Piccolo riassunto di quattro partite chhe nel fine settimana hanno riguardato la serie A1 e la A2 femminile della nostra pallacanestro. Cominciamo dalla A1 e da quello che è andato in scena a Campobasso il cui palasport Vazzieri è stato teatro di due partite.
Nel caso della A1 si è giocato in campo neutro per la squalifica del campo di Battipaglia e la Iren Fixi Torino ha trovato il primo stop stagionale nonostante la grande prova di Kahlia Lawrence, battuta dalla Treofan Givova Battipaglia 79-71.
Il primo quarto vede partire meglio Battipaglia, l’Iren Fixi trainata da capitan Milazzo non demorde ed agguanta il pari al 6’ (13-13). Tutto il quintetto sabaudo marca il tabellino e dalla panchina di casa arriva il timeout. Sale in cattedra Reimer per il vantaggio piemontese, la squadra di coach Riga incappa in qualche errore e Battipaglia ne approfitta. Si gioca sui canoni dell’equilibrio, Lawrence riporta avanti l’Iren Fixi che al 10’ conduce per 19-23.
Secondo quarto con le squadre inceppate in attacco. si sblocca per prima Battipaglia con El Habbab, Milazzo trova l’aiuto di Cabrini e si gioca punto a punto, Handy s’infiamma e riporta le campane in vantaggio. Sul 30-27 casalingo chiama sospensione coach Riga al 14’. Il pressing a tutto campo della squadra di Matassini si fa sentire, in attacco Simon non sbaglia e la Treofan Givova trova il +10 al 17’ (41-31). Torino trova un parziale di 0-5, dall’atro lato Handy va a segno cercando di vanificare la reazione biancostellata guidata da Trucco e Lawrence. Con un ampio 51-38 per Battipaglia (massimo vantaggio) si va negli spogliatoi.
Al rientro in campo Reimer è il principale riferimento dell’attacco piemontese, al 23’ Matassini ferma il gioco con un timeout sull’antisportivo di Del Pero, punteggio di 53-43. Battipaglia trova punti importanti da Brown, l’americana della Treofan porta la sua squadra sul 58-47 e timeout subalpino. La strigliata fa bene alle pantere che al 30’ riducono lo svantaggio chiudendo sul 64-58.
Dall’arco Battipaglia castiga senza sosta la difesa torinese, la Treofan ritrova il +9 e cerca di amministrare il vantaggio. Arrivati sul 78-66 non si sblocca nulla per svariati minuti, il tutto per bene delle battipagliesi, il tempo passa e la rimonta torinese si complica sempre più.
Ed eccoci alla A2, ancora dal capoluogo molisano dove la squadra di casa la Molisana Magnolia ha regolato 79 a 47 la Medoc Forlì. L’effettivo endorsement all’insegnamento di un antico quanto efficace adagio popolare: ossia il ‘non c’è due senza tre’, vero e proprio babau nella stagione d’esordio in A2 per le rossoblù. La Molisana Magnolia Campobasso cala il tris in altrettante giornate di campionato del torneo di A2 mantenendosi al vertice della classifica e lo fa in una serata in cui le rossoblù non lasciano scampo al Forlì dalla palla a due sino all’ultima sirena, arrivando ad un massimo vantaggio di trentadue lunghezze, senza dover mai rincorrere le avversarie. Le campobassane ci riescono grazie ad una prova d’insieme che ha in Ciavarella (top scorer di serata a quota 23 con 27 di valutazione, 24 di plus-minus ed 1,44 di Oer, l’indice di rendimento offensivo), Bove (doppia doppia con 14 punti e 13 rimbalzi, di cui otto in attacco) e Smorto (arrivata a quota 10) i propri tenori.
CORAZZIERI… D’ACCIAIO In avvio coach Sabatelli decide di giocarsi l’opzione del quintetto fisico. La risposta è subito efficace perché in un amen Campobasso va 4-0, poi 9-3 e doppiando per la prima volta le proprie avversarie sul 14-7. Il +9 con cui si chiude il primo quarto è il segnale di quella che potrà essere una serata in scioltezza per le rossoblù. DIFESA FORTE Nel secondo periodo le campobassane stringono ulteriormente le maglie in difesa (solo sette punti subiti) anche se l’attacco batte un po’ in testa con soli quattordici punti messi a segno. All’intervallo lungo, però, il margine in doppia cifra (33-17) è il segnale di un secondo tempo pronto a prefigurarsi come un prolungato garbage time.
MARGINE INERZIALE Il rientro dagli spogliatoi, peraltro, non allunga di tanto il distacco tra le due contendenti perché al 30’, con le forlivesi tenute a trenta punti, il vantaggio che le magnolie si trovano a gestire è di diciotto punti (48-30).
ANDATA SENZA RITORNO Coach Sabatelli, a quel punto, sprona le sue a dare qualcosa in più in fase offensiva nell’ultimo periodo e la risposta delle rossoblù è veemente: i 25 punti realizzati in dieci minuti sono il chiaro segnale delle potenzialità di un gruppo pronto a far sentire con forza la propria voce nel contesto del girone sud dell’A2. La seconda metà dell’ultimo periodo – tra l’altro – è anche l’occasione per vedere all’opera le giovanissime rossoblù con Falbo, Sammartino e Mandolesi (due punti per la giocatrice marchigiana) che non sfigurano minimamente sul parquet dell’impianto di via Svevo. A REFERTO CHIUSO Al termine, per coach Mimmo Sabatelli, l’analisi non può che essere, come la voce statistica della valutazione, la somma algebrica delle diverse voci che hanno concorso al racconto della partita. «Il nostro – afferma – non è stato un basket sempre brillante, anche perché siamo venuti un po’ fuori solo nell’ultimo periodo. Queste, però, sono le partite più pericolose, soprattutto da un punto di vista mentale. In effetti, la squadra è entrata sul parquet un po’ contratta, poi, però, l’aver preso la partita in pugno ci ha consentito di poter giostrare al meglio le singole situazioni. Ci godiamo i tre successi consecutivi, ma l’intento è quello di prolungare la nostra seria già nella prossima contesa. Sappiamo che c’è ancora da lavorare e che questo gruppo ha ancora del margine a livello di potenziale. Questo gruppo difensivamente ha ottimi numeri, ma a mio avviso ha ancora tanto da dare da un punto di vista dell’attacco. Partire dalla possibilità di avere otto titolari deve essere un opzione in grado di caratterizzare pienamente la nostra stagione».
————————————————————————————————————————-
E terzo successo su altrettante partite per AndrosBasket Palermo, le palermitane superano l’Elite Basket Roma con un rotondo 74-43.
Non una partita facile per AndrosBasket che c’ha messo un po’ a carburare. Complice, probabilmente anche un metro arbitrale decisamente fiscale, sino a rendere difficile per entrambe le squadre prendere un vero ritmo partita per almeno metà gara. 29 falli fischiati già all’intervallo, partita spezzettata più volte, non sorprende lo 0/17 da tre combinato di entrambe le squadre al riposo: davvero difficile entrare in gare.
Nei primi due tempi, presto trasformati in una gara di tiri liberi, AndrosBasket ha però una miglior interpretazione della partita. Rosa Cupido mette le prime giocate del match, Vandenberg converte dalla lunetta, in difesa le palermitane sembrano più a loro agio rispetto alle ultime due uscite: 16-8 a fine primo quarto.
Sempre dai liberi Palermo allunga fino al +15 nel secondo quarto, poi un po’ si siede e consente a Elite un rientro sino al -9 firmato da Magistri dalla lunetta (27-18). Chiude il primo tempo Paola Novati con due bei canestri dal campo, una rarità in una partita in cui si segna soprattutto a cronometro fermo. 31-20 a metà gara.
Il terzo quarto segna il solco che decide la partita: AndrosBasket è straripante in uscita dagli spogliatoi. Verona e Miccio firmano un 9-2 per portare la squadra di casa sul +18 (40-22), le esterne sono devastanti e alla numero 12 si aggiungono anche Cupido e Manzotti. In difesa Palermo concede appena cinque punti e vola sul +30. 55-25 il punteggio a dieci minuti dalla fine e due punti praticamente già in ghiaccio.
L’ultimo periodo, come già accaduto all’esordio, è quello delle giovani. Cappelli, Tumminelli, Caliò, Salamone (esordio stagionale per la play classe 2001, seconda presenza in A2) tutte in campo nell’ultima frazione. Brilla soprattutto Marta Cappelli che mette cinque punti, a referto anche Marta Tumminelli con due bei punti. L’applausometro al PalaMangano cresce, è festa anche con le giovani giocatrici locali protagoniste. Il finale scorre via abbastanza facilmente e si arriva al 74-43 alla sirena, si può festeggiare: riportando però ben presto l’attenzione al campo perché adesso, con la trasferta di Cagliari e la sfida tra due settimane con Campobasso, l’asticella della competizione si alza sempre più.
Nel girone Nord della A2 dopo aver capitalizzato al massimo gli scontri diretti dei primi due turni, nella terza giornata arriva a Villafranca la prima sconfitta stagionale per le ragazze del Fanola. Troppo forte l’Alpo, squadra con giocatrici di categoria superiore e senza dubbio una delle più serie candidate alla promozione in A1. Brave comunque le Lupette a mettere in piedi una bella rimonta nella seconda metà di gara, dopo un primo tempo da dimenticare.
La prima accelerazione delle padrone di casa infatti arriva subito, e fa male: dopo 3′ le veronesi sono già sul 10-0, con Pertile e Zampieri brave ad arrivare fino al ferro. Le ospiti provano a scuotersi con la tripla di Amabiglia e due piazzati di Baldi, ma nel primo quarto le giallonere incappano in una marea di palle perse (11) e non riescono a reggere l’urto.
Andate al primo riposo già sotto di 20 lunghezze (27-7), nel secondo periodo le ragazze di coach Valentini continuano a fare grande fatica in attacco. Nei primi 6′ arriva così un altro 12-0, che vale addirittura il +32 alle padrone di casa. Poi finalmente Crocetta, Milani e la stessa Amabiglia muovono il punteggio con un 9-0 frutto di tre triple, che permette di contenere il distacco sul 41-18 dell’intervallo lungo.
È un mini break che ridà fiducia al Fanola, pronto a crederci per davvero nel terzo quarto. Boaretto (6 punti consecutivi) e poi Milani (8) guidano l’attacco, mentre dall’altra parte è l’Alpo a non trovare più la retina. San Martino rientra così fino al -12 (44-32 al 28′), riaprendo di fatto una gara che sembrava già chiusa.
Di nuovo Milani (top scorer dell’incontro con 19 punti) firma il -11 in avvio di quarta frazione, e il Fanola ci spera ancora. Dall’altra parte tuttavia sono 6 punti di Ramò a restituire ossigeno all’Alpo, capace di trovare un nuovo allungo sul 58-41. Ormai non c’è più il tempo per completare la rimonta, e il Fanola deve alzare bandiera bianca, seppure a testa altissima.