Il derby che non ti aspetti. O forse si, se tu che leggi hai seguito le ultime partite delle due squadre lombarde. Perché Milano veniva da 5 sconfitte in fila, una striscia perdente che stava pesando come un macigno sulle menti dei giocatori biancorossi.
Cantù di contro veniva da una serie di risultati altalenanti in campionato, che comunque le permettono di lottare per un posto playoff, ma soprattutto in Brianza la più grande vittoria l’avevano già ottenuta: il riassesto societario dopo il tornado Gerasimenko con l’insediamento del nuovo board.
Abbiamo assistito a due partite in una. Nel primo tempo l’Olimpia praticamente si è presentata col piglio di chi si allena contro voglia e dopo aver pranzato pesante in una calda giornata estiva. Zero difesa, poca lucidità in attacco, e pure poca grinta sulle fifty-fifty balls, cioè sui palloni e rimbalzi vaganti.
Così è difficile vincere specie contro una formazione canturina che ha sfruttato appieno questa situazione. A lasciarli correre e saltare a piacimento i 6-7 colored brianzoli sanno fare male e così è stato: 56 punti nei primi 20 minuti e un + 13 che stava financo stretto alla squadra di coach Brienza.
Poi però nello spogliatoio Olimpia qualcuno avrà fatto presente ai 12 in calzoncini e canotta biancorossa che perdere anche il derby, contro una squadra che sommando gli stipendi arriva alla metà di quello di Mike James, facendo sembrare Frank Gaines la reincarnazione di Alphonso Ford, davanti a 10 mila persone non doveva essere l’idea del secolo.
Ed allora già dai primi due possessi avevamo capito che la solfa era cambiata. Sedere in basso, scivolamenti, abnegazione e convinzione in attacco dopo un tempo passato a cercare di risparmiare energie. Risultato dei secondi 20 minuti? 55-35 per l’Olimpia e derby numero 100 messo in cassaforte.
Ma c’è il rovescio della medaglia: questa rimonta , operata praticamente utilizzando il quintetto che in Eurolega gioca di più, potrebbe aver sottratto energie preziose in vista dello scontro finale in Eurolega in programma giovedì ad Istanbul a casa dei birrai dell’Efes.
Ne valeva la pena? Oppure la rimonta si poteva fare anche dando maggior fiducia ai Fontecchio ( 9 minuti), Cinciarini (10) o Burns (14) ? Sono domande a cui non potremo dare risposta, anche se ognuno di noi ha la sua idea più o meno legittima.
Tanto comunque decide Pianigiani e tra pochi giorni scopriremo se ha fatto bene o male: perché la gestione minutaggi nel derby non cambia di molto quella tenuta per tutto il campionato. Legittimo da parte sua difendere le sue scelte, basta non scadere nel patetico continuando ad affermare in conferenza stampa la stanchezza dei giocatori chiave milanesi.
Ovvia, le partite son state tante, troppe, come d’altronde il loro minutaggio in molte partite di Serie A in cui si poteva e doveva dar più spazio a chi giocava meno e segnatamente al plotone italico. Sarà la ventesima volta che lo scriviamo su questi schermi (ad esempio qua https://all-around.net/2019/03/17/lega-a-poste-mobile-7-di-ritorno-lolimpia-e-in-vena-di-regali-la-reyer-ne-approfitta-ed-espugna-il-forum/), ci siamo stufati di ripeterlo, da qui in avanti non ci ripeteremo, promesso.
Ora l’Efes dicevamo: perdere sarebbe pesante per il morale e l‘eliminazione ingiusta per il tipo di stagione fatta, vincere darebbe al 90% la qualificazione ai playoff. Vedremo se una volta di più messa spalle al muro (e stavolta dopo il muro c’e’ il burrone) questa squadra saprà tirar fuori una prestazione degna di rispetto.Finora non è accaduto ed anzi son state fragorose sconfitte, in coppa Italia, contro il Pana e il Fener.
Dalla partita di giovedì dipendono i destini e i giudizi di tanti ma di due in particolare: il coach e James. Se sul primo già tanto abbiamo scritto, sul secondo ci sentiamo di dire che finora dargli le chiavi della squadra non è stata una grande idea, dando credito a chi lo vuole un fantastico giocatore ma di rottura, che per caratteristiche tecniche ma soprattutto caratteriali non potrà essere leader di un team vincente ( chi scrive appartiene a questo partito).
In America dicono ” the jury is still out“, quindi aspettiamo e tra pochi giorni avremo la sentenza che se non è definitiva poco ci manca. I segnali giunti nel derby comunque sono un minimo confortanti, perlomeno nel secondo tempo James ha cambiato faccia ed atteggiamento e i risultati si son visti.
Vediamo se replicherà ad Istanbul, intanto la sua partita è già iniziata sui social con scambi al vetriolo con tifosi turchi che sicuramente non hanno fatto altro che motivarlo. Pronostico : scollinerà facile oltre i 30, speriamo bastino per una vittoria dei campioni d’Italia.
Garbin Cristiano
@garbo75