Dunque l’Italia torna sui suoi passi: 112 a 95 rimbalzi dopo e 234 a 190 punti dopo in tre gare al Torneo di Tolosa, lo staff tecnico dell’Italia ha deciso di richiamare Marco Cusin nel gruppo. Lo abbiamo saputo da un comunicato della FIP:
“Marco Cusin raggiungerà in serata (lunedì 21 agosto,ndr) il raduno della Nazionale in corso ad Atene. Lo staff medico sanitario Azzurro ne valuterà le condizioni fisiche al fine di reintegrare l’atleta dell’Olimpia nel roster a disposizione del CT Ettore Messina. Gli Azzurri sono ad Atene per disputare, da mercoledì a venerdì, il torneo dell’Acropolis con Serbia, Grecia e Georgia”.
Non sarà per caso che qualcuno si è accorto che sia pure in amichevole non si possono continuare a concedere agli avversari 35 rimbalzi di media (nell’ordine 38 al Montenegro, 35 al Belgio e 39 alla Francia)? E che dunque diventa poi difficile sviluppare quel gioco in velocità che Ettore Messina ha in mente non avendo a disposizione lunghi in grado di offrire soluzioni alternative al tiro da fuori di Belinelli? E poi quella formula:
“Lo staff medico azzurro nel valuterà le condizioni al fine…”
giustissimo da un punto di vista formale ma…Dal 9 agosto, giorno in cui Cusin è stato autorizzato (come se fosse l’Esercito) a lasciare il ritiro, cosa avrà mai combinato da stravolgere il suo fisico? Non avrebbe dovuto presentarsi di qui a qualche giorno al ritiro dell’Olimpia Milano?
Il problema non è nel cambiare idea, solo chi non ammette i propri errori o non decide di cambiare strada di fronte alle difficoltà va criticato aspramente. Qui il problema risiede nel fatto di voler spacciare per normale tutto quello che accade, di voler ammantare tutto con un pietoso velo di tranquillità, di serenità. Ed anzi di mettere addirittura le mani avanti:
“Richiamiamo Cusin però se non sta bene eh…eh…eh… colpa sua lo rimandiamo a casa, qui non si scherza!”
Ci sarebbe stata bene una dichiarazione di Messina, ma forse gli scienziati della Federazione gli avranno consigliato di non farlo
Calma. Non è che con il “Cuso” la nostra Nazionale diventerà improvvisamente un’altra squadra o che passeremo il turno in carrozza ed andremo a vincere l’Europeo. Ma la sua presenza in campo accanto a Melli, sembra avvicinare di più la squadra a quell’idea di gioco immaginata dal coach e dal suo staff. O almeno, speriamolo.
Eduardo Lubrano