La notizia del super-sabato del girone Sud della A2 femminile di pallavolo è la sconfitta della Magnolia Campobasso in casa: un punto, 54 a 55 con la Matteiplast, squadra non nuova ad imprese del genere e difatti ben piazzata al terzo posto della classifica e con la capacità di esprimere forse dal punto di vista estetico il miglior basket del girone.
PARTENZA SPRINT A fronte di Ciavarella alle prese con delle problematiche fisiche che consigliano lo staff tecnico rossoblù per un utilizzo parcellizzato (l’ala capitolina vedrà il parquet solo nel terzo quarto), nello starting five c’è spazio per una Mancinelli che è l’ispiratrice di un avvio ad alta velocità delle rossoblù. Campobasso va 7-0 in un amen, ma Bologna piano piano prova a riavvicinarsi, salvo restare impigliata in un periodo in cui D’Alie non riesce a produrre punti e le magnolie, che devono fare i conti con i problemi di falli di Želnytė, sul sesto punto di Mancinelli arrivano sul +11 (18-7), prima che una tripla di Nannucci non riporti le emiliane a tre possessi di differenza
MARGINE INTATTO Il vantaggio importante per le campobassane resta tale anche durante un secondo periodo in cui D’Alie sblocca il suo tabellino ed il coach ospite Giroldi, dopo il +13, massimo vantaggio di serata per le rossoblù, firmato da Mancinelli, finisce per rifugiarsi nelle varianti tattiche ed alternare la zone press sulle rimesse delle magnolie e la zona 2-3 in situazioni di attacco a difesa schierata. È l’asse veronese Marangoni-Reani, in questo frangente, a non far perdere la bussola alle rossoblù.
CERTEZZE INCRINATE Al rientro dagli spogliatoi dall’intervallo lungo l’abbrivio di terzo periodo, in casa campobassana, non è la fedele riproduzione di quello che è uno standard tipico della stagione delle rossoblù. È Bologna, infatti, a dettare legge nel quarto piazzando un break di 9-0 che disorienta, al tempo stesso, i #fioridacciaio ed il pubblico del PalaVazzieri e che, probabilmente, alla resa dei conti risulterà particolarmente indigesto per le rossoblù. Bove prova a ricacciare indietro gli incubi, ma al 30’ il tabellone dell’impianto campobassano registra un’assoluta parità (41-41).
ALTA MAREA Bologna prova a dare un nuovo strattone in avvio di quarto periodo, prendendo, in un paio di circostanze, un doppio possesso di margine, ma i #fioridacciaio non si disuniscono, si riportano sotto ed hanno anche la possibilità, all’ultimo possesso, di centrare un sostanzioso referto rosa. Il tabellone ed il ferro, però, ‘sputano fuori’ la conclusione dalla media di Mancinelli e per le magnolie si materializza così il terzo stop stagionale.
IL RAMMARICO DEL COACH Per il tecnico delle campobassane Mimmo Sabatelli, a referto chiuso, c’è così un’analisi che ha in sé più di un focus.«Siamo ricaduti nel vortice del terrore di giocare ai loro ritmi – spiega – e l’evolversi della situazione ha finito per tirarci un brutto scherzo. Questo ko ci deve far riflettere e portarci ad avere maggiore cattiveria sul parquet nelle prossime occasioni. Dovremo lavorare su alcuni aspetti che ci potranno essere utili in prospettiva. Siamo in un periodo particolare da un punto di vista fisico, ma dobbiamo guardare avanti e proseguire, con molta serenità, nel nostro cammino».
CORSI E RICORSI A dare un possibile orizzonte sereno alle magnolie c’è la possibilità di un’ulteriore trasferta domenica ligure, come quella precedente con la Cestistica Spezzina. Per le campobassane, infatti, in prospettiva c’è la sfida sul parquet del Savona.
E soprattutto che la squadra molisana è sempre prima dopo 22 giornate con 19 vittorie e 3 – leggasi 3 sconfitte.

AndrosBasketPalermo
Anche nell’altro big match della giornata c’è stata una vittoria in trasferta: quella dell’AndrosBasket Palermo che a Faenza ha restituito alle faentine quello che Ballardini e compagne avevano preso a Palermo. Vittoria di due punti, 58 a 60, che rimette a favore delle siciliane la differenza canestri in un eventuale arrivo pari in classifica, visto che all’andata era finita 48-49.
Le palermitane si presentano alla partita quasi al completo, grazie a un lavoro di dosaggio delle forze e della condizione in settimana. Buon approccio alla partita delle palermitane che fanno 0-6 coi canestri di Cupido e Vandenberg e i liberi di Verona, Faenza risponde con Ballardini che è autrice dei primi dieci punti della sua squadra. Palermo chiude il quarto con un parziale di 0-7 a favore grazie a cinque punti di fila di Manzotti e un canestro a tempo scaduto di Cupido, 10-18.
Il secondo quarto vede Faenza riavvicinarsi con la tripla di Policari e una quantità industriale di tiri liberi da un arbitraggio casalingo. Tra le perle, in ordine sparso, un fallo di Vandenberg con Ballardini che le va letteralmente addosso in palleggio solo per cercare il fallo (giocata d’esperienza, marchio di casa su cui, purtroppo, arbitri e occhi inesperti possono cadere), il successivo tecnico all’australiana che porta il conto della lunga a quattro falli, tecnico alla panchina, il successivo fallo a rimbalzo+tecnico a Verona che porta anche il capitano a quattro falli. Non si discute il singolo episodio, ma il metro generale e la direzione, in quella sequenza totalmente insufficiente e condizionante per tutto il resto della partita. Complesso anche solo pensare di giocarsela, onestamente, con entrambe le lunghe limitate da falli, contro la formazione con la batteria lunghe forse migliore del girone: ma il punteggio in qualche modo rimane in equilibrio, 31-30 all’intervallo.
Quando si torna a giocare, la reazione della formazione siciliane è di grandissima personalità: Russo sorpassa, Manzotti ne mette cinque di fila, Russo e Cupido completano uno 0-11 per il 31-41. Faenza risponde con due triple di Franceschelli e un bel canestro di Morsiani per portarsi sul -2, una tripla di Manzotti respinge le faentine. Palermo rimane sempre in vantaggio nel terzo quarto, presentandosi sul 48-53 a dieci minuti dal termine.
Palermo arriva dunque all’ultimo periodo sopravvivendo, grazie anche ad alcune apparizioni dalla panchina (Caliò e Cutrupi, a prescindere dalle imprecisioni o dai singoli errori, a cui porre rimedio, in 8′ in due danno comunque un buon apporto alla causa). E allunga ancora con Cupido in evidenza, quattro punti di fila per il +9. Faenza però non molla e rientra con Ballardini e Schwienbacher sul -1. Subito Miccio mette la sua unica tripla della partita, pesantissima, per il +4. Il resto è tutto grande difesa di Palermo che sul 58-60 rischia ma non molla e vince: l’ultimo tiro di Policari si spegne sul ferro e con esso le speranze di Faenza. Le siciliane volano così a +4 sulle romagnole, con anche lo scontro diretto a favore.
Una vittoria che rende orgogliosi anche per quanto visto. Si sono viste delle ragazze concentrate, determinate, forti a prescindere dai fischi contro, che a un certo punto della partita si sono rivelati il palese frutto dell’inadeguatezza del duo arbitrale a gestire la partita nel contesto odierno. L’errore umano è una componente del gioco e anche quello arbitrale, per chi vive la partita meglio spendere energie per superarlo che rimuginare sui fischi che si potevano avere a favore o contro. Applausi all’attitudine di questo gruppo.
All’interno della partita segnaliamo infine il nuovo appuntamento per la campagna d’informazione “Stavolta Voto”, che vede le nostre ragazze come vere e proprie testimonial in vista delle Elezioni Europee 2019. Le squadre hanno indossato, durante il riscaldamento, i sopramaglia della campagna e come al solito l’intero gruppo è stato protagonista “in viaggio” per promuovere l’iniziativa.

La Spezia festeggia ad Orvieto
Vittoria importante per la Crédit Agricole Carispezia, che rimane così in scia alle migliori: le ragazze bianconere superano l’Azzurra Orvieto col punteggio di 61-76, frutto di una prova convincente di tutta la squadra, soprattutto nell’ultima frazione. La top scorer di giornata è Silvia Sarni con 23 punti e 7 rimbalzi. Nonostante questo successo, però, le spezzine scalano al quarto posto in classifica con 34 punti, a pari merito con Bologna che, dopo lo scalpo di Campobasso, resta avanti per via dello scontro diretto a favore.
Nella ripresa la CA Carispezia parte bene, riprendendosi 13 lunghezze di vantaggio con Sarni e Corradino (31-44). Fino a metà quarto la gara prosegue con le due compagini che duellano alla pari, col divario sempre a cavallo della doppia cifra. Poi le bianconere danno un’altra accelerata, un 7-0 del trio Cadoni-Templari-Packovski che frutta addirittura il +16 (39-55). Orvieto però non molla, riesce ad inceppare l’attacco delle ospiti e, soprattutto, crea l’11-0 che la rimette in partita, costringendo così la CA Carispezia a rifare tutto da capo. All’ultima pausa di due minuti l’Azzurra è rientrata sul 50-55.
Medoc Forlì – Integris Elìte Roma
Vittoria di platino per Elite, che in colpo solo conquista la prima vittoria in trasferta, spezza la serie nera di 10 sconfitte consecutive e porta a casa una vittoria a dir poco fondamentale nella corsa alla salvezza. Un successo soffertissimo, conquistato al supplementare, e dopo che a 4 minuti dalla fine la gara sembrava piuttosto compromessa, con le padrone di avanti di 7 in una partita dal bassissimo punteggio. Brave le giallonere a reagire, a non mollare, a mettere in campo tutto ciò che avevano, guidate da una Masic scintillante, da una Grattarola solidissima e da una Di Stazio che in una partita “da 4 punti” ha fatto pesare tutta la sua esperienza.
LA CRONACA
E’ Forlì ad aprire lo score con Alice Pieraccini, ma Elite risponde subito con una tripla di Marta Grattarola e trova il suo primo vantaggio per poi allungare sul + 8 con una parziale di 10-0 firmato quasi integralmente da una Mia Masic incontenibile. Qui però le giallonere si fermano e, come molto spesso capita loro, subiscono un terribile controparziale di 13-0 che a metà quarto vale il -5 sul 15-10 per le padrone di casa. E’ la solita Mia Masic a suonare la riscossa con altri sei punti, tanto che alla fine dei primi dieci minuti Forlì chiude sì in vantaggio, ma di appena due punti. Al rientro in campo la partita sembra congelata, visto che da una parte e dall’altra non c’è verso di aggiungere punti a referto, con pessime percentuali al tiro: dopo 6.30 del secondo quarto il parziale, emblematico, è di 2-2. E’ Elite, comunque, che riesce a piazzare nelle ultime fasi un buon 8-2 che la porta sul +4 negli spogliatoi. Al rientro – anche qui purtroppo un “classico” – le romagnole scappano via piazzando un 15-4 mortifero che le porta sul 39-32 a 2 minuti dal termine del terzo quarto, ma stavolta è Marta Grattarola a suonare la carica e a riportare sotto le sue compagne, chiudendo il parziale sotto di 1 punto. L’ultimo parziale si apre con la solita striscia positiva di Forlì (6-0 fino al 44-38) firmata Pieraccini-Zavalloni, alla quale rispondono le positive Di Stazio e Chrysanthidou che firmano il -2 prima della tripla della Aleotti che sul tabellone segna il 49-42 a 4 minuti dal termine.
Finita? Macché. Elite non ci sta proprio e si aggrappa a una monumentale Masic, che mette sei punti in fila che, sommati a un libero di Silvia Buscaglione, significano la parità a 49. Sarà il punteggio finale, visto che le giallonere non riusciranno a concretizzare tre opportunità per chiudere la partita. Supplementare, dunque, ma senza grande pathos. Perché Elite stavolta prende il toro per le corna e fa capire alle avversarie che non è aria con un 7-0 decisivo che le porta sul +7 (49-56) e poi sul +8 con una grandissima Grattarola (51-59). Partita in ghiaccio, con Forlì che tenta un assalto tanto disperato quanto inutile nell’ultimo minuto.
Maurizio Pasquinelli
“Sono felicissimo per le ragazze. La vittoria di oggi è il frutto del lavoro che stanno facendo da un mese e mezzo a questa parte con grande intensità, cercando di giocare un tipo di pallacanestro che oggi in campo si è visto al di là della forza degli avversari. Quando siamo andati sotto a pochi minuti dalla fine abbiamo avuto la forza mentale di continuare a giocare questa pallacanestro, riuscendo non a caso alla fine a portarci via questa vittoria. Ora testa a domenica per continuare il nostro cammino“.