Un cammino lungo e tortuoso durato tutto un anno che vedrà ad Anversa da domani, venerdì 3 maggio, il suo epilogo. E’ la Final Four della FIBA Basketball Champions League giunta alla sua terza edizione, competizione voluta con fermezza dal massimo organismo federale del pianeta cestistico continentale per provare a contrastare – nel tempo ovviamente – lo strapotere tecnico e mediatico della Euroleague e della 7Days EuroCup.
Al momento l’operazione è lodevole per certi versi, mediaticamente l’idea di mostrare ad esempio anche sui canali televisivi in chiaro le partite della manifestazione ha avuto un suo innegabile riscontro, come però sia innegabile che questa manifestazione non riesca ancora a scaldare tecnicamente i cuori degli appassionati: ancora troppa distanza tecnica rispetto ai cugini di Euroleague e 7Days EuroCup, in riferimento inoltre alle squadre che ne hanno preso o ne prendono parte.
Certo, a giudicare proprio dal blasone delle squadre che domani, alle ore 18:30, daranno vita alla prima semifinale e cioè Segafredo Virtus Bologna vs Brose Bamberg, la FIBA Basketball Champions League è sulla buona squadra. Ma la cifra tecnica è di pari livello al blasone delle due contendenti? Al momento non proprio, inutile negarselo. Innanzitutto perchè entrambe le squadre nei rispettivi campionati non solo al top delle classifiche: i biancorossi tedeschi del Brose Bamberg occupano la quinta piazza nella BBL Tedesca, situazione peggiore invece per le V Nere bolognesi, ad oggi molto più fuori dai Playoff che dentro ed alle quali servirebbe un miracolo sportivo per aggiudicarsi un posto nella fatidica griglia post-season.
L’altra semifinale poi vedrà in campo i padroni di casa del Telenet Giants di Anversa, vera e propria sorpresa del torneo, opposti all’Iberostar Tenerife, prima vincitrice della manifestazione nel 2017. Blasone delle due squadre? I belgi poco a livello continentale, anzi diremmo quasi meno di zero. Questa è la loro prima, grande occasione di mostrarsi ad un proscenio europeo ma non solo per loro come club quanto per tutto il movimento belga. Semmai, suscita più grande curiosità vedere se riusciranno a battere i canarini delle Canarie dopo un torneo oggettivamente per loro sopra le righe e quindi approdare in Finale domenica 5 maggio ma è chiaro che dovranno superarsi.
Comunque sia, dopo la bella vittoria di ieri del Banco di Sardegna Sassari nella Finale della FIBA Europe Cup 2018-19 sempre sotto l’egida della FIBA appunto – e sempre contro una squadra tedesca come il s.Oliver Würzburg – ovvio che per il tricolore ci si auguri che domani la Virtus Bologna di Sasha Djordjevic faccia un sol boccone di questo Brose Bamberg, abituato sino a ieri ai palcoscenici della Euroleague. Un Brose Bamberg che ha dovuto cedere di malavoglia il ruolo di squadra-trainante del giovanissimo movimento tedesco a favore del Bayern Monaco (ne sa qualcosa l’AX Exchange Milano quanto stia crescendo il movimento teutonico…), e che quindi si presenta con un roster di livello apprezzabilissimo per questo torneo e soprattutto di ostica lettura per la Segafredo Bologna.
Sebbene il cammino non sia stato perentorio come quello invece delle V Nere, che han dovuto faticare molto meno dei tedeschi nella fase a gironi grazie ad un’ottima partenza, il Brose Bamberg ha proprio questa caratteristica come squadra: molto difficile che ceda di schianto o vinca di tanti punti ma batterla o scrollarsela di dosso è solitamente un affare complesso. Sarà forse per il coachin’, in mano all’italianissimo Federico Perego che ha rilevato le redini di un certo Andrea Trinchieri, adesso a far fortuna al Partizan di Belgrado; sarà che forse la vittoria nella Coppa di Germania in finale vs l’Alba Berlino per 83-82 lo scorso 17 febbraio ne ha certificato l’affidabilità e la durezza mentale, prendere informazioni all’AEK Atene, sconfitta due volte ai quarti di finale in questo torneo di 4 punti in casa e di due a domicilio; sarà che nel proprio roster i biancorossi di Germania hanno gente tosta come un certo Tyrese Rice – sì, quello ex-Maccabi capace nel 2014 di vincere quasi da solo l’Euroleague in finale a Milano vs il Real Madrid – il 4° miglior realizzatore del torneo, eppoi la temibile coppia Augustine Rubit-Cliff Alexander ed in cabina di regia Ricky Hichmann ed il sempiterno Nikos Zizis, senza dimenticare Arnoldas Kulboka, ex-Orlandina lo scorso anno.
Un bel mix insomma di vigore, atletismo e centimetri e tanti punti nelle mani anche se questo Brose Bamberg ha un limite ed è ai rimbalzi, statistica nella quale non eccelle neanche la Virtus Bologna. Chissà però, magari sarà questa la chiave per batterli perchè come dimostrato anche nel doppio scontro che ha portato la Segafredo a queste Final Four vs il Nanterre, Sasha Djordjevic sa come motivare i suoi giocatori predisponendoli ad una gara di difesa e di sacrificio: inutile dire che, proprio come ricordato prima, qualora Bologna fallisse domani vs il Bamberg ed essendo ormai quasi fuori dai Playoff, questa stagione sarebbe realmente da dimenticare per le V Nere. Non resta quindi che incrociare le dita e tifare Virtus Bologna.
Fabrizio Noto/FRED