Bologna, 25 marzo 2018 – Rinforzata nella classifica e nella convinzione dalla vittoria di domenica scorsa sul campo di Brescia, la Virtus Segafredo Bologna vince ancora superando tra le mura amiche la Happy Casa Brindisi. Gara non per gli amanti delle difese (o ideale per gli amanti degli attacchi, a seconda dei punti di vista), in cui i padroni di casa hanno sempre comandato, senza uccidere la partita ma anche dando l’impressione di averla in controllo per tutti i 40’. 24/38 da due e 12/27 da tre per Bologna, cifre con cui difficilmente i bianconeri possono perdere una partita casalinga.
Fantastica partita di Ale Gentile (31 punti e 6 rimbalzi in 27′ con 13/18 al tiro e un paio di triple taglia gambe), che nelle praterie lasciate dagli uomini di Frank Vitucci in campo aperto ha sguazzato, trovando una valanga di canestri suoi: rapidi, senza difesa ad attenderlo in area. La gara del numero zero virtussino ha rispecchiato quella un po’ di tutta la squadra: tanta libertà in attacco, poca concentrazione in difesa. Alla fine, facendo la somma, il risultato è stato comunque in positivo per una Segafredo con più qualità dell’avversario.
Essenziale Pietro Aradori (17 e 7 rimbalzi), sempre sotto controllo come suo solito, ottime risposte per coach Ramagli dal duo Ndoja-Lawson (17 punti in coppia, +18 di +/- per Lawson, con l’albanese al rientro da un infortunio), che spesso è stato un problema nelle rotazioni del coach livornese, e oggi invece ha fatto molto bene, sicuramente in attacco, e a tratti in difesa (specie Lawson). Rientro in campo un po’ arrugginito per Stefano Gentile dopo i problemi a una caviglia, cose discrete per Lafayette e Baldi Rossi. Giornata di sostanziale riposo, dopo una serie di partite da applausi, per Marcus Slaughter, di cui, vista la parata, non si è sentito troppo il bisogno.
I bianconeri hanno messo la fuga decisiva, dopo essersi distanziati nel secondo quarto con un parziale di 9-0, a cavallo tra terzo e ultimo periodo. I canestri a ripetizione di Gentile, insieme alla presenza in post di Lawson e alle triple di Lafayette e Ndoja hanno lentamente scavato un solco arrivato fino ai quindici punti di margine, sufficienti per giocare un finale di partita tranquillo e, anzi, buono per dare qualche soddisfazione al solito numerosissimo pubblico del Paladozza.
Esce sconfitta ma sapendo di aver fatto la sua partita Brindisi, che ha provato a giocare il proprio basket ad altissimi ritmi per tutto l’incontro ma ha dovuto fare i conti contro una squadra oggi più forte, con più rotazioni e galvanizzata sul proprio campo. Donta Smith (18+11 con 8/16 al tiro) e Tau Lydeka (20 e 6 rimbalzi, 10/14 da due) sono stati i fari della squadra, facendo valere la loro forza nello scontro con i pari ruolo virtussini, che non hanno mai trovato un modo per fermarli. Il problema, chiaramente, è stato sugli esterni, dove nessuno ha mai messo un freno all’attacco bolognese. Marco Giuri (19 punti con 8/12) ha fatto le veci di un irriconoscibile Nic Moore (0/7 al tiro, zero punti ma almeno otto assists), che ha pagato, va detto, un problema a una mano accusato domenica scorsa e che gli impedito di allenarsi al meglio per tutta la settimana.
La classifica rimane ferma per i pugliesi, ma la sconfitta di Capo d’Orlando nell’anticipo e le brutte notizie in termini di infortuni per Pesaro, lasciano comunque più di un mezzo sorriso sul volto dei brindisini.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – HAPPY CASA BRINDISI 94-85
Parziali: 25-19; 24-22; 21-17; 24-27.
Progressione: 25-19; 49-41; 70-58; 94-85.
MVP: Alessandro Gentile.
WVP: Antonio Iannuzzi.
Nicolò Fiumi