Desio, 23 marzo 2019 – Peccato, peccato davvero soprattutto per i 6.800 e rotti accorsi in un PalaDesio sold out e caldo come poche volte in passato (l’ultima a mia memoria una Gara5 dei playoff 2014 contro Siena).
La sconfitta casalinga nella partita più importante stagionale non è una novità in casa Olimpia, quest’anno però sembrava che il vento fosse cambiato, grazie ad una stagione vissuta più da protagonisti; ed invece tocca ancora ingoiare l’amaro calice della sconfitta bruciante e pesante.
Milano è riuscita a stare in partita 25 minuti nonostante fosse chiaro fin dall’inizio che l’esito si sarebbe perlopiù deciso sul ritmo tenuto. E per tutti i 40 minuti si è giocato a quello più congeniale ai greci senza mai un tentativo milanese di aumentare quel che dall’altra parte dell’oceano chiamano “pace“.
Come non sottolineare la prova di Nick Calathes? 27 punti con una sola tripla, senza liberi e 14 assist. Certo è stato agevolato dalle scelte difensive errate da parte dello staff tecnico milanese ma comunque ha dimostrato una volta di più di essere un gran giocatore che le partite decisive difficilmente le sbaglia.
A differenza di James, ingabbiato alla grande dalla difesa di coach Pitino, che non è mai riuscito ad entrare in partita come sa fare a dispetto di cifre comunque non disprezzabili. Inoltre non è mai riuscito a mettere in ritmo i compagni ma qui va dato atto alla difesa del Pana di aver fatto un gran lavoro.
Tutta l’Olimpia ha risentito del tipo di basket giocato dai verdi ateniesi e si è trovata strozzata a lungo andare dalla pressione sugli esterni che sono stati costretti a prendersi brutti tiri ad alto coefficiente di difficoltà ed a fare brutte scelte con numerose palle perse che hanno scatenato il contropiede avversario. In più è mancata anche aggressività, come se il serbatoio dell’energia (mentale soprattutto) fosse in riserva dopo la partita contro il Real.
Sui singoli: il migliore dei biancorossi è stato Kuzminskas anche se nel secondo tempo è calato. Anche Tarczewski è assolto dalla mia personale giuria poiché dapprima è stato limitato dai falli (inesistenti), poi ha fatto quel che ha potuto.
Brooks si avvicina al sei ma , come andiamo ripetendo da tempo, deve prendersi qualche responsabilità offensiva in più. Di fronte aveva clienti scomodi, anzi scomodissimi, ed è per questo che non mela sento di dargli addosso ma zero tiri tentati in 20 minuti è una statistica che non esiste.
Ed ora le note negative: Nedovic e Nunnally su tutti. Hanno completamente steccato al tiro, ma quel che peggio si sono incaponiti a tirare da fuori al posto di penetrare e magari scaricare per favorire la circolazione di palla. E hanno difeso male , entrambi, su Calathes e l’ex di turno Langford.
Poi la panchina (attiva): se i vari Jerrells, Burns ed Omic non danno un contributo fattivo per Milano si fa dura, stante le difficoltà di tutte le prime punte e la ritrosia a lanciare in campo Della Valle e Cinciarini. E quella passiva: Pitino a mio modo di vedere ha preparato perfettamente la partita ingabbiando James e non permettendo a Milano di sviluppare gioco in libertà, armando le sue bocche da fuoco ed ha messo in difficoltà il suo dirimpettaio milanese che non è riuscito a controbattere alle mosse dell’ex coach dei Celtics.
Il coach di Milano ha dato l’impressione di essere in balia degli eventi e senza piano B, e non è la prima volta che capita. A sua discolpa parziale, è giusto ricordare l’assenza di Gudaitis, esattamente l’identikit del giocatore che poteva mettere in difficoltà il Panathinaikos.
Pana che si è dimostrato più duttile tatticamente e pronto a sfruttare la non ermetica difesa milanese (95 punti incassati in casa…), con il trio colored Langford–Thomas–Kilpatrick a dar manforte a Calathes. Certo sotto canestro dipendono da Gist perchè Papagiannis e Vougiukas sono soltanto corpi che occupano spazio ma alla fine hanno trovato la quadra e stanno vincendo a raffica.
Adesso per Milano è d’obbligo o quasi vincere le ultime due con Fenerbahce ed Efes, non esattamente le ultime della classe. Vero che finché la matematica non condanna si può sperare ma onestamente per accedere ai playoff (a mio parere alla fine sarebbero anche meritati), serve ora un miracolo.
Cristiano Garbin
@garbo75