Santino Coppa, coach di AndrosBasket Palermo è uno di quelli che la sa più lunga in materia di pallacanestro femminile anche per via dell’anagrafe ma soprattutto per la sua conoscenza e bravura. Ha tenuto la sua squadra sempre in tensione anche quando aveva fuori alcune giocatrici importanti, cosa che gli ha ridotto le rotazioni, ha sempre tenuto nel mirino la corazzata Magnolia Campobasso ed a sei giornate dal termine della stagione regolare ha agganciato – grazie alla vittoria in casa di San Salvatore Selargius per 52 a 64 – le molisane in vetta alla classifica a quota 40: 20 vittorie e 4 sconfitte per una. I #fioridacciaio sono avanti per un punto negli scontri diretti ma la bellissima sfida tra queste due fortissime squadre è del tutto aperta per il primo posto con promozione diretta in A1.
Quella in Sardegna è stata una partita sicuramente complessa contro una squadra che ha venduto cara la pelle fino alla fine, resa ancora più difficile dalla defezione, per Palermo, di Cupido a inizio terzo periodo, per una botta al naso che l’ha tenuta fuori dal resto della partita per motivi precauzionali.
La formazione palermitana, in ogni caso, passa avanti sin dall’inizio e non ha perso mai il controllo della partita: ottimo il parziale a inizio gara con un 3-11 che ha visto protagonista soprattutto Liliana Miccio che autrice di ben dieci punti nella prima frazione di gioco, compreso il bel canestro del 9-18 che ha chiuso il primo parziale.
Selargius ha avuto un buon impatto dalla panchina di Cicic ed ha trovato punti preziosi con Brunetti e Lussu, AndrosBasket dalla panchina ha risposto con una buona prova di Manzotti che ne ha messi 14 realizzando anche due triple pesanti dagli angoli. L’ultima parola dalla lunga distanza è stata ancora della straniera di Selargius Cicic, che ha piazzatola tripla per il 26-32 del riposo lungo.
Nel terzo periodo, condizionato come detto dall’infortunio di Cupido che ha accorciato ulteriormente la rotazione, AndrosBasket è riuscita a ristabilire la doppia cifra di vantaggio grazie al gioco fisico dell’ex Russo, aggressiva e determinata, e a Vandenberg che ha fatto sentire i suoi centimetri nei pressi del pitturato. A dieci minuti dal termine 39-49.
Ultimo periodo di gestione per AndrosBasket che con il solito quintetto d’irriducibili ha sempre ribattuto colpo su colpo. Il +12 del capitano Verona a 2’13” dal termine ha avuto il sapore dei titoli di coda sul match con Selargius che ha alzato bandiera bianca ed ha chiuso su quel passivo, 52-64 alla sirena finale.
Sesta vittoria di fila per le palermitane, trasferta archiviata e adesso occhi puntati sulla Coppa Italia di Campobasso: per fare il massimo, per onorare una manifestazione che sarà per prima cosa una festa del basket femminile.
All’interno della partita segnaliamo il nuovo appuntamento per la campagna d’informazione “Stavolta Voto”, che vede le nostre ragazze come vere e proprie testimonial in vista delle Elezioni Europee 2019. Come ogni partita esterna siamo stati presenti col nostro point informativo per raccogliere adesioni per andare a votare il 26 maggio 2019.

Roberta Di Gregorio capitano de La Magnolia Campobasso
L’aggancio di Palermo è stato possibile perchè La Magnolia Campobasso è stata sconfitta a Faenza dal Basket Project Girls per 69 a 59. Il report della partita delle molisane racconta di una partenza lampo, un secondo quarto in difesa con il cuore gettato oltre l’ostacolo tra terzo e quarto periodo, dovendo fare i conti con le sole sette rotazioni a fronte delle dieci di Faenza che, ben prima dell’intervallo lungo, ha già messo sul parquet tutti gli elementi a disposizione di coach Bassi in una serata in cui è Policari, un vero e proprio rebus offensivo per le rossoblù, a trascinare al successo le romagnole. Così per La Molisana Magnolia Campobasso arriva la terza battuta d’arresto nelle ultime quattro gare con un copione che – a referto chiuso – finisce per ricordare quasi pedissequamente gli andamenti dei match interni con Palermo e Bologna.
AVVIO ARREMBANTE L’approccio delle magnolie, così come in altre circostanza, è all’insegna della grande determinazione e di scelte ben precise nel piano partita elaborato per la circostanza che mandano in confusione le faentine. Ciavarella e Di Gregorio, con le loro triple, scavano il solco che porta Bove con un 2/2 dalla linea dei liberi a firmare il massimo vantaggio di serata per le rossoblù (2-12). Nella seconda metà del primo quarto, però, l’attacco rossoblù finisce per fermarsi e mettersi a segno due soli punti a fronte dei dieci delle romagnole che si portano così ad un solo possesso di distacco dal quintetto di coach Mimmo Sabatelli.
INVERSIONE DI TENDENZA Al rientro sul parquet per il secondo quarto le rossoblù tornano a trovare la via in attacco, arrivando a prendere anche sette punti di margine dopo il canestro di capitan Di Gregorio (17-24). Trascinate da Policari, però, le romagnole mettono a segno un break di 8-0, sublimato dal canestro del sorpasso di Schwienbacher (25-24), primo strappo di una contesa in cui le molisane non riusciranno a mettere più la testa avanti, trovandosi sotto di quattro lunghezze (29-25) all’intervallo lungo.
TRIPLE LITUANE In avvio di terzo periodo Faenza corre veloce ed arriva anche al +10 del 37-27. Qui, però, due triple in successione di Laura Želnytė suonano la sveglia sul versante campobassano. Marangoni e Reani riavvicinano le campobassane ad un solo possesso di distacco (45-42), ma l’inerzia resta sempre dalla parte delle faentine.
STRAPPI DETERMINANTI Anche perché, nell’ultimo periodo, almeno inizialmente Campobasso prova a rientrare, ma finisce con il cedere definitivamente quando le romagnole arrivano sul +13, prendendosi abbondantemente anche la differenza canestri nel doppio confronto. Porcu sul finale limita il passivo che, per la prima volta in stagione, vede le magnolie cedere con uno scarto in doppia cifra. Per le rossoblù, raggiunte da Palermo, resta comunque la leadership in classifica per la miglior differenza canestri negli scontri diretti.
A REFERTO CHIUSO Per coach Sabatelli, al termine, le spiegazioni hanno un insieme di fattori ben preciso. «Al di là delle rotazioni, è emersa in questa circostanza meno grinta che in altre occasioni. Siamo partiti forte e concentrati, poi, però, ci siamo persi, arrivando secondi sulle palle vaganti e non riconoscendo e sfruttando i vantaggi, dando invece vita a situazioni di attacco statico. Ora è necessario riflettere con serenità per capire determinate situazioni che potrebbero portare a problematiche di carattere psicologico, visto che questa gara ha ricalcato l’andamento di altri confronti di quest’ultimo periodo. Il merito stasera va a Faenza. Mancinelli? Mi auguro di recuperarla così da avere una rotazione in più, ma senza avere fretta però. La Coppa Italia arriva, in tal senso, in un momento opportuno per poterci dare più mordente sia nell’immediato che in prospettiva».
LA ‘C’ NEL DESTINO Davanti a loro, infatti, le rossoblù avranno ora la Final Eight del trofeo tricolore che saranno ospitate nell’impianto di casa del PalaVazzieri. Venerdì ci sarà il confronto dei quarti di finale contro Moncalieri. Per il campionato, invece, se ne riparlerà a fine mese, quando il 30 marzo le rossoblù, sempre tra le mura amiche, dovranno vedersela contro il Civitanova Marche dell’ex Ada De Pasquale.