Seconda giornata di torneo per gli Azzurri di Ettore Messina, chiamati a ripetere l’eccellente prestazione d’esordio con Israele. Si va in scena alle 17.30 contro l’Ucraina, che i primi exit pool sembrano confermare come la squadra con meno chance del girone di conquistare un posto nelle quattro.
Va da sé che sia un match assolutamente da non sbagliare per Belinelli e compagni, che devono fare tutto il necessario per arrivare al big match di domani con la Lituania a punteggio pieno e il morale al massimo. Di contro, l’errore peggiore da fare, come ormai ripetuto come un mantra sin dal primo minuto della preparazione, sarebbe quello di scendere in campo sicuri di vincere. Sottovalutando un avversario che non ha grande qualità media, ma comunque può porre delle insidie.
Gli ucraini, come praticamente tutti, hanno un paio di assenze pesanti come Kyrylo Fesenko e Alex Len, giocatori che con la loro stazza ci avrebbero dato enorme noia, e allora cercano punti soprattutto dai propri esterni. Giovedì con la Germania il migliore è stato Oleksander Mishula, giocatore ormai d’esperienza, playmaker che guida la squadra e cerca anche di dare apporto in fatto di punti. Purtroppo per lui, di fronte si è trovato Dennis Schroeder, che ha letteralmente impazzato, stendendo in pratica da solo gli uomini di Murzin.
Altro giocatore estremamente interessante, che già aveva fatto bene in preparazione e poi si è confermato contro i tedeschi, è Artem Pustovyi il lungo, lunghissimo per davvero, dell’Obradoiro che offre discreta presenza fisica a centro area, ma anche un gioco fronte a canestro dotato di tecnica insospettabile a una prima vista.
Le alternative ucraine, poi, si fermano a Oleg Lypovyy, esterno 25enne del Trikala, e Slava Kravtsov, centrone con un passato anche NBA. In generale, comunque, per una squadra senza particolare qualità e ben lontana da quella che ci precluse l’accesso ai Mondiali nel 2013.
Insomma, l’Italia arriva come chiara favorita della partita e sembra abbastanza scontato dire che, se l’intensità difensiva sarà quella vista con Israele, non ci dovrebbero essere particolari problemi.
Belinelli, Melli e Datome hanno fatto esattamente quello che ci si aspettava da loro giovedì e sempre a loro il gruppo chiederà lo spunto per partire bene. L’avversario più morbido, però, rappresenta una buona chance per un protagonista meno atteso di salire in cattedra. Contro i padroni di casa sono stati principalmente Filloy e Biligha a mettersi in mostra. Oggi potrebbe essere una buona occasione per Pietro Aradori di dimostrare di essere qualcosa in più del giocatore ordinato che si è limitato soprattutto a fare da sponda in maniera diligente 48 ore fa.
Altro aspetto da non sottovalutare della gara è che, se si riuscisse a mettere la vittoria al sicuro con un po’ di anticipo, Messina potrebbe allargare le rotazioni e fare riposare qualche prezioso minuto ai suoi titolari. Dettaglio non secondario sempre in vista della gara di domani con la Lituania, che stasera dovrà vedersela alle 20.30 con lo stesso Israele, sicuramente voglioso di riscattarsi dopo la pessima figura all’esordio.
Senza mettere però il carro davanti ai buoi. Questa squadra deve mantenere la sua mentalità operaia, andando in campo sapendo di non partire avendo già vinto con nessuno. Questo è un Europeo da costruire un passo alla volta. Quello di oggi pomeriggio con l’Ucraina forse è il meno complicato, ma comunque resta ancora da compiere. Concentrazione al massimo e intensità al 100%, per non lasciare nulla di intentato e non doversi mangiare le mani per una grande occasione sprecata.
Nicolò Fiumi