Ho da pochi minuti appreso la scomparsa di una persona alla quale ero molto legato emotivamente e che aveva contribuito a far crescere questo sito. E non solo.
Ed ora per me è veramente difficile descrivere cosa stia realmente provando in questo momento.
Quando perdi un’amico, una persona che comunque vedevi sì poco ultimamente ma che se sapevi esserci sempre lì, accanto a te anche se solo virtualmente con la Sua discrezione, con la Sua bontà e con la Sua saggezza, le emozioni hanno il sopravvento perchè lo hai ammirato, lo hai apprezzato per le Sue idee e per i Suoi consigli ma soprattutto per quella Sua incredibile voglia di sorridere e di sdrammatizzare ogni cosa.
Lo avevo conosciuto quando iniziai a scrivere su All-Around.net, Lui era l’incommensurabile cronista da Teramo, città natale ed amata come da pochi, narrando le gesta di quella Teramo che stava così sorprendendo in Lega A tra la fine dei ’10 e l’inizio del nuovo decennio. Era la Teramo del PalaScapriano catino inviolabile di Beppe Poeta e Gianluca Lulli, di Jaycee Carroll (“Fabbrììì, ‘sto ragazzo è ‘na mitraglia!!!”), e di David Moss e di tanti altri che Lui portava dentro di sè.
Ogni gara era un articolo denso di passione e di emozione per quelle maglie bianco-rosse e, proprio in quegli anni, essendo Lui una colonna di All-Around.net, la progettazione insieme al fondatore del sito, Simone Mazzola, la voglia di celebrare i 5 anni di vita di questa creatura alla quale aveva dato anima e corpo.
Il libro sì, ebbe una gestazione un pò lunghetta (vide la luce 2 anni dopo ma per vari motivi anche simpatici e divertenti), ma fu proprio Mirko a sostenere l’iter della pubblicazione, un uomo che aveva sempre una soluzione ad ogni problema perchè la Sua passione, la Sua incredibile voglia di fare non poteva non contaggiarTi!!
“All-around:dodici storie, una passione”
Scegliemmo il titolo, la copertina, i pezzi e le storie con grande impegno fisico di Simone Mazzola aiutato da Chiara Zanini ma Mirko era sempre lì, l’idea di devolvere il ricavato in beneficenza piacque subito e ci coinvolse tutti in modo ancora più positivo. E quando lo presentammo a Milano, Lui era lì, in prima fila come Noi, tutti Noi, che avevamo contributo a popolarlo quel libro con le Nostre storie..
Era troppo contento quel giorno ma sempre pacato, calmo e sorridente, la Sua passione era diventato finalmente un qualcosa anche di tangibile nella scrittura.
Lo andai a trovare a Teramo diverse volte, sempre prodigo di pareri ed idee e feci quasi una corsa da Lui, in viaggio di lavoro passando da casa sua quando seppi che Teramo era fallita. I Suoi grandi occhi erano realmente tristi quel giorno, per la prima volta lo vedevo abbattuto, sconfitto ma non vinto, un motivo di più per buttarsi dentro ad un’altra Sua grande passione, la produzione di vino!
E che vino, come solo quell’uva così golosa e ricca riesce a regalare crescendo sui dolcissimi clivi abbruzzesi. Ne bevvi non moltissimo un giorno, era veramente buono ma io non sono mai stato un gran bevitore, un sapore ricco ma sincero, schietto e leale come chi lo produceva.
Non voleva più scrivere di basket a Teramo…”..Lascia stare Fabbrì, non me la sento…”
Poi un nuovo impulso, legato a quella grande passione nel vedere quel pallone entrare nel cotone legato al basket in carrozzina, ed allora eccolo lì Mirko, a narrare qualche volta delle imprese della DECO Group Amicacci Giulianova, nel farsi parte attiva due anni fa per il girone di qualificazione della Champions Cup svoltosi proprio a Teramo. Ma non era lo stesso, qualcosa in lui quel dì, con il fallimento del Teramo Basket, era andato via con lui…
In cuor mio speravo che la rinascita del basket di Serie B a Teramo lo riportasse al vecchio amore ma purtroppo il destino non ha voluto che quanto si compisse. Ed è per me un grande, grande cruccio, avrei voluto tanto rivederlo lì, al suo posto in Tribuna Stampa, narrare delle nuova gesta del Basket Teramo 1960, riprendere ad emozionarsi e trovare un nuovo spunto per parlare ancora insieme di Andrea Capobianco come riusciva a tenere testa a Milano ed a Siena magari…
Basta così, la tristezza mi assale e non riesco più ad andare avanti.
Ti ho voluto bene Mirko, spero solo che adesso Tu possa vederci dall’alto e spingerci ad essere sempre persone migliori e positive come Tu hai cercato di insegnare con i Tuoi sorrisi, le Tue parole, i Tuoi gesti. Ma non nego che quando sentirò parlare del basket a Teramo non potrò evitare di emozionarmi nel pensare a Te ed al tuo sorriso!
Riposa in pace Amico!!
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto