Roma, 7 ottobre 2018 – E’ andata come doveva andare. All’esordio nella propria casa anzi, nell’atto di ritornare a giocare nella propria casa naturale del PalaLottomatica, la Virtus Roma in missione vince nel primo match della stagione 2018-19 della Serie A2 girone Ovest battendo la neo-promossa BPC Virtus Cassino per 86-71.
Nessuna sorpresa, troppo netto il divario tra due formazioni pensate e costruite con budget diversi e logicamente con obiettvi diversi. La gara nel senso letterale del termine è durata quasi 6′ di gioco (14-13 grazie ad Henry Sims), poi la Virtus Roma ha accellerato senza mai più concedere alla Virtus Cassino la chance di poter rientrare concretamente nel match. Si sapeva che sarebbe andata così, ma certo non pensavo che i rossoblu ciociari disputassero tutto sommato una gran bella prova fatta di grinta, determinazione, anche con quella sana e giustissima dose di cattiveria agonistica che ci vuole e che ci deve essere vs una formazione di livello superiore. Chiedetelo ad esempio a Simone Bagnoli, 37 anni e non sentirli, che è riuscito comunque a tenere testa ad un Henry Sims assolutamente straripante e secondo chi vi scrive, potrebbe ovviamente non trovarsi in una condizione di forma ottimale, come dichiarerà dopo in sala stampa coach Piero Bucchi, in gruppo con i compagni solo dal 17 settembre scorso. Certo, Simone ha dovuto cercare gloria essenzialmente dalla zona dei liberi, collezionando alla fine 15 p.ti pesanti per Cassino, ma non ha mai mollato, come Tommaso Ingrosso (top scorer dei rossoblu con 17 p.ti), o come l’ex Davide Raucci, 11 p.ti e 7 rimbalzi. Meno bene Dalton Pepper, od almeno per come ero abituato a vederlo ma forse per l’ex-Rieti bisogna solo migliorare la forma fisica, poco brillante oggi e quando uno straniero fa 13 p.ti mettendo a referto uno 0/5 dalla lunga, ovvio andare comunque in sofferenza.
La Virtus Roma dunque parte con il piede giusto, mette subito le marce alte ma soprattutto fa intravedere l’enorme potenziale che ha in serbo. Dicevo prima dello straripante Henry Sims, beh…In certe fasi della gara la superiorità dell’ex-Cremona è stata quasi imbarazzante, i numeri poi parlano chiaro: 24 p.ti in quasi 29′ di gioco con 8/13 al tiro, 15 rimbalzi e stoppate, fate anche 38 di valutazione e chiudiamola quì. Coadiuvato da un Nic Moore scintillante ma senza strafare e molto, molto presente, con un passo ed una visione di gioco anche molto lucida (17 p.ti con 2 rimbalzi e 5 assist), la Virtus Roma ha quasi sostenuto un buonissimo match di allenamento non dimenticando che allenarsi in una palestra eppoi giocare la gara di campionato su di un campo diverso fa molta differenza.
Non ha “entusiasmato” se non a tratti, quando ad esempio ha allungato sul +10 a fine primo periodo, nel secondo quando ha prodotto una fiammata in uscita dal timeout (buonissimo segno), scappando sul +13 e dopo sul +18 della fine dello stesso periodo (51-33), per poi riaccendersi nel terzo periodo di gioco e regalare scampoli di giocate nell’ultimo quarto . Vampate di bel gioco, in accellerazione e senza pietà, sportivamente parlando, per un avversario comunque tenace e dignitosissimo ma non capace d’impensierire più di tanto l’Urbe. Del resto il percorso è lungo ed irto di ostacoli, pretendere di essere già oggi al “top” sarebbero sbagliato anche in termini mentali: scenario nuovo, pubblico in festa, gara teoricamente scontata, ci può stare che insomma questa Virtus Roma in missione abbia avuto più di qualche momento di appannamento.
Detto della coppia al TNT Moore-Sims, gli italians hanno fatto bene andando innanzitutto a referto tutti e 9 con il solito Aristide Landi che sembra essere diventato la terza bocca da fuoco del team di Piero Bucch (16 p.ti), capace anche di catturare anche 8 rimbalzi ma soprattutto regalando anche 2 assist. Marco Santiangeli ed Andrea Saccaggi hanno fatto molto bene con il loro modo di allargarsi negli spazi giusti (8 p.ti a testa), consentendo molto gioco in post basso per Henry “The Fury” Sims ma anche per lo stesso Landi od addirittura per un emozionato Amar Alibegovic, al debutto in un campionato professionistico per il terzo figlio di Teoman, presente in parterre “a benedire” il più piccolo della nobile casata. Alibegovic sarà sicuramente un valore in futuro con quella stazza e quel tiro da fuori, oggi a vuoto.
La “vecchia guardia” ha andato bene ma non benissimo. Daniele Sandri, reo di 2 falli presto, si è accomodato in panchina dopo 3’55” di gioco del primo tempo, collezionando un -3 di valutazione non pari a quanto Rio può dare mentre Tommy Baldasso, perfettamente calato nel ruolo di secondo play, ha fatto vedere buone solo a tratti con però 3 assist in 20′ di gioco, non male. Infine Massimo Chessa, sudore, sacrificio ed esperienza e difesa, al momento bene così insomma.
La chiudo quì, onestamente c’è poco altro da dire se non che si è partiti con il piede ed anche con il piglio giusto, senza esagerare ma portando a casa il macinato. Domenica 14 ottobre primo vero esame con una Azimut Bergamo Basket capace stasera di espugnare addirittura Scafati, con un Rodderick in gran spolvero per poi andare a Biella, due gare che diranno molto meglio se e come questa Virtus Roma in missione sarà in grado di mantenere fede alle prime promesse di questa stagione, non dimentichiamolo, ancora molto lunga.
Sala Stampa
Virtus Roma – BPC Virtus Cassino 86-71
Parziali: 27-17; 24-16; 22-22; 13-16
Progressione: 27-17; 51-33; 73-55; 86-71
MVP: Ok, ok…chiaro no? Henry “The Fury” Sims promette molto ma molto bene, già da oggi…
WVP: da un veterano come Luca Castelluccia mi sarei atteso di più.
Fabrizio Noto/FRED
Fabrzio