Data | Risultato | ||||
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13/03 01:00 | ![]() |
HOUSTON ROCKETS | 109-93 | SAN ANTONIO SPURS | ![]() |
25:21, 54:43, 88:67 | |||||
13/03 01:00 | ![]() |
MEMPHIS GRIZZLIES | 103-121 | MILWAUKEE BUCKS | ![]() |
24:32, 50:64, 73:90 | |||||
13/03 01:00 | ![]() |
OKLAHOMA CITY THUNDER | 106-101 | SACRAMENTO KINGS | ![]() |
19:16, 46:40, 78:79 | |||||
13/03 03:30 | ![]() |
PORTLAND TRAIL BLAZERS | 115-99 | MIAMI HEAT | ![]() |
34:25, 59:47, 88:72 |
Portland non smette di vincere, conquista il 10° successo in fila battendo Miami grazie ai 32 di Lillard e i 27-16 di Nurkic e si conferma al terzo posto a Ovest.
“Se continua così, difficile non tenerlo in considerazione quando si parlerà del titolo di MVP”, racconta coach Spoelstra a fine partita riferendosi a Damian Lillard, autore dell’ennesima partita da protagonista di questa seconda parte di stagione. Per il numero 0 sono 32 punti, dieci assist e sette triple in quello che è di gran lunga il miglior periodo della sua carriera. Nel post All-Star Game Lillard sta viaggiando a 34.5 punti di media, con 4.5 canestri da lontano a partita. A beneficiarne sono i Blazers, alla decima vittoria in fila in gare chiuse tutte oltre quota 100 punti segnati (la prima volta che accade a Portland dal 1991). Quella dei Blazers resta la striscia più lunga di successi aperta in NBA anche grazie ai 27 punti e 16 rimbalzi di Jusuf Nurkic, decisivo secondo violino in una squadra che si conferma come terza forza a Ovest. “Non so sinceramente se in questo momento ci sia nella lega un giocatore che stia mantenendo il livello delle prestazioni di Lillard – prosegue Spoelstra, che con i suoi Heat dopo il ko è scivolato all’ottavo posto a Est -. Visto il modo in cui sta giocando e trascinando al successo i compagni, difficile non considerarlo nella corsa all’MVP”. Lillard però schiva i complimenti e coglie l’occasione per complimentarsi con il compagno bosniaco: “Questo è il Nurkic di cui abbiamo bisogno, una bestia che sa di potersi prendere il suo tempo, segnare nei pressi del ferro, creare gioco per i compagni, lottare a rimbalzo e stoppare qualsiasi avversario. La sua presenza è stata decisiva su entrambi i lati del campo”. Dall’altra parte invece a Miami non bastano i 23 punti di Goran Dragic e i 15 con 13 rimbalzi di Justise Winslow in una sfida in cui gli ospiti hanno dovuto fare a meno di Hassan Whiteside e Dwyane Wade.