato punti in ogni modo e la sua tripla di tabella a fine terzo quarto è stata il segnale chiaro che la partita aveva preso la strada di Bologna.
Nozione di merito per uno scientifico Klaudio Ndoja, beccatissimo dal pubblico, che nel terzo quarto ha scavato il solco insieme a Lawson, con triple e rimbalzi d’attacco (19 per Bologna, che a rimbalzo ha straripato 43-23). 10 punti, 8 rimbalzi, 5 recuperi. Totale. Positivi senza strafare Gentile (10 e 5 rimbalzi) e Rosselli (7 punti, 8 rimbalzi, 4 assists), scentrato ma ancora una volta convincente in difesa Michael Umeh (12 con 3/11 ma un gran lavoro su Tambone). E così, un anno (abbondante) dopo la notte maledetta di Reggio Emilia, le V Nere tornano subito a giocarsi la massima serie. I segnali, come detto, arrivati in questa serie sono estremamente positivi. Ma la finale, ovviamente, sarà una storia a sé. Ora c’è solo da riposare e attendare di sapere che sarà l’avversaria. Con la Fortitudo sarebbe un derby pazzesco. Con Trieste una sfida fra due piazze storiche. Ma per qualche giorno in casa Virtus ci sarà tempo per rilassarsi e recuperare energie.
Giù il cappello per Ravenna. Che è crollata nel secondo tempo, di fatto ha perso la serie senza mai dare l’impressione di poterla contendere, ma è nulla a confronto del piccolo miracolo compiuto da Antimo Martino e i suoi ragazzi. Arrivati qui senza che davvero nessuno se li aspettasse. Giocando sempre un bel basket, massimizzando il materiale umano a disposizione (vedere la crescita di Sabatini dopo l’infortunio di Marks), imponendo il basket in un ambiente dove a prevalere nettamente, in ambito sportivo, è la pallavolo. Sono stati lanciati giocatori come Tambone e Taylor Smith. Sabatini, come detto, ha giocato dei playoff incredibili. Masciadri e Chiumenti si sono affermati come giocatori di valore per la categoria. Marks ha avuto l’enorme sfortuna dell’infortunio nella serie contro Roma. Attorno crescendo giovani come Sgorbati e Crusca, con l’esperienza dell’eterno capitan Raschi. Il risultato è sicuramente un picco, Antimo Martino ha confermato che il prossimo anno si lavorerà con lo stesso budget di questa stagione, ma la sensazione è che Ravenna abbia gettato il seme per far crescere qualcosa che non si fermerà a questa semifinale.
Clima caldissimo, in campo e nell’aria, con una temperatura all’interno del PalaBanca di Romagna difficilmente sostenibile. Le squadre non sembrano però risentirne. Intensità altissima, e se in gara 2 erano stati gli attacchi ad avere la meglio, in questo caso sono le difese che sporcano le percentuali. Smith e Sabatini danno la prima scossa ai padroni di casa, ma per la Virtus Lawson si conferma difficilmente arginabile dalla difesa ravennate, arrivando rapidamente a quota sette punti personali. La partita procede in equilibrio. Entrambe le squadre faticano abbondantemente a prendere ritmo offensivo. Bologna prova un paio di volte a scappare, ma l’Orasì blocca subito i tentativi di fuga. Ndoja dalla lunetta a tempo scaduto marca uno 0/2 dai liberi e così dopo 10’ è 15 pari.
Ravenna rientra in campo meglio e prova a dare una svolta al match. Gentile, per la Segafredo, forza un paio di conclusioni, dall’altra parte sono i canestri di Raschi, Sgorbati e Taylor Smith a scavare il primo solco della partita, con il tabellone che dice 21-15 per i giallorossi. Roselli interrompe il parziale con un canestro da rimbalzo offensivo, ma Bologna non segna mai ed è anche abbastanza superficiale, perdendo diversi palloni banali. Ravenna in attacco non eccelle, dal canto suo, ma trova lo sprint buono in chiusura di frazione, sulle ali di un Matteo Tambone che si accende improvvisamente con sette punti, mentre Sabatini ci mette un canestro da tre punti per fare 12-4 di parziale e 33-23 a tabellone. Gentile limita i danni dalla lunetta in chiusura, ma all’intervallo lungo Ravenna si ritrova per la prima volta nella serie realmente al comando di una partita: 33-25 con gli ospiti azzoppati da un terribile 1/15 da tre punti.
Al rientro in campo la Segafredo ha un’altra faccia. Le percentuali da tre non migliorano e allora si va a cercare il ferro con convinzione: Ndoja, Spissu, tre volte Lawson: pareggio a quota 33. Lo stesso Ndoja rompe la maledizione da dietro l’arco ed è anche sorpasso sul 38-37. Ravenna però si conferma squadra, oltre che di qualità tecnica, di spessore mentale e non esce dalla partita. Smith due volte segna, poi Sabatini va al ferro: controsorpasso e 41-38 Orasì. La partita adesso è davvero bella. Gli attacchi hanno trovato fiducia e lo spettacolo in campo ne giova. Canestro e fallo di Lawson, tripla di Ndoja, ma of the moment che ruba anche palla a Raschi e lancia Gentile in contropiede. 8-0 di parziale, 46-41 Virtus. Intensità spaventosa in campo. Chiumenti mette un gran schiacciata, il ferro sputa una tripla di Gentile, con il karma che subito restituisce sotto forma di tabellata fortunata di Kenny Lawson da tre punti che chiude un terzo quarto da sogno per Bologna, che adesso è avanti 51-45.
Tre minuti e la Virtus vede la doppia cifra di vantaggio. Prima Gentile segna un canestro in traffico e poi da tre punti Rosselli fa esplodere la metà di palazzo bianconera. Ravenna accusa il colpo. Antimo Martino prende fallo tecnico. Umeh segna il libero conseguente e altri due nell’azione successiva. 60-47 e con l’Orasì in bonus Bologna può dosare i suoi attacchi col contagocce. Lawson è semplicemente dominante, dalle sue mani arrivano i punti del 64-50. Marks segna tre volte dai liberi, ma adesso l’attacco bolognese si è sbloccato. Sbaglia Umeh, rimbalzo di Ndoja, palla fuori ancora a Umeh: tripla per la guardia nigeriana. A 3’ dalla fine è +14 Segafredo. La curva festeggia. Da domenica prossima ci si gioca la serie A.
ORASI’ BASKET RAVENNA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 57-77
Parziali: 15-15; 18-10; 12-26; 12-26.
Progressione: 15-15; 33-25; 45-51; 57-77.
MVP: Kenny Lawson.
WVP: Stefano Masciadri.
Nicolò Fiumi