Seconda di campionato che si avvicina. Virtus Bologna e Betaland Capo D’Orlando ci si approcciano cercando i primi due punti in classifica, anche se arrivano con percorsi decisamente diversi. I bolognesi devono dimenticare la tremenda rimonta subita all’esordio sul campo di Trento. L’Orlandina vuole capire qual’è la sua vera identità: quella del trionfale preliminare di Champions o quella del pesante tonfo casalingo di giovedì con Pistoia?
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA
Finalmente si torna in campo. E non potrebbe essere diverso il sentimento per una squadra che nei primi 30’ di esordio è sembrata addirittura troppo bella per essere vera, per poi sprecare tutto nell’ultimo quarto. Gli uomini di Ramagli hanno bisogno di una vittoria per mettere da parte le fisiologiche insicurezze del momento e il debutto casalingo è l’occasione da non sciupare. Il Paladozza si prepara a tornare il catino bollente che è stato nei recenti playoff di A2 e, più addietro, negli anni degli scudetti firmati Danilovic e Messina. 5100 spettatori. Coreografia pronta da giorni. I tifosi vogliono tornare a festeggiare una squadra vincente. Servirà, però, il meglio da ciascuno degli uomini che andranno in campo. Le rotazioni, infatti, saranno nuovamente accorciate. Stefano Gentile è ancora in fase di recupero dal problema accusato nel riscaldamento della partita con la Dolomiti (rientro forse alla prossima), mentre in settimana, in uno scontro fortuito in allenamento, Klaudio Ndoja si è procurato una frattura al naso e dovrà giocare con la maschera protettiva. Il tutto mentre le ricerche di mercato per l’ala forte mancante a roster non si sbloccano. Così si chiederà ancora di trascinare il gruppo al duo Aradori-Gentile, come tutta la squadra eccellente nei primi tre quarti all’esordio, ma poi sparita dal campo alla fine. Slaughter dovrà confermarsi boa da cui far passare il gioco sotto il ferro (7 assists per lui a Trento), mentre andranno studiate bene le rotazioni alle spalle di Lafayette (minuti per il giovane Pajola?) per non fare arrivare stremato al finale l’ex play di Malaga. Il tutto aspettandosi qualcosa in più da Rosselli, ma sapendo che Umeh e Lawson hanno fatto vedere di poter portare il loro prezioso contributo alla causa. Mancare l’obiettivo sarebbe abbastanza sanguinoso, considerato un calendario che proporrà la trasferta di Pesaro e poi, in sequenza, Sassari, Venezia e Milano.
BETALAND CAPO D’ORLANDO
Qual è la vera Orlandina? Quella che ha distrutto una squadra di tutto rispetto come l’Avotdor Saratov non più tardi di lunedì scorso, segnando 92 punti col 50% dal campo e dominando a rimbalzo 44-30. O quella abulica finita travolta tra le mura amiche tre giorni dopo contro Pistoia, tirando 2/20 da tre punti? E’ probabilmente la stessa domanda che si sta ponendo coach Di Carlo, il quale altrettanto probabilmente sa che, come spesso accade, la verità stia nel mezzo. I siciliani sono una squadra completamente nuova. Con picchi di talento notevoli, ma anche un’età media molto bassa. Le oscillazioni di rendimento, insomma, sono da mettere in conto. A maggior ragione con un calendario fitto di impegni (martedì in campo di nuovo in Turchia col Gaziantep). La trasferta di Bologna, così, è un ulteriore test per verificare la tenuta di una squadra che dovrà cominciare ad abituarsi a non volare troppo alto dopo le vittorie né a buttarsi giù a seguito di sconfitte anche pesanti. Molto semplicemente perché non ci sarà il tempo per farlo. La nota positiva, a prescindere dalla sconfitta, fin qui è stata il canadese Justin Edwards, il migliore contro Pistoia e che sta dimostrando di essere un valore aggiunto per il gruppo. Sotto canestro Kuba Wojciechowski non ha dato seguito al gran match di Champions, ma ha comunque fatto vedere di poterci stare in serie A, mentre il ’98 lituano Arnoldas Kulboka mostra la discontinuità tipica di un ragazzo tanto promettente quanto giovane. Ci si aspetta una prova di diverso impatto sul match, rispetto a Pistoia, da parte di Damien Inglis, che ha le capacità fisiche e il talento per essere un giocatore determinante nel nostro campionato, mentre c’è grande attenzione per la coppia di playmaker Atsur-Ihring, da cui passano buona parte delle fortune della squadra. Il turco è quello che fornisce più garanzie, mentre il giovane slovacco appare ancora abbastanza indietro. Se riusciranno, in coppia, a dare il ritmo fornito ai compagni contro Saratov i siciliani saranno una brutta gatta da pelare. Al contrario, se finiranno fuori dai ritmi della gara come contro Pistoia, è difficile prevedere un esito positivo dell’incontro per la Betaland. Infine, il tiro da tre punti, particolare in cui fino ad oggi la squadra ha mostrato di non brillare. Domenica sarà un altro test per verificare se si tratta solo un momento di scarsa mira o se è un problema che affliggerà la squadra per tutto l’anno. Per ora lo storico dice 19/65 e il 29% in tre gare ufficiali. Vedremo se la gara di Bologna invertirà o confermerà il trend.
Nicolò Fiumi