Roma, 30 novembre 2018 – A volte capita. Ma cosa, direbbe il lettore? Capita che al termine di una gara persa in campionato, per la cronaca la nona su nove turni di Serie A2 girone Ovest, il Presidente di questa squadra di pallacanestro si prenda la scena del post-gara e in modo assolutamente legittimo, dopo un periodo di silenzio stampa, esprima le proprie idee in modo secco e preciso, in riferimento in primis alla sua squadra ed ai suoi giocatori, nonchè agli arbitri della sfida testè conclusa (a suo parere non integerrimi con la sua squadra, anzi…E non solo da questa gara), non mandandole certo a dire, usando toni civili e pacati ed esponendosi in prima persona, senza poi dimenticare di congratularsi con gli avversari vittoriosi.
La squadra, come avrete capito tutti, è la matricola assoluta nella Serie A2 girone Ovest ed è la BPC Virtus Cassino mentre la persona in questione è la Presidentessa del simpatico sodalizio ciociaro Donatella Formisano. Simpatico perchè squadra giovane, fresca, in serie A2 dopo soli 7 anni dalla serie D, come non nutrire un sentimento simile per questa sorta di piccolo gioiello in una terra che sino a qualche tempo fa poteva vantare a questi livelli squadre come Veroli e Ferentino?
Capita poi che dopo questa sua dichiarazione urbi et orbi, logica o meno, comprensibile o meno ma comunque legittima, ne faccia seguito un’altra. Questa volta a parlare attraverso un comunicato stampa è Mario Boni, vice-Presidente della GIBA il quale, in un comunicato pubblicato nel sito ufficiale della stessa associazione, difende logicamente i suoi associati così additati al pubblico ludibrio da parte della Presidentessa Formisano la quale, anche da insegnate scolastica, afferma che per quanto riguarda i giocatori attuali della BPC Virtus Cassino “…Non vorrei essere la vostra mamma…”, invitandola a chiedere scusa, quì la ricostruzione del tutto. Logico che Mario Boni, una delle ali italiani più forti di sempre negli anni scorsi e dal carattere sempre poco avvezzo alle trame politiche, abbia dovuto difendere i suoi tesserati, anch’egli usando toni fermi ma sempre nell’ambito della massima correttezza.
Poteva mancare la replica della Presidentessa Donatella Formisano?
Assolutamente no. Ed arriva nelle giornata di ieri, giovedì 29 novembre, una lettera pubblicata sul sito ufficiale del club rossoblu che vi riportiamo integralmente:
Gentilissimo signor Mario Boni, vice-presidente GIBA,
ho letto e riletto con grande attenzione la sua “cordiale lettera aperta”, in merito alle mie dichiarazioni nella conferenza stampa del post-partita contro il Basket Latina.
Nel ringraziarLa per i suoi “preziosi consigli” è prima di tutto doveroso un ringraziamento a tutti coloro, tifosi e appassionati della palla a spicchi, che hanno mostrato privatamente e pubblicamente grande comprensione e consenso verso le parole della mia conferenza, come si evince anche dai commenti pubblici.
Nel rispetto del Suo pensiero, mi corre l’obbligo morale di spiegare i fatti, anche se ormai di dominio pubblico, ben oltre le mie affermazioni, per chi ha avuto la volontà e la correttezza di accertare i reali accadimenti.
Infatti le mie esternazioni sui giocatori sono state un pubblico richiamo per questi ultimi, che si sono resi protagonisti di atteggiamenti assunti all’interno del gruppo squadra, sia sul piano professionale che personale, ritenuti del tutto non rispondenti al regolamento interno della Virtus Cassino ed ai principi di leale e rispettosa convivenza umana e civile, nonchè grazie ai post su Facebook di giocatori, o ex giocatori, una chiara violazione del “DIRITTO ALLA RISERVATEZZA ATTRAVERSO LA DIFFUSIONE NON AUTORIZZATA DI CORRISPONDENZA PRIVATA”.
Le vicende e dinamiche interne alla Virtus Cassino sono ovviamente riservate, ancora per diversi aspetti, ma per altri purtroppo non lo sono più, per volontà di chi ha pubblicato e diffuso messaggi privati.
Spiace che Lei, non conoscendo i reali accadimenti, abbia preferito scrivermi pubblicamente, invece che interrogarsi sulle cause ispiratrici del mio dire, franco e diretto, ma certamente motivato.
Tutte le società sportive, in ogni ambito operino, sono interessate da dinamiche interne di diverso genere, anche riguardanti i relativi atleti, che spesso hanno ispirato esternazioni dei relativi dirigenti e presidenti molto più crude e, a volte, feroci, delle mie. Quindi? Nulla di nuovo sotto il cielo.
E’ una modalità utilizzata al fine di richiamare i giocatori alla realtà, fatta di un impegno che deve essere massimo ed un senso di responsabilità che deve rimanere sempre vivo, anche e soprattutto per il rispetto e l’attenzione dovuti ai nostri tifosi, agli sponsor che ci sostengono e a tutti quanti lavorano ogni giorno per la Virtus, ivi inclusi staff tecnico e dirigenza.
A proposito poi di rispetto voglio comunicarLe, perché sicuramente non può sapere neanche questo, che i giocatori della Virtus Cassino sono stati sempre seguiti con grande disponibilità ed attenzioni, vissute in un clima addirittura di affettuosa accoglienza.
Tutto finalizzato a mettere a proprio agio gli attori della Virtus, affinchè ognuno faccia la propria parte, con passione e continuità, ogni giorno, nel pieno rispetto delle regole e degli impegni contrattuali e morali assunti.
E, sia chiaro, almeno il rispetto e la correttezza devono essere portati e vissuti da tutti nei confronti di tutti, in senso biunivoco.
Appare chiaro quanto la Sua interpretazione, sia non conforme alla verità dei miei pensieri. Avendo la conferenza sollevato un caso mediatico e l’attenzione di tanti, indipendentemente dalla mia volontà, forse i problemi dello spogliatoio della Virtus Cassino sono vissuti e comuni anche in tante altre società, che come me sempre per rispetto e riservatezza hanno fino ad oggi evitato di affrontarli pubblicamente.
A supporto di quanto sopraesposto, ad esempio evidente dei problemi negli spogliatoi, (come Lei stesso ha menzionato) potrei citare dichiarazioni di illustri presidenti e di allenatori importanti, ma la più significativa, a mio parere, anche perché recente, proprio il giorno dopo la mia conferenza, è l’intervista ad un giocatore, capitano della Reggiana Basket di Serie A1, Riccardo Cervi, che la invito ad ascoltare in quanto pubblica su tutti i social e canali di informazione.
A questo proposito il capitano bianco-rosso cita testualmente: “Ci sono comportamenti all’interno dello spogliatoio che non fanno piacere, anche se fatti pensando che non siano pesanti, in realtà lo sono e portano a delle situazioni in cui non si ha voglia di lottare l’uno per l’altro, ci si divide e senza motivo. – continua – Ci si dovrebbe comportare, non da eroi, basta fare il proprio lavoro e farlo in modo in cui si crei una coesione di gruppo che ora non c’è e che ci sta portando tanti problemi”.
Nelle chiare ed esaustive parole di questo GRANDE capitano, che dimostra di essere un uomo vero e sincero, c’è la sintesi di quanto da me espresso, rispetto agli accadimenti dello spogliatoio della Virtus Cassino, dove arrivano a verificarsi discutibili episodi tra gli atleti.
Infatti, nella fattispecie, le incomprensioni e la diffidenza tra i giocatori hanno condizionato il loro comportamento negli allenamenti, nelle gare, nelle attività societarie, e nei rapporti con la società, mostrando “insofferenza”, ritenendo la stessa responsabile di aver messo insieme un gruppo di giocatori che, per usare le parole del capitano Riccardo Cervi, non sono ad oggi riusciti a creare un gruppo coeso e una intensa fra di loro.
Io, nella qualità che rivesto, insieme a tutto lo staff tecnico e dirigenziale credo/crediamo fermamente che il rispetto, la passione e l’impegno tecnico, se condivisi insieme ogni giorno, porteranno sicuramente tutta la squadra ad una coesione che sarà foriera, ne sono sicura, di risultati positivi.
È una sfida, affascinante e faticosa, a cui invito tutta la squadra a partecipare, prima col cuore e poi con testa, braccia e gambe.
In merito alla mia affermazione che non “avrei voluto essere la mamma di questi giocatori”, sicuramente avrei potuto evitarla e me ne scuso pubblicamente, ma, Mi consenta, è stato ancora una volta travisato ed interpretato negativamente il senso delle mie parole. Essendo mamma di due figli, cerco quotidianamente di trasmettere loro valori e insegnamenti positivi; come è normale, talvolta, i figli, e non fanno eccezione i miei, disattendono anche involontariamente per la loro giovane età, ciò che i genitori trasmettono. Non per questo il nostro affetto cambia, ma una mamma attenta sicuramente fa notare gli errori commessi ai propri figli. In quanto “mamma lavorativa” dei miei giocatori, dopo averli richiamati privatamente ad un comportamento idoneo, ho pensato di provocare negli stessi una reazione di orgoglio sollevando il problema pubblicamente. Avrei potuto evitarlo perchè di difficile comprensione e di facili strumentalizzazioni, e di questo mi sono già sopra scusata.
Il mio quindi vuole essere un richiamo forte e passionale, sul piano personale e professionale, a fare di più e meglio, tutti insieme, con serietà e impegno, come una FAMIGLIA UNITA.
Nulla di più.
Questo è l’atteggiamento e lo stile della Virtus, da sempre. Ne sono fiera e voglio che continui a contraddistinguere una realtà che amo e sostengo, insieme a tanti amici, in un’avventura bella e perigliosa, che ci vedrà in ogni caso vittoriosi se riusciremo a viverla uniti e determinati.
In merito all’argomento “arbitri”, pur non dovendo a Lei né ad altri alcun tipo di spiegazione in merito ad un mio pensiero, condivisibile o meno, preciso che non ho mai denigrato la classe arbitrale in sette anni di “vita Virtus”: sono abituata al rispetto di tutti i lavoratori, dello sport e non.
Lei stesso ha detto che sono uomini ed ovviamente come tali possono incorrere in errori come ciascuno di noi, siamo d’accordo.
Ma non è certamente reato, rientrando invece nella normale dialettica sportiva, evidenziare e documentare alcuni di questi errori.
Non sono il primo né l’ultimo presidente che reclama imparzialità, professionalità e correttezza dei direttori di gara a tutela di tutte le Società che disputano i Campionati.
Così come è esperienza comune di rilevare errori arbitrali assistendo a partite in ogni ambito sportivo. Anche qui, quindi, nulla di nuovo.
In merito alla provenienza geografica, in conferenza stampa ho dichiarato che designare un arbitro di una città limitrofa a Latina per la partita in oggetto fosse a mio parere poco opportuno. È ovviamente un mio pensiero, giusto o sbagliato, non certo lesivo di alcuno, che ho il pieno diritto di affermare.
Per concludere, non è un “abbraccio” formale da Lei invocato che può risolvere tali rapporti. È necessaria la chiara volontà da parte di tutti i soggetti coinvolti di esaminare le proprie responsabilità, e rivedere i comportamenti per creare la giusta coesione del gruppo-squadra e tra le componenti societarie.
Anche io e tutti i dirigenti, siamo “lavoratori” e come tali meritiamo lo stesso RISPETTO da Lei invocato per i giocatori.
Non intendo continuare ad alimentare inutili polemiche, con lo scopo di distogliere la mia società e gli stessi atleti, da obiettivi ben più importanti. Pertanto, mi auguro di essere stata esaustiva in quanto NON INTENDO PIU’ TORNARE SU TALI ARGOMENTI, EVITANDO SPERO ULTERIORI STRUMENTALIZZAZIONI.
Nel salutarLa cordialmente, è gradita l’occasione per ringraziarLa del suo augurio, sempre “Viva il lupo”, dalla Presidentessa di una giovane realtà di Serie A2 neo-promossa.
Dott.ssa DONATELLA FORMISANO
PRESIDENTE S.S.D. a R.L. Virtus TSB 2012 Cassino
Cassino, Lì 29 Novembre 2018
https://www.facebook.com/latinabasket/videos/269532547246348/
Ora, credo che per sintetizzare questa polemica, forte nelle sue espressioni lessicali dei contraenti ma logica e legittima da ambo le parti, si debba e si possa trarre qualche considerazione, magari anche per sdrammatizzare utilizzando uno storico aforisma di Ennio Flaiano il quale, riferendosi agli annosi problemi della politica italiana, scrisse un giorno che “…La situazione è grave ma non seria”.
Forse non è nemmeno grave questa vicenda ma per quanto letto in questi giorni probabilmente seria lo è. Perchè, sia chiaro e senza voler offendere un Presidente di una squadra che comunque in 7 anni ha scalato i campionati dalla Serie D sino alla Serie A2, facendolo con passione ed amore e su questo non ci sono dubbi, ella stessa dovrebbe ben sapere, insieme al proprio entourage, come ad oggi “vivono il quotidiano” i giocatori di qualunque sport e di tutti i livelli, professionistici e non; dovrebbe conoscere o sapere come ormai essi stessi si relazionano ogni giorno con i tifosi e sui socials network e come possono anche, accidentalmente mi auguro, svelare dettagli che non dovrebbero svelare. Perchè ci dovrebbe essere un regolamento interno atto ad impedire loro di divulgare, o quantomeno svelare, fatti e/o notizie inerenti alle loro azioni professionali, nel campo e nello spogliatoio. I professionisti esistono ma a volte meglio mettere in piedi un decalogo comportamentale per ricordare alcuni principi. Qualora questo regolamento esistesse, i giocatori andrebbero sanzionati, caso contrario la Presidentessa Formisano può lamentarsene, va bene, ma poi tutto lì rimane.
Certo, l’amarezza del Presidentessa Formisano è comprensibile ed anche condivisibile nei suoi termini, in quanto civile e contenuta negli ambiti della logica dialettica ma difficilmente mi sento di esserLe vicino. Un gruppo di atleti/i va gestito, monitorato, “controllato” oserei dire e prima di metterlo insieme si dovrebbero conoscere anche le loro caratteristiche umane, proprio perchè stare insieme è un obbligo contrattuale ma stare bene insieme non è vincolabile contrattualmente. Strano che una dirigenza così abituata a vincere in questi anni abbia sottovalutato, in questa stagione storica e così importante, un fattore così a rischio come quanto riportato.

L’MVP Henry Sims della Virtus Roma nel match vs Cassino, al debutto storico in A2
Inoltre, non essendosi mai il sottoscritto espressosi dalle colonne di questo sito da 10 anni a questa parte contro gli arbitri (nè tantomeno averlo mai fatto in radio, TV, socials od altri strumenti di comunicazione), parte essenziale ma non determinante a mio avviso dello spettacolo sportivo, e non avendo visto tutte le gare della BPC Virtus Cassino se non quella dell’esordio al PalaLottomatica vs la Virtus Roma in cui, a mio sindacabilissimo parere, la terna arbitrale non si fece altresì notare in maniera vistosa vs Cassino, non posso operare un giudizio nè a favore e nè a sfavore di quanto espresso da parte della Presidentessa Formisano.
La trovo pertanto un’uscita poco appropriata perchè sin dall’inizio del torneo la stampa specializzata, sottoscritto compreso, han sempre descritto la BPC Virtus Cassino purtroppo come una, se non la squadra, meno attrezzata delle altre 15 nel girone Ovest e quindi candidata naturale al ritorno in Serie B.
Ma sia chiaro, nella complessità del discorso della Presidentessa Formisano, spezzo però una lancia in Suo favore e non per captatio benevolentia, semmai per rimarcare che, ad ogni gara che mi capita d’assistere in Serie A2 e da troppo tempo a questo parte, le terne arbitrali diverse volte si caratterizzano per sfondoni tecnici a volte incomprensibili ma raramente alterando il risultato finale del match: mi creda Gentile Presidentessa Formisano, alla fine vince sempre la squadra che riesce a mettere la palla più volte nel canestro dell’avversario! Neanche lontanamente mi sfiora l’idea che le vittorie della Sua squadra in questi anni siano state agevolate da sviste arbitrali favorevoli a Cassino, mentre invece penso che nel campionato dello scorso anno e sino ai Playoff di Montecatini, la Sua Virtus sia stata la più forte e meritevole di salire in serie A2. Punto.
Concludo operando un’ultima, semplice ma logica riflessione che, sia chiaro, non vuole avere alcuna pretesa.
Mentre da un lato applaudo per la convinzione con cui la Presidentessa Formisano abbia confermato inequivocabilmente la fiducia allo storico, ed unico coach che la sua BPC Virtus Cassino abbia mai avuto nella sua storica e positiva ascesa dalla D alla Serie A2 in sette anni, coach Luca Vettese, da un lato però mi permetto di far notare che aldilà dei roster messi a disposizione dalle rispettive squadre, in testa al girone Ovest ci sono, e non è un caso, due squadre con sicuramente più mezzi economici del suo giovane e simpatico sodalizio ma gestiti da due allenatori di grande esperienza come Piero Bucchi della Virtus Roma e Sandro Dell’Agnello dell’Azimut Bergamo, per non parlare di Franco Ciani della M Rinnovabili Agrigento, terza in classifica dietro alle due squadre.
E’ ovvio che la BPC Virtus Cassino non puntasse alla promozione ma è altresì evidente che con degli allenatori navigati ed esperti, il cammino in un torneo così difficile perchè equilibrato dipende molto da loro, un torneo dove la determinazione e la convinzione di chi scende in campo è quasi superiore in certi casi a chi sia più o meno bravo. Sicuramente coach Luca Vettese è allenatore di indubbie qualità visto il percorso dei sette anni vincenti già citati ma a mano a mano che si scala vetta e di conseguenza il livello di sfida nei tornei, le difficoltà aumentano e le caratteristiche di un allenatore devono basarsi anche sull’esperienza della categoria.
Concludo augurando di cuore alla BPC Virtus Cassino della Presidentessa Formisano di poter fugare al più presto ogni dubbio interno, di ritrovare subito quell’unità di gruppo che al momento non sembra esserci ma soprattutto, come anticipato nella video-intervista del post gara di Latina, di poter proseguire il percorso in questa prima, storica stagione di serie A2 nel miglior modo possibile, come fatto sino ad oggi, sempre a testa alta, magari iniziando già dall’anticipo di domani, sabato 1 dicembre vs la Leonis Roma in casa?
In Bocca al lupo, ciociaro ovviamente!
Fabrizio Noto/FRED