Eh no cari lettori, non è un refuso quell’Exjames nel titolo ma la fotografia in una parola sola dell’ultimo quarto della sfida con il Fenerbahce del grande ex Nik Melli e del possibile futuro biancorosso Datome.
Partiamo dalla fine per commentare questa partita che nella prima parte si è sviluppata in maniera canonica: Fener a marce basse, Olimpia che ne approfitta e mette sul parquet una buona qualità di gioco e di esecuzione, tanto da riuscire ad andare all’intervallo in parità con Tarczewski per una volta sugli scudi ed un Mike James invece ben imbrigliato da un Bobby Dixon che rispetto agli esordi a Biella è irriconoscibile (perché in Piemonte non difendeva nemmeno per sbaglio, oggi è uno dei migliori in Europa a mettere pressione sulla palla).
Nel terzo quarto però Obradovic comanda di alzare i giri del motore difensivo del Fenerbahce e pian piano il vantaggio si dilata con un Lauvergne immarcabile per i pari ruolo milanesi costretti a subire il tonnellaggio e la tecnica del francese ex Spurs senza che dalla panchina vi siano stati adattamenti o cambiamenti tattici tipo una difesa a zona. In questo frangente è parso chiaro a tutti che manca quell’ala pivot di spessore anche fisico che su queste colonne invochiamo fin da agosto.
Risultato: per Lauvergne 7/7 da 2 e 15 punti pesantissimi in soli 18 minuti di utilizzo e Fenerbahce in controllo con un vantaggio in doppia cifra a fine terzo quarto. Poi è arrivato James a giocare praticamente da solo l’ultimo quarto mettendo in mostra una gran prestazione balistica ma non è così che si vincono le partite contro i top team europei.
L’ex Suns deve capire che negli ultimi minuti gli arbitri tendono a non fischiare i contatti in penetrazione ed allora non deve più lanciare missili da 9 metri a bassissima %, ma deve per quanto possibile coinvolgere i compagni. Gudaitis in particolare ma anche i tiratori come Bertans, Micov e Della Valle. Va bene la sfuriata di un giocatore in the zone ma esso stesso deve capire quando è il momento di ritornare a giocare coi compagni e dire basta all’uno contro tutti continuato.
Comunque 20 punti in un quarto non è roba che si vede tutti i giorni. E sono stati 20 punti uno più difficile dell’altro. Se vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno diciamo che Milano ha in squadra uno dei più talentuosi giocatori di stanza in Europa, ma lo si sapeva già. Crediamo poi che il prossimo rientro di Nedovic (forse settimana prossima) abbia come primo beneficiario proprio il buon Mike.
Sugli altri: male Micov che sembra un altro giocatore rispetto a quello di un mese fa. Ovvio che sconti la sovraesposizione in campo (altri 35 minuti per lui) che gli fa perdere brillantezza. Anche in questo caso sono mesi che invochiamo un minimo utilizzo in campionato (10 minuti al posto di 20) e un minutaggio in Europa che si assesti sui 26-28 minuti senza mai oltrepassare i 30. Ma siamo inascoltati.
Malissimo Jerrells ancora in difficoltà atletica dietro a contenere le penetrazioni di chicchessia, spuntato davanti quando sbaglia triple aperte e scelte in entrata; sembra quasi che a questo livello c’entri pochino e ciò inizia seriamente a diventare un bel problema per Pianigiani.
A far compagnia al 55 anche Brooks e Bertans, impalpabili in attacco e in sofferenza dietro. Devono dare di più in queste partite contro avversari di primo livello come il Fenerbahce, altrimenti li riterremo capaci di giocare bene soltanto contro squadre di secondo piano. Hanno entrambi tante partite per dimostrare il contrario.
Bene come già detto Tarcisio, e bene anche il solito Gudaitis leonino là sotto a battagliare contro i marcantoni turchi con costrutto tra l’altro. Bene anche Kuzminskas che dal derby in poi sembra un altro: più motivato ed incisivo in attacco e a rimbalzo merita di giocare di più anche nel suo ruolo naturale (oggi il coach ci ha provato, peccato per pochissimi minuti).
Last but not least un appunto alla gestione dello staff tecnico: personalmente credo che qualche minuto di Cinciarini, Burns e financo Fontecchio sarebbe stato meglio proporlo.
Il primo perché con un Jerrells così in difficoltà magari sarebbe risultato utilissimo come spesso gli accade (Gran Canaria docet), Burns perché come detto era spendibile in marcatura su Lauvergne meglio di altri e Fontecchio per far rifiatare Vlado. Il coach ha deciso diversamente e i fatti gli hanno dato torto. Ci sta. Vedremo se settimana prossima in casa col Bayern qualcosa cambierà a partire dal possibile ritorno di Nedovic; questa comunque sarà una partita da vincere assolutamente poiché dopo il passo falso con Gran Canaria in casa non si può più sbagliare.