Bologna, 29 ottobre 2017 – Partita spot per il movimento. Ci sono occasioni in cui questa formula viene usata un po’ gratuitamente. Fuori luogo, in maniera affrettata. Ma se stasera c’è un aggettivo che si può apporre per il match tra Virtus Bologna e Reyer Venezia è proprio quello. Una vera battaglia, ad alto tasso di canestri per 30’ e poi con le difese che nel finale sono salite in cattedra e l’hanno decisa. Le fughe dei padroni di casa (max vantaggio sul +17 nel secondo quarto, ancora a +7 a 8’ dal termine) puntualmente rintuzzate dai Campioni d’Italia, bravi a imporre una rotazione più lunga per arrivare al fotofinish più freschi ed essere maggiormente lucidi in quei dettagli che hanno deciso l’esito dell’incontro.
Altra dimostrazione di forza della Reyer che ha retto al solito impatto travolgente che la Segafredo sa avere nelle partite casalinghe. Trascinata da un pubblico fantastico Bologna ha allungato nel primo quarto con un parziale di 19-6, trascinata da Pietro Aradori (18 punti con 7/13 al tiro), arrivando sull’onda lunga fino al 43-26, quando Venezia appariva completamente svuotata di ogni energia. Gli uomini di De Raffaele, però, hanno sfruttato sapientemente ogni miss match a proprio favore sul campo per continuare a macinare attacco, vista la persistente assenza di difesa. Peric (18 punti) ha dominato in post basso. Orelik (17 e 6 rimbalzi in 23’), pur limitato nei minuti, ha impazzato per il campo come suo solito. Poi Dominique Johnson (19 e 5 assists con quattro canestri da tre), che con le sue triple ha ricucito il grosso dello strappo nel terzo quarto.
Ritornata in partita, poi, la Reyer ha cambiato registro, capendo che, giocando ai 100 punti difficilmente ne avrebbe cavato le penne. Dentro Cerella in missione speciale su Aradori. Attacco Virtus spento, se non per un paio di triple fuori dai giochi di Stefano Gentile, e partita incanalata sui propri binari. Bologna un po’ a corto di ossigeno e imprecisa nelle piccole cose, Peric e compagni bravi a sfruttare ogni errore per trovare una messe di punti facili in contropiede che hanno regalato il primo sorpasso a quattro minuti dal termine, con un appoggio comodo di Orelik. La Virtus ha risposto con una tripla di Aradori, ma poi in attacco non ha più trovato soluzioni, mentre dall’altra parte sempre Orelik da rimbalzo d’attacco si è conquistato i liberi per il sorpasso definitivo.
A quel punto sono arrivati quei dettagli che hanno spostato l’ago della bilancia: un tiro corto da centro area di Alessandro Gentile (ancora grande protagonista con 19 punti e 11 rimbalzi), già reduce da uno 0/2 dalla lunetta, un appoggio al ferro incredibilmente mancato da Aradori. Errori che non hanno fatto pesare gli sbagli ai liberi di Bramos e Haynes che avevano tenuto aperta la gara.
Così arriva l’ottavo centro in dieci partite stagionali tra campionato e coppe per una Venezia che, stante il crollo di Milano a Sassari, si siede in vetta alla graduatoria attendendo di sapere l’esito di Brindisi-Brescia. Un impatto con la stagione davvero eccellente per i lagunari che anche oggi hanno mostrato una qualità offensiva notevole: 20/33 da due, undici triple a bersaglio, buone per contenere il disavanzo a rimbalzo, dove Bologna ha abbastanza spadroneggiato per 40-28 con 15 carambole offensive. Il cambio di marcia difensivo, poi, è stato il marchio della grande squadra.
Si mangia le mani Bologna, al contrario, ancora col cerino in mano, come all’esordio a Trento. Anche se, come sottolineato da Ramagli in conferenza stampa, il lignaggio degli avversario oggi era di tutt’altra pasta. Resta da riflettere su un altro grande vantaggio dissipato, caratteristica ormai ricorrente nelle partite delle V Nere. Ma nemmeno mancano le note positive: dalle conferme di Aradori e Gentile (37 punti in coppia col 50% al tiro), alla prestazione superba di Lawson (16+7 con 8/11 al tiro in 18’). Oggi serviva prima di tutto dimostrare di poter competere contro questi avversari e lo si è fatto. Resta il rammarico per i due punti buttati e la sensazione che per puntare veramente ai piani molto alti serva aggiungere quel quattro che da tempo si cerca sul mercato.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – UMANA REYER VENEZIA 87-88
Parziali: 25-16; 22-23; 28-29; 12-20.
Progressione: 25-16; 47-39; 75-68; 87-88.
MVP: Gediminas Orelik. Chirurgico nei suoi minuti centellinati in campo. In difesa non è esattamente un mastino, ma in attacco è roba per palati fini.
WVP: Oliver Lafayette. gran protagonista fin qui oggi va sotto di brutto nel duello coi pari ruolo avversario.
Nicolò Fiumi