Bologna, 11 marzo 2018 – Se tre indizi possono fare una prova allora è forse il caso di dire che all’Olimpia Milano le scoppole di metà febbraio hanno insegnato qualcosa. Terza vittoria consecutiva tra campionato e Eurolega, questa volta dominando di fatto la partita sul campo, nuovo per l’occasione, di una Virtus Segafredo Bologna volenterosa ma chiaramente inferiore.
Come sempre, partita che ha avuto due facce per i meneghini: belli e spietati per un quarto e mezzo (fino al massimo vantaggio di 34-13) e poi lenti e macchinosi in attacco (dieci palle perse all’intervallo, 6/26 da tre con diversi errori su tiri aperti), ricercando fino all’ossessione quel netto vantaggio di chili e centimetri in area che, in ogni caso, è stata la chiave di volta della gara.
Ma in mezzo la costante è stata una difesa asfissiante, che ha impedito ai padroni di casa anche le cose più semplici, tenendo i bianconeri di coach Ramagli a basse percentuali di tiro (43% complessivo), ottenute sempre dovendo sudare fino alla spasimo per trovare la conclusione. Ed è stata l’ancora di salvezza quando l’attacco ha battuto in testa, impedendo alla Virtus di rientrare oltre il -5 e senza mai dare a sensazione che la partita potesse sfuggirle dalle mani.
Grandiosa la coppia Tarczewski-Gudaitis (20+10 di coppia, sei rimbalzi offensivi, 8/12 al tiro, 37-27 a rimbalzo per l’EA7), con il primo decisamente sugli scudi. Entrambi incontenibili nel pitturato, sfruttando situazioni di pick & roll e rimbalzi offensivi che hanno pesato enormemente sulla partita. E nella propria metà campo facendo sempre trovare il proprio corpo agli avversari, che fossero lunghi pari ruolo o penetratori. Decisivo Vlado Micov (10 punti e 4 rimbalzi) nel finale a sbrogliare l’empasse con cinque punti che hanno di fatto indirizzato la partita. Bene in avvio Kuzminskas, poi sparito nel prosieguo della partita. Male Jerrels, che in cabina di regia non ha dato gran contributo facendo sentire ancora di più l’assenza di Jordan Theodore.
Impostato il ritmo della partita sulla pressione difensiva Milano ha esposto le difficoltà strutturali di una Segafredo con problemi di organico in termini di numeri (out Stefano Gentile al rientro, ancora lontano dal 100%, Alessandro) e caratteristiche, con giocatori come Ndoja, Baldi Rossi e Lawson (10 punti in tre con 4/11 dal campo) troppo piccoli per dare un reale pensiero alla frontline avversaria e oltre modo spuntati al tiro per essere almeno fattori in attacco.
Il dominio milanese dei primi 15’ è stato solo logica conseguenza, con Bologna che è parsa davvero squadra di un paio di livelli inferiore e l’Armani a cui è bastato il minimo indispensabile in attacco per fuggire fino oltre i venti punti di vantaggio. Poi il solito calo bianco rosso, che ha caratterizzato i restanti 25’ in una ambiziosa rincorsa virtussina, che non si è mai però avvicinata alla targa milanese tanto da poter far pensare a un sorpasso.
Elogi per Marcus Slaughter, solo a battagliare contro i giganti di Pianigiani e ha registrare una prestazione maiuscola, con 17 punti, 7 rimbalzi e 25 di valutazione. Genio e sregolatezza Oliver Lafayette, a tratti chirurgico (10 punti, 4/6 al tiro, 6 assists) a tratti irritante, con scelte offensive incomprensibili (cinque palle perse). Imbrigliato dalla difesa Pietro Aradori (12 punti con 14 tiri), troppo lontano dalla condizione ottimale Alessandro Gentile (8 punti e 3/10 dal campo) per poter esprimere un giudizio.
Arriva, in definitiva, un’altra sconfitta (quarta filata) molto onorevole per i bolognesi, che chinano nuovamente il capo contro una squadra di rango, senza riuscire a cogliere quella vittoria di peso che tanto servirebbe. E il calendario, per la Segafredo, continua ad essere da incubo, con in arrivo la trasferta di Brescia.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – EA7 EMPORIO ARMANI MILANO 67-73
Parziali: 11-22; 17-18; 19-14; 20-19.
Progressione: 11-22; 28-40; 47-54; 67-73.
MVP: Kaleb Tarczewski.
WVP: Filippo Baldi Rossi.