Roma, 5 ottobre 2018 – Una stagione come tutte le altre o la stagione del riscatto? Forse non lo dirà mai Fabio Corbani, da uomo operoso e tendenzialmente taciturno, ma probabilmente lui stesso sta contando le ore per iniziare con la sua Leonis Roma questa nuova stagione di Serie A2 Ovest anno del Signore 2018-19. In fin dei conti nessuno lo ammetterebbe in un mondo professionistico sportivo così competitivo e qualitativamente di spessore che dopo essere stato trattato non benissimo dalla Virtus Roma lo scorso anno (immeritatamente, parere personale del quale mi assumo piena responsabilità), cova in sè un fortissimo sentimento di rivincita: giusto, legittimo e soprattutto spinta emozionale importante per far sempre bene. Non lo fa trasparire, certo, ma forse se riesco a leggere bene negli occhi di un uomo, l’incontro di oggi mi ha espressamente generato questa sensazione.
Intendiamoci, non è che un professionista come Fabio Corbani abbia bisogno di questo “stimolo” per rendere al meglio delle proprie indiscusse capacità ma può essere un propellente importante, a patto che riesca però ad “incendiare” principalmente i cuori dei suoi ragazzi nello spogliatoio, in palestra giorno dopo giorno, in campo. Del resto la costruzione del roster è stato perseguito allo scopo di creare un gruppo granitico, idealmente come lui in gran parte voglioso e desideroso di riscatto che poi, in fin dei conti, è quel qualcosa che somiglia molto a quelle cose che tutti, ma proprio tutti sanno ma che si guardano bene di dirlo apertamente. Si pensi ad Alessandro Amici, reduce da una stagione balorda in biancoblu a Bologna ed aldilà del suo focoso carattere da combattente; si pensi ad Abdel Fall od a Mohamed Tourè, impiegati non tantissimo nei loro rispettivi club l’anno scorso e si pensi anche ai due romani, Capitan Daniele Bonessio (al momento ai box ma che rientrerà a breve), ed Eugenio Fanti, finiti lo scorso anno nel tritacarne di un bravo coach come Andrea Turchetto ma acerbo ad oggi nella gestione di una situazione come quella creatasi.
Ad alimentare questo naturale, sano, pieno senso di rivalsa da un recente passato che merita riscatto, è anche intervenuta la situazione un pò grottesca delle gare che la Leonis Roma dovrà disputare da calendario in casa ma che in realtà giocherà al Ponte Grande di Ferentino. Non ritirerò fuori la litanìa della carenza d’impianti sportivi capaci di accogliere eventi sportivi di livello in Roma, ma essere costretti a non poter disputare il campionato in un impianto nelle proprie mura domestiche sa di beffa, per una società come questa Eurobasket denominata Leonis Roma che avrebbe anche accettato una soluzione concordata con la Virtus Roma al PalaLottomatica, per il solo tempo di ultimare le pratiche necessarie per predisporre il proprio parquet in uno dei padiglioni della Fiera di Roma come è risaputo. Invece tocca andare a Ferentino, notizia di oggi forse anche un pò più in là di quanto ipotizzato questa estate (impianto nuovo pronto non prima del nuovo anno?), per questo da domenica a Trapani, debutto in campionato assoluto, bisogna che veramente si scenda in campo con una sana e naturale rabbia agonistica, che possa così iniziare un anno da Leoni, augurandolo a coach Corbani, al suo staff ed a tutte quelle che persone che orbitano nel mondo Eurobasket Leonis Roma!
Fabrizio Noto/FRED